Tra i grandi pontefici troviamo sicuramente Gregorio Magno. Questi fu uno tra i grandi dottori della Chiesa, e la sua importanza viene ribadita dalla sua presenza nel Martiriologio sia dalla Chiesa d’Occidente che da quella orientale. Tra gli eventi importanti promossi sotto il suo pontificato ricordiamo la conversione del re longobardo Agilulfo, con la conseguente maggiore stabilità all’interno dei territori papali, e la missione di evangelizzazione della Britannia.
Leone III fu invece il pontefice che diede anche una stabilità politica all’Europa occidentale. Infatti, riconoscendo come nuovo Imperatore il re dei Franchi Carlo Magno, riuscì ad avere nuovamente uno Stato potente che univa Francia, Germania ed Italia. In cambio di questo importante riconoscimento la dinastia carolingia provvide a contribuire all'opera d'organizzazione che il Vescovo di Roma doveva dare alla Chiesa. Fu così che l’imperatore Carlo il Calvo, nell'877, accetta i canoni del concilio di Ravenna decidendo che l'investitura dei metropolitani debba essere approvata dal papa. Il papa è ormai, almeno per l’occidente, il capo della Chiesa, al quale è riservato il diritto di convocare concili, di omologare le loro deliberazioni, di giudicare e destituire i vescovi.
Nel 1049 papa Leone IX, dichiara il vescovo di Roma primo apostolico della Chiesa universale.
Arrivando ai primi anni del 1300 ricordiamo un papa divenuto, grazie alle parole di Dante Alighieri nella divina commedia, tristemente famoso. Si tratta di Bonifacio VIII. Questi viene posto dal poeta toscano nel girone dei simoniaci, e venne, in altre parte della commedia definito come indegno del ruolo di Papa. Nella realtà Bonifacio VIII fu costretto a combattere una battaglia, persa in partenza, per mantenere il papato al di sopra dei nascenti stati nazionali di Francia ed Inghilterra. Fu l’autore della bolla “Unam Sanctam”, un documento in cui si esplicava la superiorità papale. Bonifacio deve essere anche ricordato come il promulgatore del primo Giubileo.