Prima di vedere che tipo di pane Gesù ha usato, dobbiamo decidere "il valore" che vogliano dare a quel pane! Se esso è "corpo" di Cristo, noi siamo FUORI dalla dottrina di Cristo, che definì quel gesto di distribuzione un gesto "di comunione" col Suo sacrificio e di accettazione della Sua morte per noi. Noi siamo tenuti sempre "a ricordare" quell'offerta di Gesù Cristo morto per noi sulla croce. La santa cena diventa allora una "rammemorazione" un fare questo "in memoria di Me" (Luca 22:19). L'unità del CORPO, diventa l'unità dei credenti.
NOI diventiamo IL CORPO di Cristo essendo NOI la Chiesa di Cristo, il corpo di cui Lui è il capo (Col. 1:18).
In Efesini 1:19-23 è scritto proprio espressamente e chiaramente questo concetto: "LA CHIESA E' IL SUO CORPO". "... noi che crediamo secondo l'efficacia Dio ha messo in atto in Cristo, risuscitandolo dai morti e facendolo sedere alla sua destra nei luoghi celesti, al di sopra di ogni principato, potestà, potenza, signoria e di ogni nome che si nomina non solo in questa età, ma anche in quella futura, ponendo ogni cosa sotto i suoi piedi, e Lo ha dato per CAPO sopra ogni cosa alla Chiesa, che è il Suo Corpo, il compimento di Colui che compie ogni cosa in tutti."
La conclusione di tutto il discorso è che Gesù istituì la Sua CHIESA, indicata da Lui come "corpo": su quella Sua "chiesa", Egli, dopo la Sua resurrezione, SOFFIO' lo Spirito Santo, come un atto "creativo" definitivo e completo, che ricorda il soffio vitale di Dio nelle narici di Adamo... (Giovanni 20:22)
A quella Chiesa Gesù dette il privilegio di essere la dispensatrice della grazia di Dio, mediante l'annuncio dell'Evangelo di Gesù Cristo ("a chi perdonerete i peccati, saranno perdonati..."): da notare che, quando Gesù soffiò, non c'era... Tommaso, cioè colui che per credere, ebbe bisogno di... toccare, ma in quell'occasione... non toccò niente!
La comunione col corpo di Gesù è importantissima, proprio spezzando il pane insieme a Lui. E' il modo per essere in comunione con Lui e... tra di noi. "Ogni volta che mangiate "questo pane" e bevete di questo calice, voi ANNUNCIATE la morte del Signore", unica offerta gradita a Dio e che apre la via della salvezza, "finché Egli venga" (1 Corinzi 11:26), per regnare con noi nel Suo Regno!
Ai due discepoli sulla via di Emmaus, Gesù messosi a tavola "prese il pane, lo benedisse, lo spezzò e lo diede loro"(Luca 24:30, 1 Corinzi 11:24-25)
Quando apparve ai sette discepoli in Galilea (Giovanni 21:13), Gesù "venne, prese il pane e lo diede loro; similmente il pesce".
Ricordiamoci che la comunione è indispensabile ed insostituibile, perché il pane (la Chiesa, corpo di Cristo) è unico! (1 Corinzi 10:17).
Chi si sottrae volontariamente a tale "comunione con la chiesa-corpo di Cristo" sarà colpevole verso il corpo ed il sangue del Signore (1 Corinzi 11:27), perché NON sa discernere il CORPO del Signore, costituito dall'unità dei credenti, e il SANGUE del Signore, versato sulla croce per i nostri peccati!
Partecipare alla mensa del Signore, pensando di stare a mangiare qualcosa di diverso dal pane e dal vino, significa attribuire idolatricamente ai simboli una sostanza che essi non hanno!
Questa idolatria fa mangiare e bere "un giudizio contro se stessi", producendo una indegnità ed una colpevolezza verso la quale il giudizio di Dio è già stato emanato (Esodo 20:4-5).
"Per questo motivo fra di voi ci sono infermi e malati e parecchi muoiono" (prematuramente). (1 Corinzi 11:30)
Il pane della Santa Cena non è pane “azzimo” in senso materiale, ma in senso spirituale.
Gesù trasforma ciò che nella vecchia Pasqua ebraica era materiale, in una nuova situazione dove tutto fa riferimento a Se stesso in senso metaforico, simbolico e spirituale.
Anche il linguaggio di Gesù Cristo si fa metaforico: così abbiamo sei categorie di lieviti che vanno assolutamente evitati, ma che sicuramente non sono lieviti che possono essere acquistati in un qualunque negozio. Non esistono infatti confezioni di lievito di Erode o altro, ma occorre capire chi era Erode e che cosa abbia rappresentato e poi evitarlo nella vita cristiana...
Da notare che il lievito GONFIA, invece l’Amore fa rimanere umili! “L'amore non invidia, non si vanta, non si gonfia” (1 Corinzi 13:4)
Per Gesù Cristo la forma non era sostanza (e non lo sarà mai), e la forma non doveva sostituire la vera fede in Lui.
Ora, siccome "il Regno di Dio non consiste in vivanda né in bevanda, ma è giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo" (Romani 14:17), non possiamo assolutamente pensare che il pane e il vino dell'ultima cena possano avere poteri taumaturgici o magici sì da costituire un "passaporto" concreto per... il Regno dei cieli!
Il discorso del lievito è legato essenzialmente alla tradizione ebraica e solo in tale tradizione trova un suo preciso significato: il pane SENZA LIEVITO va accompagnato dalle ERBE AMARE (Numeri 9:11)! Non si vorrà pretendere di fare tale cerimonia anche adesso? Le "erbe amare" e il "pane senza lievito" fanno parte di un unico piatto NON SEPARABILE, a meno che non si voglia snaturare la cerimonia stessa, prendendo ciò che piace (il pane azzimo) e rifiutando ciò che non piace (le erbe amare)! La Bibbia non è un libro a proprio uso e consumo, ma un Libro che va letto e messo in pratica senza adulterazioni, senza manomissioni, senza interpretazioni di comodo, perché in essa è spiegata la Volontà di Dio, che non può essere né fraintesa, né corretta: va solo capita e messa in pratica!
"Beato chi mangerà del pane nel Regno di Dio" (Luca 14:15), perché significherà che ci siamo entrati! Allora con Gesù Cristo berremo ciò che adesso beviamo con tutti gli altri credenti in Lui! Amen
Pubblicato in proprio il 20 febbraio 2008
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DONATO TROVARELLI
nato a Pescara il 12.9.1949.
Diploma di Maturità Classica e diploma di Maturità Magistrale.
Ha conseguito la Laurea in Giurisprudenza all'Università di Teramo.
A Grosseto ha conseguito, presso il Centro Studi Teologici, il diploma in Teologia Biblica. Insegna in ruolo ordinario da 32 anni.
Gestore del forum-group “EVANGELICI”
(http://groups.msn.com/EVANGELICI)
della Mailing list “Evangelitalia”
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e del sito http://www.protestantesimo.it
Autore del libro “IL RHEMA”, pagg 110, LAGAIA SCIENZA Editrice, 70122 Bari (Italy) Via Re Manfredi, 2