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VENTI SECOLI DI PAPATO 1

Ultimo Aggiornamento: 06/01/2012 17:40
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06/01/2012 17:34

IL Papato Pag.10ter

VENTI SECOLI DI PAPATO

ancora crociate

(le immagini del testo sono in parte originali ed in parte tratte dai testi citati in bibliografia)

Ad essere sinceri per le crociate ci vorrebbe veramente troppo tempo, così mi limiterò ad elencarle, ufficiali e non, inserendo qualche commento e le eventuali citazioni che mi sembrano opportune (e facendo presente come esse vengano liquidate in quasi tutte le storiografie cattoliche con poche pagine o poche righe, quasi tutte incentrate su "L'espressione grandiosa dello spirito cristiano nel medioevo", "il carattere religioso e non bassamente temporale della guerra crociata", "il simbolo quasi dell'unità concreta della Respublica Christiana" (bello quel "quasi!). Insomma "quasi" l'esatto contrario di una realtà economica, politica, culturale e fanatico-religiosa assai più inconcludente di qualsiasi rivoluzione successiva o precedente:

L'idea originaria sembra sia venuta a Sergio IV (creatura di Crescenzio) tra il 1009 ed il 1012, ma non produsse effetti apprezzabili, come pure il tentativo di mezzo secolo dopo da parte di Gregorio VII.

1095/1096 Crociata del popolo (Pietro l'eremita)e dei tedeschi

1096/1099 prima crociata, Urbano II e molti deficienti (ma ne ho già un po' parlato)

1101 crociata dei lombardi (secondo Alberto di Aquisgrana in numero di 200.000) che morirono tutti o quasi per la strada senza arrivare da nessuna parte. Papa era Pasquale II ed antipapa Teodorico.
In questo periodo appaiono gli Ordini Cavallereschi, come i Templari o i Giovanniti (Ospitalieri, che però hanno origine addirittura prima delle crociate), tra le cui regole, dettate da san Bernardo di Chiaravalle (altresì chiamato "doctor mellifluus") si legge: "il cristiano che uccida il miscredente nella guerra santa, sia certo della sua mercede...il cristiano gioirà della morte del pagano, poiché essa torna a gloria di Cristo medesimo (povero Cristo!)"

1147/1149 seconda crociata, guidata dall'imperatore Corrado III e da Luigi VII di Francia, bandita da papa Eugenio III, e con una buffa crociata collaterale tedesca contro gli slavi della Pomerania e del Brandeburgo, che si concluse in un fiasco. Nel corso di questa idiozia si riuscì nell'impresa storica, oltre agli altri danni, di inimicarsi l'unica città "infedele" alleata dei cristiani, Damasco, che lasciò sul terreno, nel corso della successiva fuga cristiana, una tal massa di cadaveri crociati da impestare l'aria per mesi. E tanto per non stare colle mani in mano, quattro gatti di fiamminghi e frisoni avevano nel contempo provveduto a "liberare" la pacifica Lisbona, unica città araba ancora in mano ai mori, e, violando i termini della resa, fare strage dei suoi abitanti .Nel 1087 Gerusalemme cade nelle mani del famoso Saladino.

1189/1191 terza crociata, guidata dal Barbarossa, da Cuor di Leone, da Filippo Augusto, e bandita originariamente da Gregorio VIII (anche se iniziata sotto il pontificato di Clemente III), che non conquistò Gerusalemme e portò stragi, tradimenti squallidi, sconquassi inconcludenti ed il mito del Saladino (peraltro assai più rispondente alla realtà del mito di Riccardo Cuor di leone)

1197 crociata interrotta di Enrico VI, guidata da un re ambizioso ed un po' deficiente che coglie l'occasione per morire di malaria a Messina, a 32 anni, senza aver fatto un passo verso la Terrasanta e scatenando inutili guerre intestine nella sua stessa Germania. Papa era Celestino III

1202/1204 quarta crociata, guidata da Baldovino di Fiandra e dai veneziani (doge Enrico Dandolo), bandita da Innocenzo III, che non toccò nemmeno Gerusalemme, conquistando sanguinosamente, tra stragi e violenze ingiustificate, Costantinopoli (cristiana ortodossa) e creando l'impero latino e mettendovi scioccamente a capo dei veneziani. In questa folle impresa vennero distrutti più tesori d'arte, documenti e cimeli di quanti ne abbiano mai distrutti i turchi nella conquista del 1453. La ricchezza di Bisanzio finì sparsa ai quattro venti. Troverete reliquiari costantinopolitani a Limburg an der Lahn e calici bizantini a Venezia.
Niceta Choniate, storiografo, scrisse: "...gli stessi saraceni erano stati più misericordiosi all'atto della conquista di Gerusalemme"

1209/1210 crociata degli albigesi, Ve ne parlo più diffusamente altrove.

1212 crociate dei fanciulli (due e più), una follia di cui poco si parla, che costarono 50.000 morti (ragazzi e ragazze) ed un numero imprecisato di schiavi senza raggiungere alcunché. (per chi fosse interessato raccomando "La crociata dei bambini", di Corrado Pallenberg, 1983 , A.M.E.)

1217 crociata di Andrea d'Ungheria, che più che una crociata sembra essere stata una gita turistica con supplemento di ricordini. Papa era Onorio III
Tra i quali vengono annoverati dai cronisti dell'epoca :anfora delle nozze di Cana, teste di S.Stefano e di S.Margherita, mani di S.Tommaso, mani di S.Bartolomeo e pezzo della verga di Aronne

1217 crociata di Leopoldo V d'Austria, nel corso della quale S.Francesco incontra il sultano Elkamil, che a causa di quel coglione del legato pontificio, Pelagio di Santa Lucia, costò 70.000 morti, una possibile pace con l'Islam (dall'Islam proposta per ben due volte a distanza di due anni ed a condizioni straordinarie) che comprendeva la restituzione di Gerusalemme e dell'intera Palestina alla Cristianità, rifiutata dall'idiota delinquente fanatico (Pelagio) per motivi religiosi. Il papa era sempre Onorio
Giovanni di Brienne, re di Gerusalemme gli disse (a Pelagio):" Ah, signor legato, se solo ve ne foste rimasto in Spagna! Siete stato Voi a precipitare la cristianità in rovina!" ed il cronista Oliviero di Colonia, parlando della generosità degli arabi dopo la firma del trattato tra Giovanni di Brienne ed il sultano Elkamil, "...Quegli stessi egizi di cui noi avevamo appena ucciso le famiglie, che avevamo rapinato e cacciato da casa e beni, vennero ora a curarci e salvarci, noi che eravamo in loro balia, dalla morte per fame..."

1228/1229 quinta crociata, guidata da Federico II, più volte scomunicato e praticamente costretto da Gregorio IX, che recupera Gerusalemme pagandola in denaro al suo amico, il sultano Elkamil, e senza un colpo di spada.

1248/1254 sesta crociata , guidata da Luigi IX il Santo, re di Francia, che sbarca in Egitto , viene fatto prigioniero e rilasciato contro riscatto (straordinaria operazione politico-militare). Fautore e Papa, Innocenzo IV.

1270 settima crociata , Luigi IX il Santo (perseverante!) che sbarca a Tunisi e vi muore di peste (altra mossa da maestro).Papa Giovanni XXI.

Il 18 maggio 1291 cade l'ultima fortezza in mano cristiana, San Giovanni d'Acri (anche se la rocca dei Templari resiste ancora dieci giorni). Ma la caduta definitiva non è autonoma nè incolpevole. La causa è l'arrivo di un'altra crociata popolare, originata dall'appello di papa Nicola IV e diretta dal vescovo di Tripoli, che, giunta a San Giovanni d'Acri, coglie l'occasione per massacrare tutti i disgraziati (arabi e cristiani) che portano la barba, costringendo addirittura i cittadini a nascondere e proteggere i musulmani e facendo incazzare ammorte il sultano Qalawun, il cui figlio Al-Ashraf Kalil raderà al suolo tutte le residue città crociate. Il papa è Nicola IV.

Si calcola che nel corso delle crociate (un paio di secoli) abbiano perso la vita qualcosa come dai due ai quattro milioni di esseri umani, in un epoca nella quale l'Europa contava 15/18 milioni di abitanti.

E' anche vero che, forse, le crociate hanno provveduto a farci conoscere il ratto nero (e la peste epidemica), l'uso dei piccioni viaggiatori, l'albicocca (o susina damascena), l'aglio scalogno (da cui il nome di Ascalonia), i cetrioli da sbucciare (le banane), la bussola, il nome della "giacca" (da Giaffa), la parola arsenale, ammiraglio (da amir ar-rahl = emiro della flotta), algebra (da algabr w'almukabalah = raccolta di formule per la trasfomazione delle equazioni), ma è quasi certo che la maggior parte del lavoro di intermediazione culturale venne eseguito dall'imperatore scomunicato Federico II, che , oltre a non ammazzare quasi nessuno (almeno nel corso della sua "crociata"), costituì il tramite principale tra due culture, e dal mondo mercantile la cui attività era sempre continuata senza grosse interruzioni.

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