IN SPIRITO E VERITA'

GESU' E' SPIRITO E I VERI CRISTIANI
LO ADORANO IN SPIRITO E VERITA'
 
 
 
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INSEGNACI AD ORARE

Ultimo Aggiornamento: 06/01/2012 17:15
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06/01/2012 17:10

DI ROBERTO BRACCO
"...Insegnaci ad orare"

DI ROBERTO BRACCO

Se voi mi chiedete da che cosa deriva la crisi spirituale della nostra vita e delle nostre chiese, io vi risponderò invariabilmente: dall'assenza di preghiera.

La preghiera, disse un servitore di Dio, è il respiro dell'anima. Quindi l'anima, senza preghiera, non ha vita; le comunità senza preghiera non hanno potenza e non hanno gloria.

Purtroppo noi vogliamo essere volutamente poveri. Le ricchezze immense della grazia di Dio sono a nostra disposizione ma noi non ci vogliamo servire della preghiera per raggiungerle e prenderle. Preferiamo essere deboli, perplessi, scoraggiati; preferiamo cioè rimanere nella crisi piuttosto che tuffarci profondamente nella preghiera.

L'assenza della preghiera può venire dall’incredulità, può venire dalla disubbidienza, ma più frequentemente viene dalla pigrizia e dalla debolezza della nostra carne.

I nostri istinti umani combattono la preghiera e ci rendono difficile vegliare costantemente in orazione assieme al Maestro divino. Quindi per poter vivere una vita di preghiera bisogna soprattutto vincere gli istinti del nostro io carnale; bisogna cioè superare la pigrizia, la debolezza ed imporsi una sana e metodica disciplina spirituale. Quando la nostra regola sarà non quella che la carne vorrebbe, ma quella che la Parola di Dio ci consiglia, noi esperimenteremo tutta la potenza e tutta la dolcezza della preghiera ed arriveremo per essa nelle stanze dei tesori di Dio.

Voglio subito dire che per divenire " grandi uomini di preghiera" non è necessario possedere doti particolari e non è neanche necessario ricevere doni speciali. Per predicare è necessario possedere un dono, per profetizzare è indispensabile ricevere un dono, per adempiere gli altri ministeri bisogna avere attitudini e capacita, ma per pregare è sufficiente una sincera buona volontà.

Forse non sarai mai un apostolo, un pastore, un profeta, ma puoi e potrai essere sempre un uomo di preghiera.

Devi soltanto combattere la tua pigrizia ed esercitare semplicità e fede nella presenza di Dio. Tutto il resto verrà da se attraverso le esperienze profonde e gloriose della preghiera.

Ricordati che attraverso la preghiera puoi ottenere tutto, perché Gesù ci ha assicurato che ci sarà concessa ogni cosa che chiederemo al Padre nel nome Suo, E' logico che nel nome di Gesù puoi chiedere soltanto le cose che sono in armonia con la volontà di Gesù, ma è anche logico che quando la tua richiesta e la volontà di Dio vanno d'accordo fra loro, tu ottenga quello che chiedi.

Tutto! Vuoi potenza? I discepoli l' hanno ottenuta mediante la preghiera. Essi hanno pregato prima della Pentecoste e sono stati riempiti della virtù dello Spirito Santo. Hanno pregato, dopo la Pentecoste, e sono stati colmati nuovamente di potenza divina (Fatti 1:14; 4:31).

Vuoi consolazione? La Scrittura ti consiglia di pregare (Giacomo 5:13).

Vuoi guarigione? Perché affannarti dietro agli uomini e alle medicine? Iddio ti consiglia la preghiera (Giacomo 5:15).

Vuoi assistenza quotidiana, o perdono, o aiuto nelle tentazioni? Ricordati della preghiera che Gesù stesso ti ha insegnata (Matteo 6:6-13).

Vuoi vedere miracoli gloriosi nella tua vita e nella tua chiesa? Non devi che seguire il medesimo sentiero di coloro che hanno respirato l’atmosfera del miracolo Si, segui il sentiero della preghiera e tu vedrai "la gloria di Dio".

Aspetti ancora il battesimo dello Spirito Santo od altri della tua chiesa attendono questo dono ineffabile? Ebbene prega! (Fatti 8:15).

Tutto è a tua disposizione; tutto può essere raggiunto attraverso la preghiera.

Gli uomini di preghiera hanno osato chiedere a Dio ogni cosa ed hanno potuto ricevere tutto ciò che era per la gloria di Dio.

Locali di culto, arredamenti, case per orfani, o edifici per ospedali, cibo ed assistenza, vestiario, denaro, soluzione di problemi, salvezza dei peccatori,... e mille altre cose sono state presentate a Dio in preghiera e sono state concesse da Dio in risposta alla preghiera.

Muller, il fondatore dei grandiosi orfanotrofi di Bristol, aveva edificata tutta la sua poderosa attività sulla preghiera, e tutti i mezzi necessari per mantenere migliaia di ragazzi sono stati risposte alle sue preghiere. Ma egli aveva imparato a fare della vita una preghiera e della preghiera la sua vita: si doveva mettere in viaggio? Raccomandava a Dio, in preghiera, tutti i suoi bagagli. Doveva fare la punta ad una penna d'oca necessaria a quell'epoca per scrivere? Chiedeva, per la preghiera, assistenza a Dio.

Sì, la preghiera unisce l'uomo a Dio in maniera tale che le relazioni di Padre e figlio divengono relazioni reali e viventi di ogni ora e di ogni circostanza.

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06/01/2012 17:11

Come è triste vedere invece tanti cristiani negligere la preghiera per vivere una vita separata da Dio. Se hanno problemi, vogliono risolverli da loro stessi; se hanno delle necessità, vogliono superarle con le proprie forze; se hanno delle crisi, vogliono affrontarle senza Iddio.

Sì, è triste la condizione di quei pastori che si lasciano rubare la pace, perché. non vogliono presentare i loro carichi in preghiera davanti a Dio. E' triste lo stato di quegli anziani che si accalorano a discutere le difficoltà comunitarie e trascurano la preghiera che sola potrebbe portare la soluzione dei loro problemi.

Ed è triste la situazione di quelle comunità che sono ricche di programmi, numerose di fedeli, ma povere di riunioni di preghiera, deboli nell'esercizio dell'orazione.

Soltanto la preghiera è la soluzione delle nostre crisi; essa può riportare l'aria ossigenata della grazia alla nostra anima ed infondere vita, vigore, allegrezza. Se noi vogliamo trovare un altro sentiero che ci conduca fuori dal grigiore del nostro incerto cristianesimo, inganniamo noi stessi. Il fuoco è venuto meno perché la preghiera è diminuita e, qual­che volta, è venuta a mancare, ma se noi riedifichiamo l'altare dell'Eterno per fare dell'adorazione e dell'orazione la nostra offerta costante, noi vedremo scendere di nuovo il fuoco glorioso della Pentecoste sulla nostra vita, sulla nostra chiesa.

Oggi la preghiera esiste soltanto come formalità liturgica ed ecclesiastica, ma non si trova più al centro della nostra vita e delle nostre chiese come un mezzo per avere comunione e per parlare con il Padre. Se assistete ad una riunione di culto vi accorgete subito che coloro che precipitosamente conducono la comunità in preghiera, che cioè alzano la preghiera per tutti, difficilmente parlano nello Spirito, quindi difficilmente parlano con semplicità a Dio. Generalmente i più disinvolti, coloro che possiedono maggiore franchezza monopolizzano questo atto di culto e si affrettano, non appena tutti sono in ginocchio, a far udire la loro voce non a Dio, ma alla comunità raccolta in preghiera.

Ma non soltanto questa circostanza dimostra che la preghiera è morta o meglio è stata trasformata in una formalità, ma tutta la vita cristiana individuale e comunitaria, conferma questa tragica realtà.

Osservate i credenti nella loro vita privata: essi pregano regolarmente la mattina, prima dei pasti, la sera. Ma la loro preghiera li mette veramente in comunione con Dio? Quando parlano, parlano a Dio o piuttosto quelle loro preghiere sono il risultato di una vuota abitudine religiosa?

A giudicare da tutte le loro sollecitudini, da tutti i loro timori, da tutte le loro apprensioni bisogna concludere che essi non parlano con Dio e. non depongono i loro fardelli fra le braccia provvide e misericordiose del Padre.

E quante volte i conduttori di chiesa si trovano nelle identiche circostanze: tentano da loro stessi portare il peso del servizio; cercano con le loro forze risolvere problemi insolubili e se per caso consigliate loro: Prega Iddio! credono che avete voluto dare un consiglio gratuito, privo di valore, soltanto per non partecipare o per non condividere le loro pene.

No! non e un consiglio privo di valore, ma è il solo, il vero consiglio che in questi giorni può riportare la gioia e la gloria nella nostra vita. Prega Iddio! Esercitati a parlare con Lui regolarmente, in ogni momento, per ogni cosa. Abbi fiducia nelle Sue infallibili promesse; afferrale come il bambino afferra quelle del padre. Chiedi qualunque cosa in preghiera e tu l'otterrai.

Qualunque cosa: per la tua vita cristiana, per la tua vita privata, per la tua vita familiare, per la tua chiesa, per i tuoi parenti, per i tuoi vicini. Chiedila e tu stesso rimarrai meravigliato della Provvidenza divina e della fedeltà del tuo Dio.

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06/01/2012 17:12

COME SI DEVE PREGARE

I discepoli chiesero a Gesù: - Insegnaci a pregare!

Molti oggi chiedono la medesima cosa. Non riescono a provare interesse per la preghiera; non trovano gioia, non ottengono esaudimento e perciò chiedono: "Come dobbiamo comportarci nella preghiera?"

E' necessario che dica subito che la preghiera deve divenire fonte di gioia e di consolazione indipendentemente dalle cose che si possono ottenere per essa. Un cristiano deve desiderare la preghiera, deve anzi sentire la necessità della preghiera in ogni momento, anche quando gli sembra di non aver nulla da chiedere a Dio.

Non e forse bello per un bambino ricco di espansività dimorare con fiducia fra le braccia paterne per esclamare semplicemente: "Papà, ti voglio tanto bene"; oppure: "Papà sei caro e bello più di tutti coloro che io conosco!"

Iddio gradisce le manifestazioni di lode, d'adorazione e di affetto che i Suoi figliuoli Gli tributano

I discepoli chiesero a Gesù:—Insegnaci a pregare.

Dimorando fra le Sue braccia a mezzo della preghiera.

Ma non voglio soltanto dire quello che deve essere la preghiera per il credente, ma voglio anche ricordare come deve essere esercitata la preghiera perché possa essere costantemente fonte di gioia e di consolazione.

La preghiera deve essere semplicemente un incontro con il Padre; una conversazione con Dio. Osservate Gesù mentre prega. Non c’è nulla di liturgico, di teatrale, di artificioso: Egli parla con semplicità rivolgendosi spontaneamente al Padre. Sembra che Egli veda Iddio vicino a Se e che Gli rivolga con naturalezza la parola.

La Sua e una vera conversazione, piena di fiducia, di confidenza. Questa e la preghiera! Le frasi artificiose, le parole ben composte o meccaniche non aiutano il credente ad incontrare il Signore, anzi lo allontanano da Lui, creano un’atmosfera falsa una cortina di formalità religiosa.

Il credente si deve esercitare ad usare il suo diritto di famiglia con il Padre; deve imparare a parlarGli con semplicità, con naturalezza e in piena confidenza. Se qualche volta non trova parole per una conversazione, deve desiderare ugualmente di trovarsi nella Sua dolce e gloriosa presenza.

E' logico che ripetendo frasi dopo frasi venga la stanchezza e la noia; quando si fa della preghiera un'azione meccanica e stereotipata, l'anima s’inaridisce, ma quando la preghiera e un soave ed intimo colloquio con Dio, l'anima si vivifica nella gioia e nella benedizione.

Una servente di Dio, usata gloriosamente come strumento di benedizione nel servizio, amava, ogni giorno della sua vita, raccogliersi, per un periodo di tempo, in un angolo intimo della sua casa per incontrarsi semplicemente con Dio. Ella rimaneva nel silenzio più assoluto; silenzio di labbra, silenzio di pensiero; silenzio di emozioni. Attendeva semplicemente la presenza di Dio, la voce di Dio.

Quest'incontro quotidiano, nell'Eden del cuore era, per questa donna pia, la preghiera più dolce, più ricca che ella avesse potuto desiderare.

Ricordati che sei un figliuolo di Dio; ricordati che Egli e il Padre; ricordati che Egli e vicino a te e ti ascolta. Si, ricordati tutto ciò e parlaGli: questa e la preghiera.

Quando tu ti eserciterai nella preghiera in un modo spontaneo e semplice, troverai la gioia della preghiera, ed allora non soltanto essa ti accompagnerà nelle diverse circostanze della vita, ma tu cercherai con ansia di utilizzare tutte le ore e tutti gli attimi di libertà per incontrarti con intimità con il tuo Dio.

Abituati anche a presentare in preghiera anche tutte le tue necessità. Egli e pronto per dare cose buone a coloro che gliele chiedono. Rimarrai sorpreso della Sua grandezza e della Sua prontezza.

Anche nel far questo pero usa semplicità e naturalezza. Hai una necessita? Uniscila ad una promessa della Bibbia e poi presentala con naturalezza a Dio in preghiera e persevera fino all'esaudimento.

Per esempio: sei afflitto? Presentati a Dio e diGli come figliuolo: Padre, la Tua Parola mi dice: E' alcun, di voi afflitto? Preghi! Io vengo a presentarTi la mia afflizione; consolami!

Iddio ti consolerà perché e fedele. Se tu avrai scritto la tua richiesta sopra un taccuino, rimarrai meravigliato della prontezza e dell’opportunità di Dio.

Puoi segnare tutte le tue richieste sopra un taccuino, una dopo l'altra, e presentarle a Dio in preghiera unite alle promesse contenute nella Sua Parola. Iddio ti farà cancellare le tue richieste una dopo l'altra nell'esaudimento.

Nel taccuino di preghiera di Muller si poteva leggere:

Cose necessarie da chiedere al Padre:

a) un risveglio fra gli orfani;

b) due insegnanti cristiani per il reparto maschile;

c) un grande armadio per il guardaroba;

d) seicento paia di scarpe per gli orfani;

e) il denaro per ampliare un locale.

Come possiamo vedere, un servitore di Dio che ha scoperto il segreto della preghiera e disposto a chiedere in semplicità ogni cosa al Padre. Egli è sicuro che può ottenere tutto e perciò non si affanna e non si scoraggia perché ha tutto.

Anche tu puoi avere il tuo taccuino di preghiera, ma naturalmente e molto più importante che tu abbia il tuo tempo di preghiera. Nella tua giornata ci deve essere un periodo riservato soltanto a Dio; un periodo per incontrarti con Dio, per parlare con Dio. Quanto più questo periodo sarà lungo, tanto più sarai benedetto.

Io credo che il periodo migliore sia all'inizio della giornata; prima che abbiano inizio i lavori, le occupazioni e le preoccupazioni. La mente e più riposata, il cuore e più sereno e tutto facilita un incontro intimo con il Padre.

Anche Dio gradisce che sia consacrato al Suo nome il primo periodo della giornata, perché questo dimostra che Egli viene posto avanti ad ogni cosa. Un servitore di Dio affermava che trovare Iddio prima che incominci la navigazione della giornata, ci assicura un mare sottomesso alla nostra navicella ed un viaggio gioioso.

Quindi il primo periodo riesce utile a noi e gradito a Dio. Non dobbiamo accontentarci di un periodo soltanto; noi abbiamo fissati tre o quattro periodi ogni giorno per. nutrire i nostri corpi e non dovremmo stabilirne di meno per nutrire la nostra anima.

Non dire; Pregherò quando ho tempo; perché altrimenti non pregheresti mai. Stabilisci dei periodi di tempo precisi. Tu non dici: — Mangerò quando ho tempo! Tu mangi quando giunge l'ora della colazione, del pranzo o della cena e così devi pregare quando giunge l’ora della conversazione con il Padre.

Se puoi fare a meno di fissare la durata di questi periodi e meglio. Ti puoi abbandonare senza preoccupazione di tempo alla dolcezza della comunione e del colloquio.

Se sei obbligato invece a dare una durata precisa, non essere troppo avaro. Ricordati che cinque o dieci minuti di preghiera servono a poca cosa. Non essere frettoloso di allontanarti dalla presenza di Dio, perché Egli non ha fretta di lasciar te.

Cerca di trovare altri cristiani desiderosi di curare le relazioni con Dio ed unisciti a loro per riunioni di preghiera in comune. L'unione aumenta la potenza della preghiera. Nel pari consentimento di due o tre credenti tutte le potenze vengono scrollate.

Anche nelle preghiere in comune però, bisogna fuggire l'artificio; la preghiera deve rimanere una intima conversazione con Dio. Una conversazione con un maggior numero di partecipanti.

Se queste riunioni possono durare intere giornate, e utile approfittare dell’opportunità perché esse attireranno copiose benedizioni sopra i partecipanti e sopra le comunità.

Una cristiana negra organizzò delle riunioni di preghiera notturne per un risveglio della comunità della quale suo marito era pastore. Queste riunioni attirarono un numero sempre maggiore di credenti pieni di fervore fino a tanto che la gloria di Dio non riempi quel luogo di riunione e non fece nascere un glorioso risveglio spirituale che dura fino a questi giorni.

Tutti quelli che si erano uniti lo avevano fatto spontaneamente e quindi il pari consentimento era stato perfetto.

In Los Angeles esiste una chiesa pentecostale fornita di una torre di preghiera; in quel luogo da circa trent'anni dura una riunione di preghiera che non e stata mai interrotta, ne giorno ne notte. Questa e la preghiera a catena, cioè quelle riunioni di preghiera mantenute ininterrotte mediante turni precisi osservati da cristiani assetati di preghiera. Tutti coloro che hanno partecipato a queste riunioni di preghiere possono rendere testimonianza di aver fatte esperienze spirituali straordinarie.

Se puoi trovare un numero sufficiente di cristiani per iniziare una preghiera a catena, non trascurare questa opportunità. Quando ti recherai nella camera alta o nell'alto solaio per iniziare il tuo turno, troverai già la presenza e la gloria di Dio ad attenderti.

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06/01/2012 17:12

Insegnaci a pregare.

Si, dite: Padre nostro....

Andiamo con semplicità a Colui che ci allarga le braccia, abbandoniamoci fiduciosi al Suo amplesso. Egli non si aspetta la moltitudine delle parole e, non si aspetta neanche le frasi fiorite; si aspetta soltanto il nostro amore.

AdoriamoLo, lodiamoLo, contempliamoLo, ascoltiamoLo e quando dobbiamo parlare, diciamoGli con naturalezza quello che ci occorre, quello che desideriamo da Lui e per fede ringraziamoLo riconoscenti dell'aiuto che Egli, certamente ci darà.

LA PREGHIERA COME METODO DI VITA

Quando il credente si abbandona nelle braccia di Dio mediante un esercizio di preghiera sentito e costante, non soltanto confida ogni bisogno al Padre, ma arrende anche la propria vita a Lui. La preghiera diventa così il mezzo per essere guidati passo dopo passo nei sentieri cristiani e nei sentieri del]a vita. Le parole del figliuolo sono le parole del Padre; le opere del figliuolo sono le opere del Padre. La comunione, per la preghiera, diventa cosi intima da unire in modo perfetto il credente a Dio.

Tempo addietro mi trovai in un convegno spirituale. Diversi pastori m'invitarono a prendere parte ad una loro riunione privata di carattere amministrativo.

Ci raccogliemmo assieme in una stanza riservata e quei cari servitori di Dio, presentarono dettagliatamente i loro ,problemi. Notai pero che essi li illustravano soltanto, ma non li discutevano. Sembrava quasi che volessero semplicemente dare delle informazioni di cronaca. Esaurite però le diverse relazioni dissero insieme: "Ora mettiamoci in preghiera affinché Iddio risolva tutte le cose che abbiamo esposte e ci dia luce nella Sua volontà.

Ci mettemmo in preghiera e la presenza di Dio si manifesto gloriosamente in quella stanza riservata. Quando ci alzammo, i problemi erano veramente risolti, perché il Padre li aveva chiariti a tutti nella medesima maniera.

Questo episodio serve a dimostrare quel che diventa la preghiera per coloro che la esercitano: attraverso essa la guida divina viene manifestata in modo potente e sicuro; le nostre vie diventano realmente le vie di Dio, perché le vie di Dio diventano le nostre vie.

Questo episodio mi ricorda una testimonianza che mi fu resa intorno ad un gruppo di pastori e conduttori di chiesa del circondario di S. Paolo, nel Brasile.

Questi servitori di Dio avevano la cura di un numero molto elevato di comunità e di diverse migliaia di membri di chiesa e quindi avevano quotidianamente molti problemi ecclesiastici da affrontare e risolvere. Era loro desiderio di affrontarli insieme e quindi si riunivano periodicamente in una località ed anche essi esponevano i diversi problemi senza discuterli. Quando tutte le relazioni erano complete si ponevano in preghiera ed incominciavano la loro intima conversazione con Dio; qualche volta questa comunione durava tutta la notte, ma essi non si stancavano perché sentivano il bisogno di trovare nel Padre la luce e la soluzione delle loro difficoltà e dei loro problemi.

Quando io metto questi esempi vicino a tante riunioni di convegno o a confronto a tante riunioni di anziani, nelle quali la preghiera trova un piccolissimo spazio e solo come formalità liturgica, sono costretto a concludere: —la nostra crisi e conseguente alla mancanza di preghiera.

I figli non sanno più dipendere dal Padre; non attendono più l'aiuto del Padre, la guida del Padre. Sembra anzi che abbiano perduta intimità con Lui e non sappiano più rivolgerGli la parola. I cristiani, in altri termini, hanno smarrito il sentiero della preghiera e perciò si sono allontanati da Dio.

Il messaggio della preghiera e il messaggio della nostra generazione, perché esso e il messaggio che conduce al risveglio che noi attendiamo.

Quando Martin Lutero proclamò il messaggio della salvezza per grazia, proclamò il messaggio di Dio per quella generazione e per quel momento.

Quando J. Wesley proclamo il messaggio della santificazione, proclamo il messaggio voluto da Dio in quell'epoca.

Quando Spurgeon sottolineo il messaggio del battesimo in acqua, innalzo il messaggio necessario per quell’ora.

Quando il movimento pentecostale fece tuonare il messaggio del battesimo dello Spirito Santo, non fece altro che far risuonare il messaggio di Dio per il principio del ventesimo secolo.

E quando ora sentiamo la predicazione del messaggio della preghiera, dobbiamo riconoscere che essa rappresenta l'annuncio del messaggio del nostro risveglio.

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06/01/2012 17:13

Iddio vuole accoglierci nei luoghi celesti in Cristo; vuole farci sedere fra i Suoi tesori, vuol prenderci completamente sotto la Sua protezione e la Sua guida ed infine vuol manifestare, a mezzo della nostra debole strumentalità, tutta la potenza e la gloria del Suo Regno. Egli pero non può far nulla di tutto questo se noi non ci doniamo alla preghiera e se non facciamo della preghiera il mezzo per camminare con Dio.

Quando la preghiera riprenderà il posto voluto da Dio nella vita dei credenti e nella vita delle chiese, la gloria del risveglio risplenderà in tutto il suo fulgore. Noi vedremo allora un popolo veramente spirituale che vivrà nei cieli come nella propria città e che saprà amare, saprà servire, saprà operare per una saggezza ed una potenza che procederanno dalla presenza di Dio in loro.

Dobbiamo perciò intensificare il nostro esercizio. Abbandonarsi alla preghiera vuol dire tuffarsi nella preghiera Tuffiamoci dunque con risoluzione.

Come ho detto, vogliamo pregare prima di ogni cosa per adorare e lodare Iddio, poi per parlare con Dio; quindi per chiedere ogni cosa a Dio. Vogliamo pero anche pregare per dipendere da Dio.

Abbiamo un'impresa da compiere, una decisione da prendere? Preghiamo!

Abbiamo incertezze o perplessità? Preghiamo!

Ci sentiamo deboli nel servizio? Preghiamo!

Si, preghiamo sempre, preghiamo per ogni cosa; facciamo della preghiera il binario della nostra vita cristiana; seguiamolo con costanza ed esso ci condurrà in alto verso i piani divini.

Quando la preghiera sarà divenuta costante ed automatica come il respiro, noi potremo compierla senza fatica ed essa ci darà, in ogni momento, l'ossigeno della gloria. L'anima nostra si aprirà in sospiri ineffabili e la gloria del cielo scenderà potentemente in noi. In quel giorno realizzeremo per intero la potenza della natura divina che abbiamo partecipato in Cristo, perché come una vita d'indifferenza mortifica ed avvilisce la vita dello Spirito, così una vita di comunione con Dio e di preghiera esalta e valorizza la nuova natura.

In altre parole, la nuova nascita che abbiamo conseguita in Cristo apparirà in tutta la sua potenza soprannaturale soltanto quando la preghiera ci metterà in comunicazione perfetta e continua con il cielo.

In questi giorni esistono migliaia di cristiani che hanno fatta l'esperienza del battesimo dello Spirito Santo e che purtroppo non mostrano la potenza di esso e che neanche sanno che cosa sia guida dello Spirito.

Tutti questi cristiani possono essere innalzati soltanto dalla preghiera perché essa apre la porta alla potenza e rende sensibile la voce dello Spirito nel cuore.

Sì, il messaggio dell'ora è: “Preghiera!”

Il mondo vuol vedere la luce divina, vuol vedere i figliuoli di Dio, ma questi non appaiono. Perché? Perché non pregano o perché pregano poco e male.

Entriamo nelle nostre camere segrete, incontriamoci con il Padre; intratteniamoci in conversazione con Lui; dimoriamo davanti alla Sua faccia e alla Sua gloria. Quando usciremo, Egli mostrerà in una maniera aperta il Suo compiacimento; i nostri volti saranno illuminati dalla Sua gloria e la nostra vita sarà rivestita della Sua potenza.

Conosceremo i nostri sentieri, supereremo le nostre debolezze, mostreremo la nostra vocazione e soprattutto proclameremo, con la nostra vita, la luce del Regno dei cieli nel quale noi già viviamo, per la preghiera, come nella nostra propria città.

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06/01/2012 17:14

PER NON STANCARSI NELLA PREGHIERA

La preghiera rappresenta l'esercizio spirituale più ricco di esperienze. Ogni giorno si può esperimentare una nuova benedizione o una più pro­fonda comunione con Dio, ma per conseguire questi risultati meravigliosi che ci parlano di vita esuberante è indispensabile saper pregare, soprattutto è indispensabile saper pregare senza stancarsi.

Come già ho detto precedentemente, dobbiamo evitare di fare della preghiera un atto meccanico od una formalità religiosa. Dobbiamo conversare con Dio con la massima naturalezza e semplicità, perché quando noi parliamo con il Padre, Egli è presso di noi per ascoltarci. Non c'è alcuna cortina che ci separa da Lui e che ci tiene lontani da Lui.

Egli ci ascolta anche se le parole sono pronunciate soltanto nell'intimo del cuore, ma credo che sia utile per ogni cristiano pronunciarle anche con le labbra, gentilmente e sommessamente, come parlando ad una persona che siede vicino a noi. Dobbiamo sentirci prostrati allo scannello posto a Suoi piedi, come fanciulli che riposano in grembo alla mamma, e dobbiamo parlare ed ascoltare; lodare e confidare; offrire e chiedere.

Con Dio non saremo mai troppo audaci, anzi le nostre richieste, grandi che siano, saranno sempre inferiori non soltanto a quello che Egli ci può dare, ma anche a quello che ci vuol dare. Egli non si stanca nell'ascoltarci e non si stanca di ricevere le nostre supplicazioni; naturalmente la supplicazione deve essere sempre preceduta dall’adorazione e dalla lode. La preghiera avrà raggiunto una condizione di perfezione quando esprimerà una richiesta soltanto, quella del pieno possesso di Dio.

E' importante conoscere il metodo spirituale che aiuta ad esercitare la preghiera senza stancarsi. La stanchezza generalmente e conseguenza della debolezza della carne, o della delusione per l'esaudimento che tarda od anche per il senso di colpa che consegue ]e nostre trasgressioni.

Noi possiamo seguire un metodo di preghiera che ci offre la possibilità di evitare questi scogli pericolosi.

Prima di tutto evitiamo di fare della preghiera un inutile sforzo fisico: I gridi non sono necessari, gli sforzi vocali e le emozioni incontrollate non giovano all'efficacia della preghiera e stancano il credente. Come ho già detto, Iddio ascolta anche la voce intima del cuore e quindi non è indispensabile che mettiamo sotto pressione i nostri polmoni ed il nostro organismo. In secondo luogo, esercitiamoci a sottoporre la nostra vita ai piani sapienti di Dio; non dobbiamo essere noi a stabilire ed imporre i termini dell'esaudimento, ma dobbiamo riconoscere il diritto di Dio di esaudirci nel modo che Egli vuole e nel tempo che Egli ritiene opportuno. Quando la nostra vita e umiliata sopra l'altare della volontà divina, ci sentiamo disposti a continuare la nostra preghiera anche se ci sembra che l'esaudimento ritardi.

Infine, dobbiamo imparare a non fare affidamento sui nostri meriti e sulle nostre giustizie. Naturalmente dobbiamo desiderare di accostarci a Dio come figliuoli ubbidienti e rispettosi, ma non dobbiamo rinunciare alla preghiera in conseguenza delle nostre sconfitte e delle nostre cadute, II nostro tempo di comunione con Dio non deve essere sospeso mai e se dobbiamo iniziare la conversazione per ascoltare severi rimproveri, facciamolo pure, ma non rinunciamo alla conversazione. Iddio ci vede sempre come figliuoli; il Signore, naturalmente, desidera incontrarci in ordine, ma Egli e disposto a parlare con noi e ad ascoltarci anche se ci siamo macchiati l'abito col quale andiamo a Lui.

Molti cristiani interrompono dei periodi benedetti di preghiera in conseguenza di qualche sconfitta che subiscono e non si accorgono che la sconfitta più grande e rappresentata proprio dall'interruzione della preghiera.

Pregare senza stancarsi significa pregare metodicamente, ordinatamente e costantemente con semplicità e con fermezza. Immaginate di compiere il vostro lavoro quotidiano; il lavoro cioè che portate a termine indipendentemente dalle circostanze o dalla instabilità del tempo, cioè immaginate di fare una cosa che non può essere sospesa o rimandata e voi potete pregare senza stancarvi.

Comunemente, si dice che l'abitudine e una seconda nature; le cose che facciamo abitualmente finiscono col diventare una parse di noi stessi, ebbene, la preghiera deve diventare un'abitudine senza che divenga mai soltanto un’abitudine. Spiego subito questo apparente paradosso linguistico: la preghiera deve entrare in un modo così ordinato e metodico nella nostra vita da diventare un’abitudine, cioè una parte della nostra vita, senza però che questa posizione diminuisca il valore della preghiera.

Molte cose che si fanno per abitudine, infatti, non richiedono più la nostra attenzione, il nostro studio, la nostra concentrazione, mentre la preghiera ha bisogno sempre, per essere viva e palpitante, di tutta la nostra attenzione e di tutta la nostra concentrazione.

Una cosa che può essere d'incoraggiamento nelI’esercizio della preghiera e il ringraziamento per i benefici che si ottengono da Dio in risposta alle preghiere. Molti cristiani ottengono i beni celesti senza notarli e senza renderne ringraziamento al Padre e quindi trascorrono i giorni come se Iddio non avesse posto attenzione alle loro richieste e frequentemente si scoraggiano nelle loro preghiere.

Il Salmista esclamava: "Perché Egli ha inchinato a me il suo orecchio, io lo invocherò tutti i giorni della mia vita.

Egli confessava di essere stato ascoltato da Dio ed esaudito da Dio, ma confessava altresì di essere stato pronto a riconoscere la benedizione divine per lodare il nome dell'Eterno.

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06/01/2012 17:14

Se, quando ci mettiamo in preghiera, incominciamo a ringraziare Iddio per la vita che ci ha data, per il pane quotidiano che ci ha provveduto, per i vestimenti che ci ha forniti, per la salute fisica che ci ha donate, per le liberazioni nelle tentazioni che ci ha regalate e per tante e tante altre cose che possiamo vedere intorno a noi e in noi; se, dico, cominciamo la nostra preghiera fissando la nostra attenzione sopra i benefici di Dio e ringraziandoLo per essi, ci sentiremo incoraggiati a supplicarLo con fiducia nella convinzione che la Sua fedeltà e la Sua potenza saranno manifestate a nostro favore.

In ogni attività umana l'attitudine dell'individuo contribuisce notevolmente allo svolgimento e

al risultato dell’attività stessa. Paolo, l’apostolo del­le genti, per esempio, ci informa che egli “non corre in maniera incerta” ed altresì ci esorta a “correre in maniera da prendere il premio”.

Si può correre in una gara senza aver fiducia del risultato finale e si può invece correre con la certezza di arrivare onorevolmente al traguardo. Nel primo caso però il risultato sarà certamente un insuccesso, mentre nel secondo caso il risultato sarà sicuramente soddisfacente.

Così si può pregare in maniera debole, incerta e sfiduciata e si può pregare con virilità e decisione cristiana. Il primo metodo porterà però la stanchezza e quindi il fallimento, mentre il secondo metodo farà realizzare una fonte di energia spirituale capace di dare alla preghiera efficacia e continuità.

Ad ogni modo, ricordatevi un segreto per combattere la tentazione: Quando venite meno nel­la vostra vita di preghiera; quando cioè interrompete le vostre riunioni regolari e i vostri incontri con Dio, non dite: “Domani o la settimana prossima incomincerò di nuovo”. Anzi incominciate subito!

Ricordatevi: dovete imparare a pregare senza stancarvi fino a tanto che la preghiera non divenga un’abitudine senza diventare soltanto un’abitudine.

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06/01/2012 17:15

LA PREGHIERA E LA LODE

Un servitore di Dio affermò un giorno: “ Se non trovate la presenza di Dio, se vi sentite oppressati, se la vostra preghiera non si eleva in alto, cominciate a lodare Iddio. LodateLo con sincerità, con trasporto; lodateLo per la Sua grandezza, lodateLo per la Sua bontà e ben presto sentirete la Sua presenza presso di voi e potrete parlare intimamente con Lui in preghiera.

Io sono certo della bontà di quest’affermazione, ma voglio far notare che in fondo quel servitore di Dio ha semplicemente insegnato la preghiera. Anche la lode è preghiera e la preghiera non deve essere mai priva della lode.

Incominciare e terminare ogni preghiera con la lode è una buona regola spirituale, perché la lode mette le ali alle nostre parole e le fa salire in alto nelle sfere superne. Rimanere davanti a Dio con un cuore arido ed indifferente significa impedire la Sua presenza e comunque tenere una conversazione penosa.

Dobbiamo aprirci alla lode; dobbiamo imparare a glorificare Iddio per ogni cosa ed in ogni circostanza. Ho già detto nel capitolo precedente che la gratitudine ed il ringraziamento ci incoraggiano nella preghiera; ora aggiungo che la lode ci dà potenza nella preghiera. Essa apre il nostro cuore a Dio ed apre il cielo sopra di noi, quindi facilita la nostra comunione e la nostra intimità con Dio.

Anche in questo Gesù ci dà un prezioso insegnamento attraverso il Suo esempio: osservate come è sempre pronto alla lode e come sa bene cominciare le Sue conversazioni con il Padre con la gloria e l’esaltazione.

Non sapete come iniziare la vostra preghiera a Dio? Cominciate a lodarLo!

Vi sentite confusi a cagione delle vostre mancanze? Accostatevi a Lui lodandoLo per la Sua misericordia.

Vi sentite scoraggiati in conseguenza delle vostre debolezze? Prostratevi e lodate Iddio per la Sua potenza.

Dove è presente la lode è assente il turbamento e dove è assente il turbamento è anche assente il diavolo. Perciò se riempite il vostro cuore, la vostra casa, la vostra chiesa di lode, potrete, nella serenità, mantenere la più dolce delle conversazioni con Dio.

Il tentatore conosce il potere della lode e per­ciò cercherà sempre di spegnerla sulle vostre labbra e nei vostri cuori. Egli cercherà di rendervi tristi ed afflitti in ogni momento per separarvi da Dio, ma voi resistetegli, perché potete sempre vincerlo.

Volete sapere che cosa dovete fare per vincere il tentatore? Lodate Iddio! E’ sempre possibile lo­dare Iddio; anche quando l’orizzonte è oscuro e le circostanze sono dolorose. Forse le prime parole saranno incerte, deboli, ma poi verranno sempre più potenti, più scorrevoli e ben presto vi troverete in mezzo alla lode, in conversazione con il Padre.

Ho conosciuto personalmente molti cristiani che si sono volutamente serrati in una gabbia di miseria volontaria in conseguenza del loro spietato pessimismo; cristiani che hanno rinunciato a lodare Iddio e a ringraziarLo e che perciò hanno reso il cielo di piombo sopra di loro. Posso assicurare che la condizione di questi cristiani è delle più terribili, perché essi hanno perduta la gioia e la potenza del cristianesimo.

Per loro la preghiera è soltanto una formalità; con essa non raggiungono Iddio e quindi parlano senza avvertire la Sua presenza e senza udire la Sua voce. Camminano e camminano privi della dolce compagnia del Signore e si consumano in mia tristezza che li inaridisce e li rende sempre di più insensibili.

Quando il risveglio finalmente divamperà nelle nostre chiese, potremo vedere che lode, preghiera, potenza, sono tre sinonimi del vocabolario celeste. Perciò lodiamo Iddio per giungere alla preghiera o preghiamo lodando Iddio affinché la gloria, la benedizione e la potenza possano penetrare in noi.

Io credo che il terremoto nella prigione di Filippi fu suscitato dalla presenza di Dio conseguentemente ai cantici di lode di Paolo e Sila e credo che la rovina delle mura di Gerico fu il risultato della lode resa a Dio da tutto il popolo. Io credo cioè che quando con la lode entriamo nella preghiera e quando la nostra preghiera è lode, noi possiamo ottenere ogni vittoria per la potenza dello Spirito Santo.

Non è vero che i martiri nelle arene lodavano Iddio ed affrontavano per la lode le sofferenze loro riservate dagli aguzzini?

Non è anche vero che i perseguitati cristiani di ogni epoca hanno affrontato le sofferenze soprattutto con la lode ed hanno vinto?

Sì, dai giorni apostolici in poi coloro che hanno sofferto pene per l’Evangelo si sono rallegrati nel Signore e dopo aver confessato di non esser degni di subire vituperi per il nome glorioso di Dio, hanno reso a Lui onore, gloria, lode e ringraziamento.

Fate della lode la preghiera e nella preghiera apritevi sempre alla lode ed al ringraziamento e voi penetrerete profondamente in questo meraviglioso ministerio spirituale.

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