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Contro la pedofilia clericale basta una firma.

Ultimo Aggiornamento: 01/06/2011 18:02
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01/06/2011 18:00

Lettera aperta al Cardinale di Genova ANGELO BAGNASCO
Contro la pedofilia clericale basta una firma.
Lettera aperta al Cardinale di Genova ANGELO BAGNASCO,

di Alberto Senatore

Con una nota del nostro direttore


Pubblichiamo questa lettera, come le altre che fin quì ci sono pervenute, per dovere di cronaca, per rendere conto ai nostri lettori del dibattito che sul tema della pedofilia clericale esiste nella Chiesa cattolica. Ribadiamo ancora una volta che non sono queste le proposte che potranno stroncare alla radice gli abusi nei confronti dei bambini o gli altri abusi di cui si rendono responsabili i chierici della chiesa cattolica o delle altre chiese cha hanno lo stesso tipo di organizzazione. Non è neppure una questione di buona volontà personale di questo o quel vescovo o dello stesso Papa. La questione pedofilia clericale è legata essenzialmente allo status di cui godono i chierici all'interno della Chiesa Cattolica che li rende oggetti sacri ed intoccabili, qualsiasi cosa essi facciano. Solo eliminando alla radice questo status sarà possibile eliminare gli abusi che sono legati, come le testimonianze delle vittime confermano, al ruolo sacro e al potere sacro conferito ai preti. Altre sono quindi le cose da chiedere alle gerarchie vaticane a cominciare dalla abolizione dei seminari cosiddetti minori che violano i diritti umani dei bambini che li sono rinchiusi e che ne fanno, uno volta ordinati preti, dei poteniali abusatori. E anche qui le testimonianze delle vittime sono inequivocabili.(G.S.)

Giffoni Valle Piana, 29 maggio 2011

Spett. Le Cardinale Angelo Bagnasco, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana,

sono Alberto Senatore, classe 1964, sposato felicemente e padre di due figli, portavoce dell’Associazione antipedofilia “ il piccolo Davide ” di Giffoni Valle Piana, la città del Giffoni Film Festival. Le scrivo per due motivi: il primo, per esprimerle la nostra approvazione al Suo tempestivo intervento per la sospensione di don Riccardo Seppia da ogni ministero pastorale e da ogni atto sacramentale. Riconosciamo in questa decisione l’unica strategia efficace che la Chiesa Cattolica può intraprendere per proseguire sulla via tracciata da Papa Ratzinger, cioè la tolleranza zero verso i preti pedofili.

L’altro motivo, è scaturito dalle parole da Lei pronunciate nella sua prolusione per la 63° Assemblea generale della Conferenza Episcopale Italiana. In quella occasione, riguardo la pedofilia clericale Lei ha riconosciuto che l’emergenza pedofilia all’interno della Chiesa Cattolica non è ancora superata, quindi è ancora in corso

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01/06/2011 18:00

Ha poi aggiunto che “ sull’integrità dei nostri sacerdoti non possiamo transigere, costi quel che costi. Anche un solo caso, in tale ambito, sarebbe troppo. Quando poi i casi si ripetono, lo strazio è indicibile e l’umiliazione totale ”. Qualche giorno prima, la Congregazione per la Dottrina della Fede, aveva emanato una “ lettera circolare ” a tutti i vescovi, in vista della preparazione delle linee guida per i casi di abusi sessuali su minori compiuti da chierici. Una delle indicazioni di base per la stesura delle linee guida, previste per maggio 2012, è il riconoscimento del vescovo come autorità responsabile: “ la responsabilità nel trattare i delitti di abuso appartiene in primo luogo al vescovo diocesano ”

La nostra Associazione, pur ritenendo l’indicazione molto interessante, la considera incompleta.

Per questo motivo, ci permettiamo di presentarLe una nostra proposta, con la quale, la responsabilità e l’autorità del vescovo vengono ampliate e non siano solo limitate a “ trattare ” i casi di pedofilia clericale, ma siano utilizzate soprattutto nella prevenzione e nel contrasto degli abusi sui minori da parte dei sacerdoti.

La proposta del “ piccolo Davide ” è questa: l’istituzione del Certificato Antipedofilia per i sacerdoti.

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Se in Italia, un’impresa edile per poter esercitare la sua attività deve preventivamente esibire un certificato antimafia, perché la Chiesa Cattolica non istituisce un certificato di garanzia morale per i suoi sacerdoti ? L’idea è semplice: il D.A.P.S. Documento Anti Pedofilia Sacerdotale. Quando in una parrocchia s’insedia un sacerdote, insieme al mandato conferitogli dal vescovo, deve ricevere anche il D.A.P.S. il documento nel quale il vescovo, firmando personalmente, garantisce l’integrità morale del sacerdote e si assume tutte le responsabilità giuridiche, antecedenti alla data del certificato. Praticamente un certificato di “ verificata buona condotta ”, quindi una garanzia e una copertura totale che annualmente viene rinnovato. Il Cardinale responsabilmente lo richiede, il vescovo serenamente lo rilascia, il sacerdote con orgoglio lo espone nella sua parrocchia, i genitori lo leggono e si tranquillizzano.

La proposta è semplice, pratica, immediata e rassicurante. Semplice perché basta la firma del vescovo, pratica perché snellisce e riduce i tempi della burocrazia ecclesiale, immediata perché applicabile da subito, rasserenante per i genitori che si ritrovano a vivere l’incubo del prete pedofilo. La nostra Associazione Le chiede di esaminare la proposta e si augura che diventi presto una realtà, ed inoltre, che Lei possa essere il firmatario del primo certificato antipedofilia sacerdotale in Italia. L’occasione propizia per Lei potrebbe essere la cerimonia per la nomina del sostituto di Don Riccardo Seppia, sacerdote di nome ma pedofilo di fatto. Quale luogo migliore; la chiesa dello Spirito Santo di Via Calda a Genova Sestri Ponente, teatro di abusi indicibili, dove con sconcerto e dolore Lei espresse parole di sgomento e vergogna, ritornare con parole di consolazione abbinate a fatti concreti.

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01/06/2011 18:01

Egregio Cardinal Bagnasco, per stroncare la pedofilia nella Chiesa Cattolica, basta poco, basta una firma, la Sua.

Certi della Sua attenzione, in fede confidiamo in una Sua risposta.

Alberto Senatore -

ilpiccolodavide@hotmail.it

Giffoni Valle Piana.



Lunedì 30 Maggio,2011 Ore: 14:45


www.ildialogo.org/Ratzinger/pedofiliachiese.htm
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Pedofilia clericale
Commissione d'inchiesta indipendente sulla pedofilia clericale in Italia

di Gruppo La Colpa

Sabato 21 maggio 2011 a Roma, presso la sede del Partito Radicale, si è tenuto il secondo incontro nazionale de La Colpa, gruppo di vittime della pedofilia clericale. La condivisione delle testimonianze di persone giunte da tutta Italia ha consentito di raggiungere il primo obiettivo del gruppo, l’attenzione e la solidarietà verso le vittime in un contesto protetto e familiare che ha visto anche la partecipazione dei fondatori della sezione europea dell’organizzazione americana Survivors voice (Sue Cox e Ton Leerschool). La riunione è stata l’occasione per la presentazione del multimedia e del progetto fotografico sui sopravvissuti alla pedofilia clericale realizzato da Silvia Amodio. La giornata è stata caratterizzata anche dagli interventi di professionisti ed esperti qualificati, che hanno affrontato i temi delle problematiche legali della pedofilia clericale (avv. Sergio Cavaliere), dei traumi psicologici dell’abuso (dott. Ascanio Trentini), dell’atteggiamento omertoso del Vaticano rispetto alle norme della legalità internazionale (on. Maurizio Turco). Nel corso dell’incontro è intervenuto il dott. Roberto Mirabile, presidente de La Caramella Buona Onlus che ha collaborato all’organizzazione dell’evento, il quale ha illustrato in maniera particolare il percorso e l’azione compiuta in occasione del recente processo a carico di don Ruggero Conti a Roma. L’incontro si è chiuso con la richiesta d’istituzione di una commissione d’inchiesta indipendente sulla pedofilia clericale in Italia, presentata durante la manifestazione che si è svolta nel pomeriggio di fronte alla Camera dei Deputati, e con l’annuncio dei prossimi eventi: la marcia di Verona del 1 luglio (per chiedere giustizia nei confronti degli abusi compiuti nell’Istituto Provolo e per l’istituzione di una giornata della memoria delle vittime italiane di reati di pedofilia commessi da religiosi), la marcia della National Secular Society di Londra in settembre e il secondo incontro internazionale promosso da Survivors voice a Roma per il 31 ottobre 2011



Venerdì 27 Maggio,2011 Ore: 18:55
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Pedofilia clericale - Notizie
IL CAPO DEI SALESIANI OLANDESI: "A PRIORI NON CONDANNO LA PEDOFILIA"

Se a pubblicare questa notizia fosse stato un anonimo sito internet di primo acchitto non gli avremmo prestato fede e successivamente avremmo fatto ricerce accurate che la confermassero prima di pubblicarla. Certo le bufale può darle anche l'ANSA ma questa notizia va veramente al di la di ogni pur perversa immaginazione.

(ANSA) - CITTA' DEL VATICANO, 22 MAG - ''Personalmente non condanno a priori le relazioni tra adulti e bambini''. A parlare in modo cosi' disinvolto, addirittura spregiudicato, delle vicende di pedofilia e' nientemeno che il capo dei Salesiani per l'Olanda, padre Herman Spronck, in una vicenda che sicuramente aprira' nuove discussioni nel lungo capitolo degli abusi sessuali su minori commessi da uomini di Chiesa.
In un'intervista rilasciata a rtl.nl, e rilanciata dal sito ''Messa in latino'', padre Spronck commenta la vicenda del salesiano padre Van B., che e' membro attivo e militante di un'associazione che propugna la liberalizzazione della pedofilia e la depenalizzazione dei rapporti sessuali con minorenni. Dice di esserne da tempo a conoscenza e anche di sapere che il confratello aveva subito due condanne per atti osceni: ma aggiunge che, come Superiore, non ha ritenuto affatto che cio' dovesse portare all'espulsione di padre Van B. dall'Ordine.
Nell'intervista, alla domanda se le relazioni sessuali tra adulti e bambini andrebbero consentite, padre Spronck risponde testualmente: ''Ci sono naturalmente alcune norme sociali alle quali tutti dovrebbero attenersi. Ma ci si puo' chiedere se esse non siano troppo strette. Formalmente diro' sempre che ognuno deve rispettare la legge. Ma simili relazioni non sono necessariamente dannose''. (ANSA).



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GR 22-MAG-11 17:29 NNNN (ANSA) - CITTA' DEL VATICANO, 22 MAG - Il capo dei Salesiani olandesi (per la precisione delegato per l'Olanda dal Provinciale che sta in Belgio) dice di non aver ritenuto che padre Van B. dovesse essere espulso dall'Ordine perche' non riteneva quelli da lui commessi atti gravi come, ad esempio, uno stupro. Fino al 2007, inoltre, il sacerdote non era stato neanche escluso dall'apostolato a contatto con i piu' giovani.
Per spiegare il fatto di non considerare i rapporti tra adulti e bambini ''necessariamente dannosi'', padre Spronck fa un esempio: ''Sono stato una volta avvicinato da un ragazzo di 14 anni che aveva una relazione con un religioso piu' anziano. La cosa non era piu' consentita e il ragazzo ne era davvero scosso, persino ferito. Diceva: 'Padre Herman, ma perche' volete proibirlo?'. Bene, che cosa diresti a un ragazzo cosi'?''. (ANSA).




Lunedì 23 Maggio,2011 Ore: 12:47
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