3. Brocche che devono essere rotte
I vasi spezzati esprimono una vita intera, una vita che dopo essere stata infiammata con il fuoco di Dio, poi si ritrae, per far in modo che il popolo veda soltanto la luce di Cristo. Fino a quando vorremo tenere la nostra vita tutta intera, per glorificare se stessa, Dio non potrà essere glorificato. Ricordiamo che, se il vaso non viene spezzato, la fiamma che è in esso contenuta potrà anche correre il rischio di spegnersi.
4. Suono delle trombe e grido di battaglia
Dopo che si fecero suonare le trombe, che i vasi furono spezzati e furono mostrate le fiaccole all’esercito nemico, venne il momento in cui Dio poté iniziare a combattere per il Suo popolo.
Il popolo di Israele aveva fatto quel che Dio aveva comandato; ora Dio era pronto a compiere tutto il resto.
In Numeri 29:1 leggiamo che le trombe dovevano essere suonate dal popolo di Israele nei giorni di solennità o in altre occasioni come ad esempio in caso di guerra o di invasione nemica (Neh.4:20) o per annunziare un giudizio divino e insieme al giudizio il ristabilimento del Suo popolo (Isa.27:13).
Quando Israele stava per suonare le trombe, Dio stesso annunziava il Suo giudizio contro gli Amalechiti e nel contempo la liberazione del Suo popolo.
Anche le sette trombe dell’Apocalisse avranno questo scopo. Le profezie dell’Antico Testamento dovevano richiamare il popolo a lasciare il peccato, recando l’annunzio che Dio sarebbe intevenuto punendo, se non Lo avessero ascoltato.
La tromba di Dio sta suonando anche oggi e quel suono sta dicendo a ciascuno di noi: «Svegliatevi, perchè Gesù sta per ritornare!» Svegliamoci, dunque! Il nostro grido di battaglia sia sempre un grido di vittoria.
Dio non ci ha salvati per essere solo dei credenti mediocri, tiepidi, incapaci di annunziare il giudizio e nel contempo il giorno della salvezza dell’Eterno.
Dove sono i Gedeone di Dio? Non potremo mai sbaragliare l’esercito infernale con le armi della convinzione, del proselitismo, delle organizzazioni ecclesiastiche, con le armi di una chiesa conformista, sincretistica, mondanizzata, con i metodi di una cultura del “tutto lecito”. Questa non è la vera tromba di Dio.
Dobbiamo presentare a Dio i nostri cuori perché Lui li purifichi, chiedendoGli che li riempia di Spirito Santo secondo la promessa di Gesù.
Presentiamoci al combattimento con un cuore rotto, contrito, umile, nella consapevolezza che non dobbiamo mostrare noi stessi, ma soltanto Cristo. Infine sia il nostro grido di battaglia come la tromba di Dio, l’annunzio di ravvedimento, l’annunzio della liberazione e della vittoria contro ogni potenza nel nome di Cristo.
Autore: Michele Rutigliano (da Risveglio Pentecostale, luglio-agosto 2004)