| | | OFFLINE | Post: 227 | Città: RAVENNA | Età: 51 | Sesso: Maschile | |
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08/07/2011 18:26 | |
Una preghiera che plasmi l'interiorità dell'uomo non può essere scissa dal pensare. Il termine ebraico che designa la preghiera, tefillah, significa" giudizio", "pensiero in azione". Pregare è pensare la propria vita e le proprie relazioni davanti a Dio per arrivare a vivere in obbedienza al volere e alla parola di Dio. Questa preghiera, così cosciente, diviene un vero e proprio atto di ordinamento della propria interiorità. I Salmi, certamente la migliore scuola di preghiera, ci insegnano a pensare Dio e a relazionarci a lui nelle diverse situazioni dell'esistenza, siano esse gioiose o dolorose, festose o tragiche. Un presbitero che sappia nutrire così la propria interiorità vedrà crescere, in sé, la propria saldezza e, nelle relazioni con le persone, la propria autorevolezza.
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