Apocalisse | Capitolo 19, versetti da 1 a 16 |
L’impostura di Babilonia, la sua pretesa di essere la Chiesa, è stata pubblicamente smentita. Ora il Signore presenta la sua vera Sposa ai convitati del banchetto celeste. Il cielo esplode in lodi: «Rallegriamoci e giubiliamo e diamo a lui la gloria, poiché son giunte le nozze dell’Agnello» (v. 7).
Alla gioia dello Sposo risponderà quella della Sposa. Oggetto di grazia, il suo ornamento consiste nelle opere giuste dei santi che Dio ha accordato loro di compiere per la Sua gloria. Ma anche gli «invitati» saranno pieni di gioia, poiché «colui che ha la sposa è lo sposo; ma l’amico dello sposo... si rallegra grandemente alla voce dello sposo» (Giovanni 3:29).
Non dimentichiamo, aspettando quel giorno, che siamo stati «fidanzati ad un unico sposo» per essere presentati a Cristo «come una casta vergine» (2 Corinzi 11:2). Serbiamo per Lui tutta la freschezza del nostro amore.
Ma, se Egli è il Diletto della Chiesa, per il mondo diventa il gran Giustiziere. Sotto il nome preso un tempo per manifestare la grazia e la verità, quello della «Parola di Dio», Egli avanza per compiere «cose tremende» (Salmo 45; vedere Isaia 59:18; 63:1-6). Amico, quando e come vuoi incontrare Gesù? Ora, come Salvatore, o fra poco come Giudice?