| | | OFFLINE | Post: 227 | Città: RAVENNA | Età: 51 | Sesso: Maschile | |
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08/07/2011 18:24 | |
Anzi, si inoltra ancor di più nel deserto stesso. Simbolicamente, Elia va a fondo della sua crisi. Spesso i fallimenti sono gli eventi della vita attraverso i quali Dio opera una breccia nella corazza che noi rivestiamo, apre in noi una ferita che diviene lo spiraglio per la grazia, diviene il terreno fecondo su cui la parola ascoltata può germinare e fruttificare. Il più delle volte Dio agisce in noi attraverso gli eventi della vita e soprattutto attraverso i fallimenti, le crisi, gli smarrimenti, le cadute. La crisi, assunta nella preghiera, diviene lo spazio del rinnovamento della vocazione. Del resto, già la vocazione, come mostra Il Vangelo secondo Luca 5, 1-11, è una crisi che interviene nell'esistenza di una persona. Nel testo lucano il momento della maggiore vicinanza di Pietro a Gesù, il momento a partire dal quale Pietro assume la sua vocazione e il suo nuovo ministero, è anche il momento in cui egli vede il proprio peccato e prende coscienza della propria negatività. Conoscenza di sé come peccatore e conoscenza di Dio sono interrelate: sicché anche la crisi che interviene nella vocazione, durante il ministero, può essere l'occasione per rinnovare la propria sequela del Signore. |
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