| | | OFFLINE | Post: 227 | Città: RAVENNA | Età: 51 | Sesso: Maschile | |
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08/07/2011 18:27 | |
proprio nella sua morte in croce (almeno secondo i vangeli di Marco e di Matteo), si è rivolto al Padre nel momento supremo della sua esistenza con una domanda, un «perché?» drammatico: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». (95) E la nostra preghiera ci conforma al Cristo crocifisso.
Preghiera e immagine di Dio
Quanto appena detto ci consente un ultimo approfondimento. Nella preghiera noi ci rivolgiamo al Dio «che non si vede», (96) ma ci si rivolge a Lui nello Spirito santo e tramite il suo Figlio, che ce ne ha narrato il volere, l'agire, il sentire, insomma, ce ne ha mostrato il volto. Ma rivolgendoci al Dio che nessuno ha mai visto né può vedere, l'uomo si forgia delle immagini di Dio. Ma le immagini di Dio, anche le più sublimi, anche quelle a cui fa ricorso la Bibbia per "dire Dio", non esauriscono Dio: Dio è oltre tutte le immagini che ne possiamo forgiare, è al di là di tutte le definizioni che ne possiamo dare. Anzi, le immagini di Dio che l'uomo crea rischiano di essere una riduzione idolatrica di Dio, una sua riduzione a immagine dell'uomo. Ora, l'evangelo ci mostra Gesù Cristo come la piena e perfetta «immagine del Dio invisibile», (97) e il luogo dell'abolizione delle immagini di Dio è proprio la croce:
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