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papi senza Spirito Santo ma per volere umano

Ultimo Aggiornamento: 12/12/2008 13:44
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Sesso: Femminile
12/12/2008 13:44

- Benedetto VII fu eletto per volere del giovane successore del grande Ottone, e il suo pontificato fu tranquillo e senza problemi. I Romani temevano ormai Ottone II quanto il primo, e perciò se ne stettero in ombra ad aspettare... - Giovanni XVI, che rilevò la carica papale nel dicembre 983, ebbe invece la malasorte di accedere al soglio appena dopo la morte di Ottone II: ringalluzzito dalla notizia, Bonifacio VII rientrò da Costantinopoli, depose il papa e fece uccidere anche questo nel solito modo: con un cuscino premuto in faccia, mentre il poveretto dormiva nella sua cella di Castel Sant'Angelo. - Bonifacio VII, ancora lui. Ripresa la tiara, che a suo dire gli era stata usurpata, regnò un anno prima di essere a sua volta assassinato da una congiura di palazzo. Il suo cadavere venne trascinato per le vie di Roma e gettato ai piedi della solita statua di Marc'Aurelio; infine la folla ne fece scempio... - Giovanni XV, che era a sua volta figlio di un prete, fu fatto eleggere da Giovanni Crescenzio, ultimo rampollo della casata. Giova ricordare che la castità non era allora un obbligo imprescindibile, era solo una "raccomandazione". Gli scandali sessuali, che tanto piacevano a Liutprando, era causati non dalla pratica sessuale in sé, ma dal suo abuso smodato, o "contro natura" (soprattutto per quanto riguarda l'incesto, che allora non riguardava solo i consanguinei, ma anche i parenti "acquisiti"). Comunque questo Giovanni XV, in luogo degli interessi dei Crescenzi, prese a fare i suoi e quelli della sua famiglia, con uno sfrontato nepotismo. Alla lunga dovette fuggire da Roma (996) a causa della ormai tradizionale sommossa popolare (fomentata ovviamente da uno dei due "partiti" dell'Urbe, o come in questo caso, da entrambi). Andò a chiedere aiuto a Ottone III, che glielo promise, però il papa morì prima che la spedizione punitiva fosse pronta.  - Gregorio V fu imposto ai Romani da Ottone III, che la spedizione punitiva la fece ugualmente. Si trattava del giovane (24 anni) Brunone di Carinzia, un suo parente, che prontamente incoronò imperatore il giovanissimo erede della casa Sassone. Ma, non appena questi se ne fu andato da Roma, il solito Crescenzio depose Gregorio V e installò al suo posto il vescovo di Piacenza, col nome di Giovanni XVI. Questo è tuttora considerato un'antipapa, non un papa legittimo (prescindendo dalle qualità morali di ognuno...), però il numero XVI nella serie dei Giovanni gli appartiene a pieno titolo, non essendo stato assegnato ad altri.Ottone III allora ritornò a Roma, fece mutilare orribilmente l'antipapa, lo richiuse in un convento, e, catturato Crescenzio, lo fece decapitare. Gli Ottoni facevano sul serio, padre, figlio e nipote... E tuttavia Gregorio V, reintegrato nelle proprie funzioni, sfidò più volte l'imperatore, sostenendo la necessità di una Chiesa libera da soggezioni secolari. In particolare prese posizione contro l'abate Gerberto di Aurillac, amico e consigliere di Ottone, la cui influenza riteneva perniciosa. Ma il caparbio Brunone morì improvvisamente nel 999, a soli 27 anni. Pura fatalità? Non lo sappiamo... - Silvestro II è il nome che assunse proprio Gerberto di Aurillac, fortemente voluto da Ottone III sul trono di Pietro. Gerberto era uno straordinario sapiente, ed era proprio questo il motivo del suo ascendente sul giovane ed erudito Ottone (che fu educato dalla madre bizantina Teofano ed era molto sensibile alla cultura). Però al popolino appariva piuttosto un mago, uno stregone, insomma un emissario del Maligno. Su di lui circola questa leggenda:L'elezione di Silvestro II andava attribuita al diavolo, cui l'abate aveva donato in cambio la propria anima. Una clausola del patto, si dice, prevedeva la nullità del patto stesso se Gerberto non avesse mai fatto, in vita, un pellegrinaggio a Gerusalemme. Il papa, che eracerto di non volere recarsi in Terrasanta per alcun motivo, era convinto ormai di aver gabbato il diavolo. Ma non aveva pensato che a Roma esisteva una basilica che portava il nome della città santa, e costruita su terra portata dalla Palestina da Sant'Elena. Il papa un giorno si recò nella chiesa di santa Croce di Gerusalemme per celebrarvi una messa, e cadde nella rete del diavolo. Preso dal rimorso, confessò la propria colpa al popolo e lo supplicò di non rendere omaggio al suo misero corpo, dopo la sua dipartita dal mondo.Quando morì, apparvero dei cavalli misteriosi che trasportarono il suo cadavere in san Giovanni in Laterano, dove trovò la sua ultima dimora. Il crepitio del suo scheletro annuncia, ancora oggi, la morte del pontefice regnante...Per quante leggende si tramandino, la realtà è che nel 1002 l'ennesima rivolta popolare cacciò da Roma papa e imperatore, e che quest'ultimo morì improvvisamente (a 22 anni) prima di poter organizzare l'ennesima restaurazione del potere imperiale sui riottosi Romani. - Giovanni XVII, ancora una creatura dei Crescenzi, regnò troppo poco (tre mesi, nel 1003) per fare danno. Però la sua elezione sancì il ritorno al potere dei patrizi romani, che ormai non dovevano più temere nulla dagli Ottoni, estintisi con il Terzo. In Germania si stava svolgendo una sordida lotta per il potere vacante, e i pretendenti avevano altro per la mente, piuttosto che le beghe romane. La spuntò comunque ancora un candidato Sassone, Enrico II, ma per molti anni ebbe troppe gatte da pelare per occuparsi di Roma. - Giovanni XVIII fu innalzato al soglio da Giovanni Crescenzio, in sostituzione del papa precedente. Regnò fino al 1009, come zelante esecutore della volontà del suo protettore, senza legare il proprio nome ad alcun misfatto particolare. - Sergio IV, che mantenne la carica fino al 1012, fu l'ultimo papa nominata da Giovanni Crescenzio. Forse per essere degno di questo primato, la scelta cadde su un ex ciabattino, conosciuto col nome di Pietro Bocca di porco. Tutto un programma...Comunque anche questo non si macchiò di gravi crimini, limitandosi a fare il passacarte per i Crescenzi. - Il pontificato di Benedetto VIII segna invece il ritorno al potere dei tuscolani. Nel 1012 morì Giovanni Crescenzio, senza che la sua famiglia avesse un "uomo forte" che ne prendesse il posto. I conti di Tuscolo tornarono allora alla carica, e il loro uomo forte, Alberico III, pronipote del secondo, assunse il dominio di Roma col titolo di *consul et dux*. La prima cosa che fece fu di sbarazzarsi di "Bocca di porco" e nominare papa un suo fratello minore, che di nome faceva Teofilatto come il fondatore della dinastia.I Crescenzi tentarono di contrapporgli un antipapa di loro gradimento, Gregorio (senza numero ordinale, stavolta), ma i tuscolani con molta furbizia convinsero i rivali a rimettersi alla decisione del Re di Germania, che all'epoca era Enrico II.Questi si espresse a favore di Teofilatto, e venne da lui ricompensato, nel 1014, con l'incoronazione imperiale.  Né Enrico II (ultimo dei Sassoni), né il suo successore Corrado II (primo dei Salii) intervenirono mai nelle questioni romane, e i Teofilatti la fecero da padroni inconstrastati fino al 1044. - Giovanni XIX, nominato papa nel 1024, si chiamava Romano ed era il fratello minore del precedente (e, ovviamente, anche del consul et dux Alberico III). Come Leone VIII, Romano era un laico, e ricevette anch'egli tutte le consacrazioni in un solo giorno. Chi dice che la burocrazia vaticana è campione di lungaggini? ;-)) Nel 1027 incoronò imperatore Corrado II il Salico, venuto in pellegrinaggio a Roma con la moglie Gisela, e per motivi che mi sono tuttora ancora oscuri, questo fatto provocò le ire di Costantinopoli.Da allora in poi il nome nel papa non apparirà più nei libri liturgici bizantini, annuncio del grande scisma d'Oriente che sarebbe maturato 27 anni dopo, sotto il pontificato di Leone IX. E veniamo finalmente al topic, cioè BENEDETTO IX :-) Nel 1032, quando morì anche suo fratello Romano (cioè Giovanni XIX), Alberico consul et dux pensò bene di elevare al soglio il proprio figlio, che tanto per cambiare si chiamava Teofilatto. Secondo la tradizione questo Teofilatto doveva avere 11 o 12 anni, al momento dell'elezione, ma gli storici moderni sembrano propensi a credere che fosse giovane sì, ma non così tanto. Non costava nulla ad Alberico nominare qualche papa interlocutorio, in attesa di un'età decente per il figlio. Fece così anche Marozia col suo, di figlio, che aveva circa una ventina d'anni quando divenne papa. In tutti i casi, al nuovo papa, che si chiamò Benedetto IX, fu imputata anche una condotta scandalosa, un supremo disprezzo per la sacralità del suo Uffizio, e un'avidità di danaro senza scrupolo alcuno. Tutte cose che, a ben guardare, potrebbero essere imputate almeno alla metà dei papi fin qui esaminati...In un romanzo ambientato nella prima metà dell'XI secolo, com'è "Il trono della bestia", è oltremodo facile addebitare a un Benedetto IX i (tanti) vizi e le (poche) virtù dei papi di allora. Mi sembra che la sua figura romanzata sia un mero simbolo, la sintesi di tutte le nefandezze forse non provate ma *probabili*: sia in questo papa che negli altri, tutt'altro che degni di essere chiamati "Santità"... Ma l'unico addebito specifico che la storia muove a Benedetto IX è la simonia, la compravendita delle cariche, che era prassi abbastanza normale a livelli più bassi, ma che mai prima aveva interessato addirittura il pontificato stesso.Ciò però accadde nel 1044, cioè dodici anni dopo la sua elezione, quando morì Alberico III e una rivolta capeggiata dai soliti Crescenzi lo detronizzò. La famiglia rivale nel gennaio 1045 innalzò Silvestro III al posto di Benedetto IX, costretto a fuggire da Roma. In aprile Benedetto riuscì a tornare nell'Urbe, e stavolta toccò a Silvestro fuggire. Poco convinto di riuscire a mantenere il potere, il papa tuscolano dichiarò di voler abdicare, a patto che gli venisse rimborsata l'ingente somma che suo padre aveva dovuto spendere per "pilotare" la sua elezione. Trovò un acquirente entusiasta nel pio (?) sacerdote Giovanni Graziano dei Pierleoni, il cui patrimonio non era sicuramente in grado di sostenere tale spesa. Ergo, qualcuno (ma non i Crescenzi, che avevano già il loro uomo, Silvestro III) si offrì di finanziare il prete perché evidentemente intendeva manovrarlo a proprio piacimento. Ma non si sa chi...Fatto sta che il 1° maggio 1045 Benedetto IX annucniò pubblicamente la propria rinuncia a favore di Graziano, e il 5 maggio costui fu incoronato papa col nome di Gregorio VI.Silvestro III pretese naturalmente l'annullamento dello scandaloso mercimonio, ma si dice che in realtà volesse a sua volta del danaro per rinunciare ai propri diritti.La Chiesa ne fu sconvolta. C'era chi considerava papa (nonostante tutto!) Benedetto IX perché era inammissibile, e quindi nulla, la vendita della carica papale; c'era chi riteneva papa legittimo Silvestro III, e infine c'era chi considerava legale il passaggio di consegne tra Benedetto IX e Gregorio VI, così per lui quest'ultimo era il papa legittimo.L'imperatore Enrico III non poté esimersi allora dall'intervenire. Scese in Italia, e convocò un sinodo a Sutri, durante il quale dichiarò DEPOSTI tutti e tre i papi e ne nominò un altro, Clemente II (Suitgerio di Morsleben).Silvestro III, al secolo Giovanni di Sabina, tornò a esercitare l'episcopato nella sua Sabina. Il "pio" Giovanni Graziano, ex Gregorio VI, fu condotto prigioniero a Colonia, accompagnato da un chierico sconosciuto chiamato Ildebrando di Soana (che di lì a qualche anno farà parlare MOLTO di sè: era il futuro Gregorio VII, uno dei più grandi papi della storia).Quanto a Teofilatto di Tuscolo, già Benedetto IX, apparentemente si ritirò nei suoi possedimenti, rinunciando alla vita politica. Ma quando Clemente II l'anno successivo morì, presumibilmente di veleno, corse voce che il delitto era stato commissionato da Benedetto IX, perché nel 1048 questi si impadronì della santa Sede, accampando diritti cui aveva in prima istanza rinunciato, e dei quali era stato infine privato da un regolare sinodo. Le minacce di un Enrico III esacerbato indussero il tuscolano a più miti consigli, e poco dopo giunse a Roma, senza opposizione, il nuovo papa designato dall'imperatore, Damaso II. Il quale, incoronato il 17 luglio, morì il 9 agosto mentre si trovava in villeggiatura a Palestrina... Veleno, sentenziò il popolino. Benedetto IX è l'artefice anche di questo delitto, fu il giudizio di tutti. Non importa che Benedetto fosse morto il giorno stesso dell'incoronazione di Damaso, si trattava certamente di una sua ultima volontà, prontamente eseguita, alla prima occasione, da suoi zelanti partigiani... Come si sarà capito, la storia di questo periodo (uno dei più oscuri di tutto il medioevo) è ancora ammantata di leggende, voci incontrollate, maligni libelli pieni di livore. Difficile distinguere ciò che è vero da ciò che è verosimile. Quello che più impressiona è il fatto che TUTTO QUESTO è perfettamente verosimile, e non ci si debba stupire di nulla :-)  --Piero F.
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