La conversione del fratello Piranio
La mattina del 22 aprile del 1930 il fratello Coppola Francesco nipote della sorella Anna, di Campofiorito si recò a Corleone per fare alcuni acquisti. Quando finì, prima di prendere il mulo per fare ritorno a Campofiorito, assieme alla sua zia Anna, s’inginocchiarono e pregarono il Signore affinchè li accompagnasse. Mentre stavano pregando, lo Spirito Santo lo prese in potenza e per la sua stessa bocca gli disse: "Francesco, tu non andrai a Campofiorito, ma andrai in campagna, nella contrada Mendola, ivi troverai un uomo e lo battezzerai nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo". All’udire questo messaggio il fratello Francesco Coppola, fu scosso, perciò pregò di nuovo: "Signore, sei tu che parli o è la mia carne?". Il Signore confermò la Sua Parola e gli disse: "Ubbidisci alla mia voce". Quindi, invece di ritornare a Campofiorito, al dorso nudo di un mulo, dopo due ore di cammino giunse nella contrada Mendola. Lì, trovò alcuni suoi cugini figli della sorella Anna, i quali da circa qualche mese si erano battezzati. Appena lo videro arrivare gli andarono incontro preoccupati pensando che qualcosa di brutto fosse accaduto. Ma il fratello Coppola li rassicurò dicendo: "Il Signore mi ha mandato qui perché c’è un uomo che deve essere battezzato". Rimasero attoniti a sentire quelle parole. Si inginocchiarono insieme e pregarono il Signore. Lo Spirito Santo parlò di nuovo: "Io ti ho mandato qui, stai fermo, tu battezzerai un uomo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo". Perciò fiduciosi nel Signore, e non essendoci nessuno che avesse chiesto il battesimo, si misero tutti a zappettare il grano, cantando e lodando il Signore. Passò il primo giorno, la sera pernottarono là in un grande pagliaio ove pregarono, cantarono e meditarono il Vangelo che a stento riuscivano a leggere. Passò la notte e con l’arrivo del giorno si alzarono e pregarono. Lo Spirito Santo gli disse: "Francesco, stai fermo io ti ho mandato!".