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papi senza Spirito Santo ma per volere umano

Ultimo Aggiornamento: 12/12/2008 13:44
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Sesso: Femminile
12/12/2008 13:43



10. Quando costoro sedettero e tennero sommo silenzio, così incominciò il santo imperatore: «Quanto sarebbe bello che il papa Giovanni partecipasse ad un così illustre e santo concilio! Ma perché abbia declinato così gran consesso, consultiamo voi, o santi padri, che avete comune con lui la vita e gli affari».Allora i vescovi romani ed i cardinali preti e diaconi con tutta la plebe dissero: «Ci meravigliamo che la santissima prudenza vostra voglia domandare a noi ciò che non è ignoto a Iberici, Babilonesi e Indiani. Non è già costui di quelli che vengono travestiti da agnelli, ma dentro sono lupi rapaci; questi incrudelisce apertamente, così pubblicamente tratta i suoi affari diabolici, che non si serve di vie traverse».L'imperatore rispose: «Ci sembra giusto che le accuse siano espresse capo per capo, poi si tratti in comune consiglio che cosa dobbiamo fare». Allora alzandosi Pietro cardinale prete attestò di averlo visto celebrar messa senza fare la comunione. Giovanni vescovo di Narni e Giovanni cardinale diacono dissero di averlo visto ordinare un diacono in una scuderia fuori del tempo canonico.Benedetto cardinale diacono, con gli altri diaconi e preti, dissero di sapere che faceva le ordinazioni dei vescovi dietro somme di denaro e che aveva ordinato vescovo un fanciullo di dieci anni nella città di Todi.Circa i sacrilegi dissero che non era necessario far domande, perché ne avremmo potuto saper di più vedendo che ascoltando. Circa gli adulterii, dissero di non aver visto con gli occhi, ma di sapere con assoluta certezza, che aveva abusato della vedova di Rainerio, di Stefania concubina del padre, di Anna vedova con sua nipote, ed aveva trasformato il sacro palazzo in un lupanare e postribolo. Dissero che aveva praticato pubblicamente la caccia, aveva privato degli occhi Benedetto suo padre spirituale, che ne era morto; aveva ucciso, dopo averlo evirato, Giovanni cardinale suddiacono; testimoniarono che aveva fatto incendi, aveva cinto spada e indossato corazza ed elmo. Tutti, sia chierici che laici, gridarono che aveva brindato alla salute del diavolo,. Al gioco dei dadi dissero che che aveva invocato l'aiuto di Giove, Venere ed altri demoni. Dissero che non celebrava il mattutino né le ore canoniche, e che non si faceva il segno della croce. Le parole riferite da Liuprando possono essere farina del suo sacco, oppure riprodurre fedelmente le accuse mosse da altri, ma resta sempre il dubbio che si volesse compiacere l'imperatore, ben deciso a deporre il papa spergiuro, fornendogli mille pretesti per ritenerlo indegno della sua carica. Come dicevo più sopra, i resoconti di Liutprando colpiscono la fantasia: e non solo dei suoi contemporanei, ma anche degli anticlericali di oggi, che non sono minimamente sfiorati dal dubbio che le accuse possano essere quantomeno esagerate :-) Fatto sta che Giovanni XII, fuori Roma, si guardò bene dal rispondere alle lettere di Ottone, che lo invitava a presentarsi al sinodo per discolparsi. Evidentemente conosceva bene la prassi: tortura, confessione, e infine la morte in qualche segreta di Castel Sant'Angelo.Così, il 4 dicembre 963, il nipote di Marozia (apparentemente degno di tanta nonna!) fu deposto per volere imperiale e sostituito da Leone VIII.Costui era un laico fino al giorno prima, e si fece impartire in un solo giorno tutte le consacrazioni del caso. Tanto per capire come andavano le cose al Sant'Uffizio, a quei tempi...I Romani sembrarono non accettare queste imposizioni da un monarca straniero, e in gennaio scoppiò una sommossa che Ottone soffocò nel sangue. Ma, appena ripartito Ottone, Giovanni XII rientrò a Roma (marzo 964), e forte dell'appoggio dei fedeli alla casata tuscolana, depose a sua volta il nuovo papa, costringendolo a fuggire e a mettersi sotto la protezione dell'imperatore. Andò meno bene ad altri "congiurati" che avevano partecipato al sinodo: chi assassinato, chi evirato, chi trascinato per le vie di Roma da una pariglia di cavalli.Le vendette erano vendette, allora, mica uno scherzo... Ottone ricevette Leone, che gli riferì gli avvenimenti romani, e decise di ritornare subito all'Urbe per reinsediarvi con la forza il suo protetto. La sorte di Giovanni XII non sarebbe stata tanto piacevole, si può ben immaginare, ma il giovane papa (25 anni!) morì nel suo letto di morte naturale, presumibilmente per un ictus cerebrale.Ma il solito Liutprando così la racconta: 20. Il santo imperatore dunque, mal sopportando così grande smacco, sia per la cacciata del papa Leone, sia per Giovanni cardinale diacono e Azzone scriniario, dei quali l'uno il deposto Giovanni aveva mutilato della mano destra, l'altro aveva mutilato della lingua, di due dita e del naso, rimesso in ordine l'esercito, si dispose a ritornare a Roma.Tuttavia, prima che le truppe del santo imperatore fossero riunite, il Signore volle render noto a tutti i secoli quanto giustamente papa Giovanni fosse stato ripudiato dai suoi vescovi e da tutto il popolo, e quanto ingiustamente poco dopo fosse stato riaccolto; egli infatti, una notte fuori Roma, mentre sí sollazzava con la moglie di un tale, fu colpito alle tempia dal diavolo con tal forza che, nello spazio di otto giorni, morì per quella stessa ferita [14 maggio 964].Ma non ricevette il viatico dell'eucaristia, proprio per stimolo di colui che l'aveva colpito, come ho spesso udito sotto giuramento dai suoi parenti e familiari, che erano presenti. Quanto di vero ci sarà nel ritratto che Liutprando ci dà di questo Ottaviano, figlio di Alberico, nipote di Marozia, pronipote della meretrice Teodora? Non si sa, ma il suo comportamento non si discosta molto da quello di altri papi dell'epoca, meno chiacchierati. Lo sono di meno, perché una penna illustre come Liutprando non si è occupato di loro, naturalmente :-) Ma basta vedere cosa hanno combinato i successori di tanto pontefice, per convincersi che Giovanni XII non era una mela marcia in un cesto di mele sane, ma era proprio un papa del suo tempo... - Benedetto V fu eletto dai patrizi romani come successore di Giovanni XII, ma fu deposto un mese dopo da Ottone, nel frattempo tornato a Roma per reintegrare  Leone VIII  nelle funzioni papali.  Ma questi morì un anno dopo, nel 965, senza azioni degni di nota. Benedetto V fu invece tradotto prigioniero ad Amburgo, dove morì nel 966. - Giovanni XIII fu eletto col consenso dei legati dell'imperatore (uno di questi era proprio Liutprando!) ai quali sembrava forse solo una coincidenza che il nuovo papa fosse figlio di Giovanni Crescenzio e di Teodora, la sorella di Marozia...I sostenitori dei Teofilatti organizzarono allora una sommossa, che parve riuscire: il papa fu malmenato e imprigionato, ma ancora una volta accorse Ottone che consentì a Giovanni XIII le vendette più abbiette: ad esempio il praefectus urbis Pietro, accusato di non aver stroncato con sufficiente decisione la sommossa, fu appeso per i capelli alla statua equestre di Marc'Aurelio, quindi posto a cavallo di un asino e condotto per le vie della città tra le beffe degli astanti.Forte del potere riconosciutogli da Ottone, Giovanni XIII favorì smaccatamente i Crescenzi, che per la prima volta superarono i Teofilatti come primo "partito" di Roma. - Benedetto VI subentrò al papa dei Crescenzi nel gennaio 973, ma poiché non pareva disposto a continuare la politica nepotistica del suo predecessore, i Crescenzi, una volta appresa la notizia della morte di Ottone il Grande, fomentarono una rivolta che si concluse con la deposizione del papa "ottoniano" e l'elezione di Bonifacio VII. Per ordine di quest'ultimo, Benedetto VI fu strangolato in una segrata di Castel Sant'Angelo. - Bonifacio VII, scrive Josef Gelmi, "è stato descritto dai suoi stessi contemporanei come un mostro". Il che è tutto dire, visti i precedenti...Il capo della rivolta era Crescenzio, un altro figlio di Teodora e Giovanni Crescenzio, che non avendo sottomano un parente cui imporre la tiara papale, impose un suo fido diacono francone col nome di Bonifacio VII. Ma già nell'ottobre del 974 questi dovette fuggire,all'avvicinarsi di Ottone II e del suo esercito. Il nuovo Re di Germania sembrava della stessa pasta del precedente, meglio non rischiare... Così Bonifacio si imbarcò per Costantinopoli, *portandosi appresso tutto il tesoro della Chiesa*. Ma ritornerà, più malvagio di prima, alla morte di Ottone II.
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