Nel corso della storia della Chiesa furono proclamati molti simili dogmi. Qui vogliamo citare soltanto gli ultimi tre:
— Nel 1854, papa Pio IX proclamò l’«Immacolata Concezione» della «Madre di Dio», che non c’è affatto — che non ci può essere — e di cui non si parla nella Sacra Scrittura. Non sta scritto proprio nulla nella Sacra Bibbia di un «cuore immacolato» di Maria.
— Nel 1870, l’«Infallibilità papale» fu stabilita quale dogma della Chiesa di Roma. Già molto tempo prima il papato s’era elevato al disopra della Parola di Dio e il Papa si era insediato quale «Vicario di Cristo».
— Solo nel 1950, papa Pio XII proclamò l’«Assunzione di Maria», vale a dire che Maria «…finito il corso della sua vita terrena, fu assunta alla celeste gloria col suo corpo e con la sua anima…» (Catechismo della Chiesa cattolica, Libreria Editrice Vaticana, pag. 258, § 966) — e questo in stridente contrasto con la Parola di Cristo, l’unica infallibile e valida in eterno: “Nessuno è salito in cielo, se non colui che è disceso dal cielo: il Figlio dell’uomo che è nel cielo” (Giov. 3:13).
Non colpisce il fatto che nessun apostolo e nessun padre della Chiesa dei primi secoli dell’era cristiana abbia mai riferito qualcosa su un Papa o sulla sua infallibilità, tantomeno su una immacolata concezione o su un’assunzione corporale di Maria? Solamente dopo secoli, precisamente dopo quasi duemila anni, si arrivò a simili pensieri, perché è così utile per la Chiesa papale. Come già detto, ogni volta la Parola di Dio è stata consapevolmente ignorata, e coloro che accettavano soltanto la Sacra Scrittura furono coperti di «anatemi», cioè maledetti, perseguitati, espropriati dei loro beni ed esposti alla morte.
Come dio ha legato la Sua Chiesa alla Sua Parola, così i papi hanno legato tutti coloro che nel mondo intero appartengono alla Chiesa di Roma alla loro parola. Ancora oggi le persone vengono poste davanti all’importante scelta, se vogliono credere a Dio o al Papa. Non possono credere a entrambi, perché si escludono a vicenda, come si escludono a vicenda Cristo e l’Anticristo, la luce e le tenebre. Solamente quel che sta scritto nella Sacra Bibbia ha validità davanti a Dio e appartiene alla vera fede. Tutti dovrebbero avere il coraggio di chiedersi se le dottrine ecclesiastiche possono sussistere sul banco di prova.
In questo tempo decisivo per la Chiesa di Gesù Cristo, per Israele e per le nazioni, il Signore ha disposto in modo che colui il quale sta sotto un imprescindibile obbligo divino debba prendere posizione. Bisogna richiamare l’attenzione delle persone, affinché esse stesse stabiliscano chi vogliono veramente credere e seguire: il capo della Chiesa cattolica romana, un patriarca della Chiesa ortodossa, un vescovo o un’altra autorità ecclesiastica, il fondatore di una religione, un presidente ecclesiastico, un carismatico — o il Capo della Chiesa redenta, cioè il «Signore Gesù Cristo», secondo la dottrina dei primi apostoli. “La voce di uno grida: «Preparate nel deserto la via del Signore, appianate nei luoghi aridi una strada per il nostro Dio!»” (Is. 40:3). Ci deve essere una voce che dall’alto, dal cielo, riecheggia nel deserto spirituale, per preparare qui sulla terra la via del Signore. Questo solo è il senso e lo scopo del presente esposto