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Tuttavia se il Suo discorso distrusse una serie di illusioni, offrì invece una meravigliosa speranza, solida e sicura: esso annunciò un cambiamento di dominio molto più radicale di quello che si aspettavano i patrioti giudei. "E io..." l'espressione contrasta nettamente con quanto precede, proprio come Colui che identifica è in contrasto col Suo antagonista, il principe di questo mondo, cioè Satana. Tramite la croce, tramite l'obbedienza fino alla morte di Colui che è il granello di frumento di Dio, il governo di costrizione e paura di questo mondo finirà con la caduta del suo orgoglioso tiranno. Al suo posto, col risorgere di Cristo, vi è un nuovo regno di giustizia. Questo regno è caratterizzato da una libera obbedienza degli uomini a Cristo. Con legami d'amore i loro cuori sono distolti da un mondo sotto giudizio per essere attratti a Gesù il Figlio dell'uomo, il quale sebbene innalzato alla morte, per mezzo dello stesso atto è innalzato a regnare.

"La terra" è la scena di questa crisi e della sua tremenda conseguenza, e "questo mondo" è, possiamo dire, il suo punto di collisione. Questo punto sarà il tema di questo studio, e dunque cominceremo considerando i concetti neotestamentari legati all'importante parola greca kosmos. Nelle principali versioni italiane, questa parola è tradotta invariabilmente "il mondo" (ad eccezione di I Pietro 3, che vedremo tra poco). L'altra parola greca che indica il mondo, aion, viene tradotta anch'essa così - "il mondo". Essa, però, include l'idea del tempo e dovrebbe essere tradotta più propriamente - "l'età".