Ma veniamo alla persecuzione che la chiesa romana per mano dell’autorità fascista fomentò contro i nostri fratelli, per vedere quali furono le sofferenze che i credenti sopportarono per amore del Vangelo durante gli anni che seguirono la diramazione della circolare Buffarini-Guidi. (Questa circolare rimase in vigore fino al 1955). Citiamo a tale proposito delle parole del fratello Roberto Bracco: ‘Intere famiglie sono vissute smembrate per anni ed anni; decine e centinaia di fratelli si sono consumati nell’esilio o nelle prigioni. Posizioni sociali rovinate, salute distrutta, affetti calpestati; queste sono state le conseguenze della persecuzione (…) Diversi fratelli, forniti di bicicletta, si misero alla ricerca, nelle zone estremamente periferiche della città, di campagne deserte, cave, grotte, boschi che comunque avessero potuto accoglierci (…) Non posso nascondere che il disagio e la fatica erano notevoli. Ogni sera bisognava affrontare gli stessi pericoli e la medesima fatica e dopo le riunioni, se si riusciva a rientrare nelle nostre abitazioni, si doveva constatare che avevamo sorpassata notevolmente la mezzanotte (…) Anche in questi vari luoghi eravamo raggiunti sistematicamente dalle autorità esecutive ed arrestati e imprigionati’ (Roberto Bracco, Persecuzione in Italia. Ricordi e bozzetti, Roma 1954, pag. 22, 46, 47, 48).
Ma oltre a queste parole del fratello Bracco, vogliamo dire altre cose a proposito del trattamento che i nostri fratelli ricevevano dai Cattolici negli anni in cui era in vigore la circolare Buffarini-Guidi. Queste sono le cose che noi che apparteniamo a questa generazione e che non abbiamo vissuto quegli anni abbiamo sentito dai fratelli anziani che vissero in quel periodo.