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Come la Chiesa Cattolica Romana ha manipolato i dieci comandamenti

Ultimo Aggiornamento: 05/02/2012 17:43
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05/02/2012 17:43

Le manipolazioni

Il secondo comandamento la curia romana lo ha tolto dal decalogo per non fare apparire le cosiddette statue e immagini sacre come degli idoli in abominio a Dio.

Così facendo ha trasgredito l’ordine divino: “Non aggiungerete nulla a ciò che io vi comando, e non ne toglierete nulla” (Deut. 4:2).

Per ciò che riguarda invece il comandamento di Dio circa il giorno del riposo di sabato la curia romana ha pensato di modificarlo in questa maniera: ‘Ricordati di santificare le feste’ e questo per fare ricordare ai suoi seguaci di osservare le feste di precetto che sono, oltre tutte le domeniche, ‘Natale, Circoncisione, Epifania, Ascensione, Corpus Domini; Immacolata e Assunzione di Maria Vergine, S. Giuseppe, i Santi Pietro e Paolo e Tutti i Santi’ (Giuseppe Perardi, op. cit., pag. 299.

Nel nuovo Codice di diritto canonico manca tra le feste di precetto la Circoncisione [cfr. can. 1246, § 1]).

Ora, Dio nella legge istituì delle feste; esse erano la festa di Pasqua, la festa di Pentecoste, la festa delle Capanne, e comandò agli Israeliti di osservarle, ma il comandamento di osservarle non fu messo da lui tra le dieci parole assieme al comandamento sul sabato, lo avrebbe potuto fare ma sta di fatto che non lo fece. (Tenete presente però che quelle feste istituite da Dio erano “l’ombra di cose che doveano avvenire” [Col. 2:17]). Quindi se Dio non mise tra i dieci comandamenti il suo comandamento di osservare le feste da lui istituite, come si sono permessi i Cattolici di modificare il decalogo per introdurre il loro ordine di osservare le loro feste?

Per certo coloro che hanno adulterato le dieci parole di Dio si sono resi colpevoli di una colpa davanti a Dio perché fanno dire a Dio quello che Lui non ha detto.

Ma non solo Dio non disse nel decalogo agli Israeliti: ‘Ricordati di santificare le feste’, ma Egli ora non comanda a nessuno di santificare le feste istituite dalla chiesa romana (si tenga presente che viene comandato ai Cattolici di onorare Dio con atti di culto esterno dei quali l’atto essenziale è la messa).

Perché mai si dovrebbe santificare un giorno in onore della menzogna come l’immacolata concezione, o l’assunzione di Maria in cielo? O perché mai si dovrebbe onorare la festa del Corpus Domini in cui viene fatto credere che un pezzo di pane è Dio e perciò va adorato? O perché mai si dovrebbe onorare il 25 Dicembre come data di nascita di Gesù quando questa festa ha origini pagane? O la festa della circoncisione, o dell’epifania, o dell’ascensione, o di Giuseppe, di Pietro e Paolo, e di tutti i santi? Perché la chiesa romana lo ordina? Ma queste sono feste che fanno parte della tradizione che non trovano nessuna conferma nella Scrittura e perciò vanno rigettate. Fratelli, astenetevi dal partecipare a queste feste istituite dalla chiesa romana per non contaminarvi e non provocare a gelosia il Signore.

Ma i Cattolici romani non hanno solo fatto scomparire il secondo comandamento dal decalogo e modificato il quarto, perché a riguardo del comandamento di non usare il nome di Dio in vano e quello di onorare il padre e la madre non li insegnano come essi sono scritti perché ne hanno tolto una parte.

Per quanto riguarda infatti il terzo comandamento Dio disse: “Non usare il nome dell’Eterno, ch’è l’Iddio tuo, in vano; perché l’Eterno non terrà per innocente chi avrà usato il suo nome in vano” (Es. 20:7), mentre i Cattolici (per loro è il secondo comandamento) lo insegnano così: ‘Non nominare il nome di Dio in vano’, omettendo la seconda parte. Ma oltre a ciò è bene che sappiate quale è il significato che essi danno alle parole ‘nome di Dio’. Essi dicono che con la parola nome di Dio ‘s’intende non solo il nome di ‘Dio’ ma anche ogni altro nome con cui Egli possa venire chiamato e ogni altra persona e cosa che abbia relazione diretta con Lui, come Sacramento, Madonna, Santi, Anima, ecc.’ (Giuseppe Perardi, op. cit., pag. 290). Come potete vedere per i Cattolici questo comandamento si riferisce non solo al nome santo di Dio ma anche a nomi di altre persone e di determinate cose. Questo significa veramente interpretare la Parola di Dio arbitrariamente; così fanno pensare alle persone che il nome di Maria e dei loro santi è santo quanto quello di Dio. Noi non vogliamo dire con questo che sia lecito usare il nome di Maria o quello di qualcuno dei loro cosiddetti santi per imprecare, affatto! ma solo che non si deve far dire alla Parola di Dio quello che essa non dice. I Cattolici così hanno fatto leva anche su questo ordine di Dio per esaltare a loro piacimento e secondo le loro voglie Maria e i loro santi. Bisogna riconoscere che dove possono e quando possono ce lo mettono sempre il nome di Maria e quello dei loro santi.

Per quanto riguarda invece il quinto comandamento che dice: “Onora tuo padre e tua madre, affinché i tuoi giorni siano prolungati sulla terra che l’Eterno, l’Iddio tuo, ti dà” (Es. 20:12), che come dice Paolo, è “il primo comandamento con promessa” (Ef. 6:2), i Cattolici lo hanno modificato e mutilato perché lo insegnano così: ‘Onora il padre e la madre’.

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