Però mia moglie e mia figlia cominciarono a frequentare le riunioni serali, che consistevano in canti, testimonianze e nella predicazione della Parola di Dio.
Da quel momento iniziò un vero calvario per me, primo perchè tutte le sere bisognava cenare di corsa, perchè loro dovevano andare alle riunioni sotto la tenda, e poi perchè mentre si cenava dovevo ascoltare mia moglie che con molta calma e pazienza mi raccontava quello che ascoltava sotto la tenda. Una sera, stanco di sentire quello che diceva, le diedi l’ultimatum, cioè non doveva parlarmene più altrimenti avrebbe fatto i due piani delle scale senza contarle. Lei però fu capace di strapparmi una promessa e cioè che qualche sera sarei andato a curiosare e a sentire quello che avevano da dire. Fu così che la penultima sera di permanenza della tenda, il 33° giorno che era un sabato, mi feci coraggio ed entrai sotto la tenda. Attraversai la strada di corsa come un fulmine, perchè mi vergognavo di farmi vedere dai miei amici, i quali sapevano cosa pensavo a proposito di quello che Gesù dice nella Sua Parola: "Perchè se uno ha vergogna di me e delle mie parole, il Figliuol dell’uomo avrà vergogna di lui, quando verrà nella gloria sua e del Padre e dei santi angeli" (Luca 9:26).
Ebbene, entrato sotto la tenda con moglie e figlia, notai che la gente era molto partecipe alla riunione, c’era chi piangeva, chi lodava Dio e si respirava un’atmosfera diversa. Per me tutto era nuovo, tanto che pensai che fossero strani e avessero avuto il lavaggio del cervello.