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    Tealacrema
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    00 24/06/2011 17:51
    STUDI BIBLICI DI David Pawson

    GENESI
    5° Convegno Pastorale a Rimini - 1991

    GENESI

    Sono stato invitato di nuovo in Italia per trattare un argomento abbastanza insolito: i primi tre capitoli del libro della Genesi. Sono felice di poterlo fare, ma è probabile che il nostro studio finisca prima dei tre giorni che abbiamo a disposizione. Può darsi, perciò, che ci resti il tempo d'affrontare anche qualche altro argomento abbastanza importante.

    I primi tre capitoli della Bibbia, insieme con gli ultimi, sono oggetto di grandi controversie. Satana odia particolarmente quei testi, perché nei primi è descritto il modo in cui egli ha avuto il dominio della terra e negli ultimi come sarà cacciato da essa. Lui però non vuole che siamo coscienti né dell'uno né dell'altro fatto, per cui, se può, cerca sempre d'ostacolarne l'insegnamento.

    Alcuni mesi or sono incisi una serie di nastri sul libro dell'Apocalisse, uno di questi sul capitolo ventesimo. In quel capitolo è descritto Satana legato e gettato nello stagno di fuoco dove sarà tormentato eternamente giorno e notte. Satana odia parlare della sua sconfitta, ed è interessante osservare che, molte volte, i nastri di questo studio, spediti perfetti, arrivavano a destinazione stranamente rovinati. Una famiglia che li stava ascoltando, s'accorse che, dal punto in cui io parlavo della caduta di Satana in poi, una voce demoniaca s'era imposta sulla mia; si potevano sentire in sottofondo le mie parole ma non si riusciva a capire ciò che dicevo. Coloro che ascoltavano quelle registrazioni, immaginando l'accaduto, decisero di farlo udire anche al loro pastore; ma quando lui arrivò, misteriosamente, non c'era più niente. Da quel punto in poi il nastro era totalmente cancellato, né la mia voce né l'altra si sentiva ormai più. In seguito ho scoperto che tutto ciò è successo a molte altre copie di questi nastri.

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    Tealacrema
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    00 24/06/2011 17:51
    Grazie a Dio, però, esiste un tecnico di registrazione migliore di Satana; io lo sperimentai un giorno mentre stavo completando una serie di videocassette sui primi tre capitoli di Genesi. Per l'occasione fu noleggiato uno studio televisivo per un giorno intero, e siccome era molto caro, prima d'iniziare a lavorare noi pregammo il Signore per tutte le apparecchiature ed imponemmo le mani anche sulle telecamere. L'ingegnere che doveva eseguire la registrazione rideva e pensava che noi fossimo pazzi, ma, invece, sapevamo bene cosa stavamo facendo. Così iniziammo, e con il primo studio tutto andò bene; ma il secondo però non procedé altrettanto bene, io ebbi dei vuoti di memoria ed il risultato finale non fu all'altezza del precedente. In quel momento non sapevamo ancora se il tempo a nostra disposizione fosse stato sufficiente per registrarlo di nuovo, per questo l'intenzione era di proseguire. Naturalmente ci proponevamo ritornarvi sopra, possibilmente, una volta finite le registrazioni. Alla fine del lavoro ci accorgemmo che restavano ancora quarantacinque minuti da poter utilizzare; così noi ripetemmo la registrazione del secondo nastro. Questa volta andò bene, e fummo soddisfatti giacché finimmo proprio all'ora giusta.

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    Tealacrema
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    00 24/06/2011 17:52
    All'improvviso, però, l'ingegnere impallidì, e ci spiegò che avevamo solo perso tempo, poiché lui aveva riusato per questa registrazione la stessa cassetta già usata in precedenza. L'ingegnere non si ricordò che aveva tolto la linguetta di protezione per impedire cancellazioni accidentali, per cui quel nastro avrebbe dovuto contenere ancora lo studio fatto la prima volta. A questo punto decidemmo di vedere se fosse poi tanto male, e con gran sorpresa notammo che il nastro conteneva l'ultima registrazione, vale a dire quella che non doveva esserci. L'ingegnere non sapeva rendersi conto di come poteva essere accaduto, ma noi si. Dio stesso incise quel nastro, prese voce ed immagini dalla telecamera e le registrò, anche se l'apparecchiatura non poteva farlo. Chi di voi avesse occasione di vedere queste registrazioni, sappia che si tratta di un miracolo. Satana, in ogni caso, non vuole che s'insegnino queste cose, perché secondo lui, le persone non devono sapere la verità, specialmente su come ha ingannato la razza umana. Il nostro non sarà uno studio accademico, perché quando ci accostiamo a questi argomenti ingaggiamo un vero e proprio combattimento spirituale ed intellettuale. I primi tre capitoli di Genesi fanno sorgere più domande di qualsiasi altra parte della Bibbia; tra le quali, le più frequenti sono queste: Dio chi l'ha creato? Oppure: l'universo è stato creato in sei giorni letterali o in quattro miliardi d'anni? Od anche: Caino dove ha trovato moglie? A questa domanda un mio amico è solito rispondere: "A te cosa importa delle mogli degli altri?" Che è una risposta abbastanza carina.

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    Tealacrema
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    00 24/06/2011 17:52
    Tra queste la domanda più importante è senz'altro quella sull'evoluzione, e sono in molti a porsela, perfino due scimmie in uno zoo erano di fronte allo stesso interrogativo quando una di loro chiese all'altra: "Io sono forse il fratello del mio custode?" Ci sono alcune persone però che preferirebbero mettere da parte questi argomenti così controversi ed insegnare cose su cui ci sia più accordo. Altri, invece, affermano che non ha importanza come abbia avuto origine l'universo, e che sarebbe più utile parlare d'argomenti attuali come: la disoccupazione, l'inflazione o l'ecologia. Secondo loro questi sarebbero i veri temi odierni; perché mai dovremmo perdere tempo sui primi tre capitoli della Genesi? Io, invece, sono convinto che le prime pagine della Bibbia siano importantissime per comprendere i problemi contemporanei. Lo credo per due motivi: il primo è che il passato è una chiave per comprendere il presente. La nostra origine spiega perché oggi noi siamo così. Sapete io sono inglese, e questo fa capire molte cose di me; io vengo da là e quindi sono così. Voi venite da molte parti d'Italia, alcuni dalla Sicilia, altri dalla Sardegna; e questo naturalmente influisce su di voi. La nostra provenienza spiega chi siamo.

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    Tealacrema
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    00 24/06/2011 17:52
    Ai nostri bambini nelle scuole è insegnato che noi discendiamo dalle scimmie; in altre parole siamo venuti dalla giungla. Insegnando queste cose, ad un bambino, per dieci anni, alla fine non possiamo incolparlo se si comporta come un animale quando ha finito gli studi. E' molto importante sapere da dove veniamo, ed è il libro della Genesi che spiega il nostro passato e, quindi, anche il presente. Ciò che siamo è il risultato di tutto ciò che eravamo. Quando qualcuno si presenta al colloquio per un posto di lavoro, innanzi tutto gli chiedono dove ha lavorato in precedenza, per capire come poterlo usare al presente. E' molto importante che anche noi ci chiediamo perché siamo qui, perché l'universo esiste e perché noi vi siamo dentro; ciò ci darà comprensione sul perché della vita stessa. Il secondo motivo è che Il passato non è solo la chiave per capire il presente, ma anche il futuro, perché la nostra provenienza indica anche dove stiamo andando. Fisicamente veniamo dalla polvere, e fisicamente ci ritorneremo; dalla polvere siamo venuti ed alla polvere stiamo andando. Non è tutto qui, c'è qualcosa per cui ci possiamo veramente rallegrare; avete mai notato la somiglianza tra i primi e gli ultimi capitoli della Bibbia? Mentre i primi due ci presentano il mondo così come Dio l'aveva preparato, ed il terzo spiega perché oggi è così come lo conosciamo, gli ultimi ci parlano di nuovi cieli e nuova terra. Sì Dio riporterà il cielo e la terra alla loro condizione originale. I cristiani sono i soli a conoscere queste cose, per questo non temono per l'ambiente; sono preoccupati perché l'umanità sta venendo meno all'ordine divino di custodire la terra, ma non c'è panico fra loro. Il movimento dei verdi, invece, è d'opinione diversa, perché sono convinti che questo pianeta è l'unico che abbiamo per vivere. A noi, però, è stato rivelato che ci sarà una nuova terra; il Dio che ha fatto questa ne formerà anche un'altra, e questo cambia la nostra prospettiva sul futuro. Quello in cui viviamo non è certo un mondo ideale, ma una volta lo era, e possiamo essere certi che lo sarà di nuovo. Sulla terra vi sarà ancora un mondo buono, è per questo che l'inizio e la fine della Bibbia sono strettamente collegati.

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    Tealacrema
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    00 24/06/2011 17:52
    Quello che noi faremo sarà anche uno studio molto pratico, toccherà ad esempio anche il problema, ormai rilevante, del divorzio e rimatrimonio. L'Inghilterra, purtroppo, ha il primato europeo dei divorzi, e quindi anche nelle nostre chiese sono in crescente aumento, per cui molti pastori mi chiedono spesso consigli su come trattare questi casi. Gesù e Paolo si trovarono nella stessa situazione, e per loro la risposta era ovvia: dovevano riferirsi sempre al secondo capitolo di Genesi, perché lì il piano iniziale di Dio era molto chiaro. Da questo vediamo come anche le domande più pratiche ed attuali ci riportano all'inizio, ed ancora una volta il passato ritorna ad essere la chiave per il presente ed il futuro.

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    Tealacrema
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    00 24/06/2011 17:53
    GENESI 1:1

    Avviciniamoci ora al primo versetto della Bibbia, considerando solo le parole: " nel principio Dio " ebbene, solo in queste tre parole è nascosta un'enorme sfida alla nostra fede. La Bibbia capovolge totalmente il modo umano di pensare, l'uomo infatti inizia con il constatare che esiste un universo per poi chiedersi se esista un Creatore; e la sua domanda lo porterà inevitabilmente a considerarlo o come opera di Dio o di forze naturali. La Bibbia, invece, inizia proprio al contrario: ci presenta Dio ed in lui spiega l'esistenza dell'universo; quindi l'esatto opposto. Queste prime tre parole sembrano affermare che è necessario prendere come fatto acquisito l'esistenza di Dio. La Bibbia non tenta mai di provare che Dio esiste, perché è uno sbaglio tentare di farlo. Tutti coloro che ci hanno provato hanno scoperto di non poter convincere nessuno in questo modo; per questo ci chiama ad un passo di fede fin dall'inizio. C'è un versetto nell'epistola "Agli Ebrei" che dice: " colui che s'accosta a Dio deve credere che egli è ". Questo è il primo passo! Non troveremo mai nessuno scrittore biblico intento a dimostrare l'esistenza di Dio, ma, al contrario, la Bibbia inizia da Dio per poi spiegare il resto; e ciò è molto importante. Il brano dell'epistola agli Ebrei, continua anche con l'invito ad un secondo passo di fede, affermando che: "Egli ricompensa quelli che lo cercano". Questi sono i due fatti fondamentali: Dio esiste e vuole essere conosciuto; ed egli può esserlo perché si è fatto riconoscere agendo e parlando nel mondo, nel tempo e nello spazio. Noi viviamo nel tempo e nello spazio, per cui ci è molto difficile capire qualcosa che esista al di fuori di queste dimensioni. Noi non comprendiamo l'eternità, possiamo immaginare solo ciò che esiste nel tempo; lasciate che ve lo dimostri. La mente umana non riesce ad immaginare cosa vi sia oltre l'universo; oggi noi sappiamo che il nostro cosmo è come una gran palla che si sta espandendo, ma oltre questa gran palla cosa c'è? E' stato riscontrato che la luce d'alcune stelle, quando arriva al limite dell'universo, è riflessa come da uno specchio, per cui noi vediamo astri che in realtà non sono altro che riflessioni dal confine dello spazio. Di là dall'universo non c'è niente, nemmeno lo spazio dove può propagarsi la luce delle stelle. In quanti possiamo comprendere cosa sia il niente? Capite cosa voglio dire? Le nostre piccole menti riescono solo ad immaginare le cose all'interno del tempo e dello spazio; per questo le scritture raccontano solo ciò che Dio fa nella nostra dimensione.
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    Tealacrema
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    00 24/06/2011 17:53
    Le prime parole della Bibbia sono: " nel principio", quindi, all'inizio del tempo e dello spazio Dio creò i cieli e la terra. Da quel momento in poi tutto ciò che è narrato sono avvenimenti che si svolgono entro queste dimensioni, poiché non potremmo capire niente altro. Io sono molto grato a Dio perché si è fatto conoscere in modo che io possa capirlo. La Bibbia parla del mondo nel quale noi viviamo, questo mondo fatto di tempo e spazio, usando parole temporali come " nel principio", e parole spaziali, come " i cieli e la terra ". Dio ha a che fare con tempo e spazio per cui la Bibbia è anche un libro di storia, di fatti e avvenimenti, e confrontandolo con gli scritti d'altre religioni notiamo subito questa differenza. Se avete letto il Corano, certamente vi siete accorti che è molto difficile da leggere, è pieno d'idee e di pensieri, ma in esso non vi è narrato nessun avvenimento, non c'è nessuna storia; esso indica soltanto come credere e come comportarsi al di fuori di un ambiente storico. Le scritture Veda sono uguali al Corano, per cui la Bibbia è l'unica ad essere anche storica. A scuola odiavo la storia, penso che ciò fosse dovuto al nostro pessimo insegnante; forse era una scusa, ma non faceva che parlare di re, regine, carte e battaglie. Da quando sono un cristiano, invece, la storia per me è diventata affascinante perché, nella Bibbia, essa racconta l'intervento di Dio nel tempo e nello spazio. Non si tratta d'interventi effettuati solo per mezzo d'uomini e donne, ma anche suoi personali, e ciò rende il tutto molto interessante. Questo libro è anche totalmente diverso dai soliti testi di storia perché inizia prima e finisce più tardi d'ogni altro, giacché incomincia dall'inizio e termina alla fine dei tempi.

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    Tealacrema
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    00 24/06/2011 17:53
    Nessun altro storico, oltre Dio, avrebbe potuto fare ciò, per l'ovvia ragione che non esistono documenti né dell'inizio né della fine. Nessun uomo ha visto nascere l'universo, così come nessuno ha assistito alla fine del mondo per poterla descrivere. La Bibbia, perciò, è l'unico testo di storia veramente completo che potrà mai essere acquistato. E' possibile, però, essere certi che la Bibbia è verità, e non si tratta solo speculazione umana? E' possibile confutare gli studiosi che affermano che i primi capitoli della Genesi sono solo miti e tradizioni?

    A questo proposito possiamo fare una considerazione: abbiamo visto che nessuno storico sarebbe stato in grado scrivere la Bibbia, quindi non può che essere opera di Dio. Dio c'era all'inizio e ci sarà alla fine, ed è a conoscenza sia del passato sia del futuro, per cui già dai primi passi di Genesi è presentato un tipo particolare di storia chiamata "storia profetica". Tale tipo di storia può essere scritto soltanto da Dio. Gli esseri umani non sono in grado di sapere ciò che Dio solo conosce, ma se egli parla loro per mezzo d'alcuni uomini, allora diventa possibile. Può considerarsi profezia solo ciò che Dio rivela, e questo è sempre stato un miracolo, fin dall'inizio. E' chiaro quindi che la prima frase della Bibbia non può che essere profezia. La profezia, più nota sotto forma di predizione del futuro, la troviamo presente nella Bibbia addirittura nel ventiquattro per cento dei suoi versetti. In tutto esistono settecentotrentacinque predizioni bibliche, alcune d'esse vi si trovano scritte solo una volta, mentre altre sono ripetute molto spesso, in un caso ben trecentodiciotto volte. Ai giorni nostri, di questi settecentotrentacinque avvenimenti, se ne sono già avverati cinquecentonovantasei, quindi, circa l'ottantuno per cento. Tutto ciò, però, non significa che la Bibbia è accurata all'ottantuno per cento, ma è così soltanto perché quel che resta ha che fare esclusivamente con la fine del mondo.

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    Tealacrema
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    00 24/06/2011 17:53
    Ovviamente, se tutti quegli avvenimenti si fossero già avverati, noi adesso non saremmo qui a parlarne. Dobbiamo in ogni caso riconoscere, che tutte le cose che dovevano accadere fino ad oggi siano puntualmente avvenute; cinquecentonovantasei profezie si sono avverate. Ne restano ormai poche prima che Gesù ritorni sulla terra, in tutto meno del venti per cento. Nei casi appena descritti si tratta di storia scritta prima che accada, e che io definisco "profezia in avanti", ma nei primi tre capitoli di Genesi si tratta di "profezia all'indietro". In essa Dio racconta fatti già accaduti che nessuno poteva sapere.

    Tutto questo però non può assolutamente essere né provato né confutato, o lo s'accetta per fede o lo scarta come un qualunque ammasso di bugie, non esiste nessun'altra scelta. La scienza non ha nessuno strumento che le permette d'appurare se l'affermazione: "Nel principio Dio creò cieli e terra" sia vera o falsa, in questo campo può operare soltanto la fede. Ciò non significa certo che la fede è cieca. Tutt'altro: poiché quando all'università mi sono trovato ad affrontare alcuni problemi di scienza e di scrittura, ho notato che anche ogni conquista scientifica ha come base un autentico passo di fede. Nel metodo scientifico, si deve prima di tutto formulare un'ipotesi, credere in essa, e verificarla poi sperimentalmente nei fatti; dopo potrà essere presentata come scoperta scientifica. Questo è né più né meno ciò che richiede da noi la Bibbia. Noi dobbiamo accettare come fatto l'esistenza di Dio, e poi verificare se tutto quanto è spiegabile in quest'ipotesi. Con ciò la fede diventa ragionevole perché è ragionevole; e ci chiede proprio di essere scientifici.

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    Tealacrema
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    00 24/06/2011 17:54
    FILOSOFIE

    Ciò che ho appena descritto potrebbe essere anche definito come un sistema di pensiero o filosofia. Moltissimi uomini hanno una loro particolare filosofia sul perché siamo qui, su com'è iniziata, o su cosa è la vita. Noi stiamo vivendo in una Babele d'idee, che ci sono continuamente illustrate dai mass media, e anche se la Bibbia le contraddice tutte, penso ugualmente che sia il caso di spiegarne qualcuna.

    Il primo versetto del primo capitolo di Genesi afferma che Dio è creatore per cui la filosofia degli atei è fuori luogo. L'ateismo contraddice in pieno la Bibbia affermando che non esiste Dio, e questo ci pone di fronte alla scelta se credere all'uno o all'altro, poiché è impossibile per una mente sana prestare fede entrambe le cose.

    L'agnosticismo, invece, che è molto comune, afferma che non si può sapere se ci sia un Dio, ed anche questo è contraddetto dalla prima frase della Bibbia. E' chiaro, a questo punto, che si può essere agnostici oppure credere alla Bibbia, ma, ovviamente, non potremo mai essere entrambe le cose contemporaneamente. Quindi, già nella sua prima frase, la Bibbia ha contraddetto sia l'ateismo sia l'agnosticismo.

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    Tealacrema
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    00 24/06/2011 17:54
    Un'altra filosofia-religione molto popolare oggi è il panteismo, essa afferma che ogni aspetto della realtà è divino: in altre parole, un uomo è Dio, una pianta è Dio, il mare è Dio, tutto è parte di Dio. La prima frase della Bibbia, però, contraddice anche questa; tutto è stato creato da Dio, ma non è Dio. Il panteismo è sempre più popolare, specialmente attraverso il movimento dei verdi, la cui gran preoccupazione per l'ambiente li porta a adorare la dea "madre terra", o "madre natura" e li spinge al femminismo, perché la terra è sempre stata una figura femminile, e tutte le pratiche della fertilità, di cui ci parla anche l'antico testamento, erano rivolte a dee. La Bibbia ricorda che anche il panteismo è sbagliato; poiché Dio ha creato tutto, ma è distinto dalla sua creazione.

    L'esistenzialismo, un'altra corrente filosofica dei nostri giorni, afferma che Dio è la propria esperienza religiosa. Un giorno, chiesi ad uno studente universitario se credeva in Dio, ed egli mi rispose: "Certo che ci credo!". Sapendo però, che non era più sufficiente porre la domanda semplicemente in questi termini, gli chiesi anche cosa significava per lui la parola "Dio". La risposta che mi diede fu questa: "Dio è la mia esperienza religiosa; il mio sentimento religioso". Da ciò dedussi che se una persona non avesse sentimenti religiosi, per lei Dio non esisterebbe.
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    Tealacrema
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    00 24/06/2011 17:54
    Chiesi se fosse questo che pensava, e mi rispose di si. Allora, supponendo che sulla terra non ci fossero persone con sentimenti religiosi, non ci sarebbe neanche Dio? Questo era il suo credo, ma la prima frase della Bibbia afferma che Dio esisteva già, prima che qualcuno avesse un qualsiasi sentimento religioso, per cui anche l'esistenzialismo è negato. L'umanesimo afferma che l'uomo è Dio, che ormai è cresciuto ed è diventato adulto, quindi ora è il proprio creatore. Dio è morto, gli dei d'oggi sono la "razza superiore"; questo pensava Nietzsche, un filosofo che influì moltissimo su Hitler. Un giorno fui invitato da un'università per un dibattito: io dovevo parlare del cristianesimo, mentre un professore ebreo ateo doveva illustrare l'umanesimo. Lui parlò per primo: era un uomo brillante ed intelligentissimo. Arrivato però alla fine, terminò il suo discorso così: "Io credo nell'uomo, l'uomo può e deve risolvere tutti i suoi problemi, e se non può allora Dio ci aiuti". Tutto l'uditorio si mise a ridere perché non s'era reso conto di ciò che aveva detto, per cui, io centrai il tema del mio discorso sulle sue ultime tre parole: "Dio ci aiuti!". Io non vinsi, ma lui perse il suo dibattito, le sue parole: "Che Dio ce la mandi buona!" furono come quelle dell'uomo che disse: "Io sono ateo grazie a Dio!".
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    Tealacrema
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    00 24/06/2011 17:54
    Un'altra filosofia contemporanea è Il materialismo, secondo cui solo la materia sarebbe reale, quindi solo il mondo fisico, ed anche questo è contraddetto dalle tre parole che stiamo esaminando. "Nel principio Dio", non menziona la materia ma Dio soltanto.

    Il misticismo, invece, afferma che solo lo spirito è reale; ma noi crediamo che sia il fisico sia lo spirituale siano veri, perché Dio è spirito, ed ha creato sia il mondo materiale sia lo spirituale.

    C'è poi il monismo, specialmente dietro il movimento New Age, secondo il quale la mente e la materia sono un'unica cosa; per loro esiste solo una realtà, e tutto fa parte d'essa, per cui è molto simile al panteismo. Monismo significa, infatti "una sola realtà", ma Genesi afferma che ci sono due realtà: Dio, la realtà eterna, ed il nostro universo, la realtà temporale, che non sono un'unica cosa.
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    Tealacrema
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    00 24/06/2011 17:55
    Il razionalismo, invece, sostiene che Dio è la ragione, la Bibbia ci presenta però un Dio che ragiona. C'è ancora molto animismo nel mondo d'oggi, e secondo i suoi insegnamenti noi siamo governati da gran quantità di spiriti; ci sono gli spiriti degli alberi, dei mari, dei venti, eccetera, quindi non un solo Dio ma molti spiriti che regnano sul mondo, ma la Bibbia ci parla di un unico Dio.

    C'è anche il politeismo, che significa molti dei. Gli indù hanno ben trenta milioni di dei, per questo la loro fede è molto complicata, ma anche il politeismo è negato dalla prima frase di Genesi.

    Il dualismo, una volta molto comune, afferma che ci sono due dei, uno buono e l'altro cattivo, ed ho paura che anche alcuni cristiani cadano in quest'errore, elevando il Diavolo quasi allo stato di divinità. Il Diavolo è una creatura, e Genesi tale lo considera, per cui non deve essere trattato come un dio. Per il Creatore, Satana non rappresenta nessun problema, egli deve chiedere il permesso a Dio prima di poter toccare un essere umano. Lui, come noi, è soggetto alle limitazioni proprie di tutte le creature, infatti, può essere presente solo in un posto per volta. Egli non conosce tutto e nemmeno può essere ovunque, anche se può avere agenti dappertutto. Non so dove sia stasera, ma se è qui, significa che questo è un incontro abbastanza importante, perché per noi dovrà rinunciare a qualsiasi altro appuntamento. Forse noi ci troviamo a lottare contro Satana e i suoi agenti, ma per Dio non costituiscono nessuna minaccia; quindi anche il dualismo non è verità, Infatti la Bibbia afferma che c'è un solo Dio, non due in lotta tra loro.

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    Tealacrema
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    00 24/06/2011 17:55
    Per ultimo vorrei parlare del deismo, poiché è forse la filosofia-religione più pericolosa per i cristiani, giacché afferma che Dio, pur essendo il Creatore, non è in grado di controllare ciò che ha fatto. Loro insegnano che Dio ha creato l'universo come fosse un orologio; gli ha dato la carica iniziale ed ora non può più intervenire su di esso. Secondo i deisti, il creato va avanti per inerzia, per mezzo delle leggi che lo governano, perciò i miracoli non possono accadere e l'unico scopo della preghiera può essere solo la meditazione. Ciò che la Bibbia ci presenta, invece, è il teismo, ed afferma che Dio ha creato l'universo ed ora può anche controllarlo come e quando vuole, lui è al di fuori del tempo e dello spazio, ma è capace di agire al loro interno per far accadere ciò che vuole quando lo desidera. Da quanto abbiamo detto finora, si può costatare che già la prima frase della Bibbia esclude categoricamente tutte queste filosofie. Penso che sia molto importante far chiarezza su questo punto nella mente delle persone, perché così possano evitare pericolose confusioni.

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    Tealacrema
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    00 24/06/2011 17:55
    IL CREATORE

    In effetti, il primo capitolo di Genesi, più che presentarci la creazione, ci mostra il Creatore. La parola Dio vi è contenuta ben trentacinque volte, e possiamo leggerlo non tanto per imparare qualcosa sul mondo, quanto per apprendere qualcosa sul Dio che l'ha creato. Forse la scienza può dire cose nuove sul nostro universo, ma è solo la scrittura che ci parla del creatore, ed a questo proposito voglio elencare i tredici aspetti di Dio che sono mostrati in questo capitolo:

    1) Dio non è una creatura, ma il Creatore. Questo è molto importante; Dio è distinto da ciò che crea fin dal principio. Nessun uomo deve adorare una creatura ma solo il Creatore. Per questo le immagini sono vietate, perché non appena si cerca di raffigurare Dio, inevitabilmente lo si rende simile ad una creatura, e ciò è idolatria. Si diventa idolatri quando si dà a qualsiasi cosa creata il posto che spetta solo a Dio. Due cose Dio detesta in particolare modo: l'idolatria e l'immoralità, che sono sempre collegate tra loro, perché quando s'adora una parte del creato più del creatore stesso, è inevitabile diventare anche immorali. L'esempio più ovvio è il sesso; il sesso fa parte del creato, Dio l'ha fatto buono, ma quando questo riveste un'importanza esagerata nella vita di qualcuno, inevitabilmente diventa immorale, perché idolo 2) Dio è personale. Genesi uno afferma che Dio ha una volontà, pensa, parla, prende delle decisioni e le porta ad effetto, ha un cuore, trova piacere nelle cose che fa e gode la sua esistenza; per cui non può che essere una persona. Egli ha tutto quello che può esprimere la parola personalità: lui ha la volontà che agisce, la mente che pensa e il cuore che sente;
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    Tealacrema
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    00 24/06/2011 17:56
    quindi è una persona, non una cosa, e nemmeno una forza vitale che c'invade totalmente. 3) Dio è potente, basta solo che parli perché la cosa accada. Così lo presenta Genesi; infatti, dice: "Sia la luce, e la luce fu". Questo è un potere che solo Dio possiede, e siamo in grado di costatarne la potenza sia nel piccolo sia nel grande. Se pensiamo a quanta energia è liberata dalla semplice scissione di un atomo, come alla potenza necessaria per la creazione dell'intero universo, allora potremo avere un'idea di quanto Dio sia potente. 4) Dio è sovrano. Questa parola non compare nel brano in questione, ma in esso è chiaramente evocata l'immagine di un re sul trono che ordina. I primi dieci comandamenti sono contenuti in Genesi uno, infatti, qui dieci volte il Re dei cieli dà un comando. 5) Dio è creativo, ha una grande immaginazione. Nella nostra sala da pranzo c'è un disegno con tutti i pesci del Mediterraneo; oggi guardandolo pensavo a quale mente può aver prodotto tutta quella varietà. L'uomo è capace di fare milioni di cose in serie, tutte uguali. Noi non siamo creativi come lui. Dio, invece, non ha fatto nemmeno due fili d'erba uguali, nemmeno due granelli di sabbia, nemmeno due fiocchi di neve e nemmeno due nuvole non sono mai state uguali. Questo è il senso artistico di Dio; che Creatore! Deve avere un'immaginazione veramente grande per aver pensato a tutte queste cose. 6) Dio è buono, quindi fa ogni cosa buona e gli piacciono le cose buone. E' fondamentale, per la nostra comprensione di Dio, sapere che egli è buono. Avete mai notato quante volte compare la parola "buono" in Genesi uno? "Dio vide che era buono" e ciò gli piaceva. Più avanti vedremo che Dio odia tutto ciò che non è buono, in altre parole, il male. Uno dei segni della decadenza umana è che gli uomini non odiano il male; noi non ameremo mai abbastanza il bene, fino a quando non odieremo il male. Paolo, al capitolo dodici della sua lettera "Ai Romani",
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    Tealacrema
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    Sesso: Femminile
    00 24/06/2011 17:56
    dice d'aborrire ciò che è male e di tenere ciò che è bene. Questo è ciò che Dio fa: lui è buono e tutto ciò che fa è buono, quindi non è responsabile del male nel mondo; ma quest'argomento lo tratteremo più tardi. 7) E' un Dio vivente. Si muove ed agisce nel tempo e nello spazio anche se ne è fuori, e questo è il significato della parola "vivente" nella Bibbia. Egli non è immobile nell'eternità, in questo caso sarebbe solo un Dio che esiste; invece, il nostro, è un Dio che agisce perché vivo. Ci sono molti concetti di Dio che lo vedono come esistente e basta, ma la Bibbia lo presenta come attivo, quindi vivente. 8) Dio è singolare. Nel primo capitolo di Genesi tutti i verbi che sono riferiti ad azioni di Dio sono al singolare, ad esempio: creò, fece, disse, sono tutti singolari, quindi Dio è uno. Per questo i cristiani sono monoteisti, perché credono che esista un solo Dio. Non solo i cristiani, ma anche gli scienziati lo credono. Essi sostengono che l'universo è governato da leggi che sono uguali dappertutto, per questo è chiamato universo e non multiverso. Questo particolare svela anche che si tratta dell'opera di una sola mente. Tutte le teorie di Einstein derivano dalla convinzione dell'esistenza di un unico Dio, quindi di un universo omogeneo, e perciò comprensibile anche a noi che ne conosciamo solo una piccolissima parte. Noi inviamo oggetti nello spazio, anche il più remoto, perché crediamo che in ogni parte d'esso siano valide le stesse leggi che abbiamo qui, e finora tutto ciò si è dimostrato molto ragionevole. 9) Dio è plurale. Nel capitolo in questione tutti i verbi appaiono al singolare, ma la parola Dio è al plurale. La parola che qui è usata per indicare Dio è "Elohim", che significa Dei. Questo è un fatto molto strano, perché nessun altro libro farebbe una tale confusione. La frase: "Nel principio gli Dei creò" ci parla di un Dio unico, che però è senz'altro più di due persone. Dico questo perché la parola usata in ebraico per indicare un dio singolo sarebbe "Elah", molto simile all'arabo "Allah" che significa anch'esso Dio al singolare.
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    Tealacrema
    Post: 3.052
    Sesso: Femminile
    00 24/06/2011 17:56
    Gli ebrei, però, non l'hanno mai chiamato così, e neppure l'hanno mai chiamato "Eloha" che significa due dei, bensì "Elohim", che significa tre dei, e questo è molto interessante. Gli ebrei pensano che ciò sia dovuto all'uso del plurale majestatis, quindi l'intendono circa come un "noi" del Papa o regale, usato solitamente da chi parla anche in nome di tutti i suoi predecessori. Noi cristiani però possiamo vedere in ciò, fin dall'inizio, un accenno alla trinità e non soltanto alla regalità di Dio. In pratica è impossibile per noi spiegare la trinità, perché nel nostro mondo non ci sono paralleli da prendere ad esempio e quindi deve essere accettata per fede. Tutto ciò però è confermato anche dalla nostra esperienza, perché conoscere Gesù, per noi, significa conoscere il Padre e ricevere lo Spirito Santo. Parlare con Gesù significa parlare al Padre per mezzo dello Spirito e viceversa. Camminare nello Spirito significa sperimentare Gesù e il Padre. Gesù assicurò che quando lo Spirito sarebbe arrivato, avrebbe portato anche Padre e Figlio a dimorare con noi. Per i cristiani, quindi, esiste una conferma pratica alla trinità. Di tutto ciò non abbiamo modo di trovare paralleli sulla terra, ma, ugualmente, la Bibbia ci presenta Dio come l'unica persona che è tre in uno, e che ha creato dal nulla tutto l'universo. Detto questo, siamo ancora solo al primo versetto. 10) Dio vuole riprodursi, questo è il primo indizio che egli è Padre. Un tale una volta mi chiese perché Dio avesse creato la razza umana; gli risposi nel modo più semplice che potevo: gli ricordai che aveva già un Figlio e godeva talmente quell'unico Figlio che voleva una famiglia più grande. Per me questo è il cuore della Bibbia. Dio vuole portare molti figli alla gloria, per questo ci ha creato. La sua paternità iniziò quando disse: "Creiamo l'uomo a nostra immagine ed a nostra somiglianza" ed ecco qua, noi siamo la creatura che più s'avvicina a Dio.
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