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24/08/2014 17:36 | |
Il peso del peccato – i ricordi tormentosi del passato –
non li dobbiamo portare dopo la Croce.
Ogni afflizione per il peccato del passato, ogni umiliazione auto-imposta, deve essere portata alla fonte purificatrice del sangue di Cristo. Alla fine, viene il momento in cui tutti coloro che seguono Gesù lo sentono dire: “Venite a me, voi tutti che siete stanchi ed affaticati, ed io vi darò riposo” (Matteo 11:28).
Il Signore chiama tutti quelli che hanno confessato, si sono pentiti ed hanno creduto ma che non possono gioire perché portano ancora il peso della condanna e della colpa – tutti questi li chiama ad andare a lui e a portargli i loro pesi, perché darà loro la gioia nel cuore.
Quando facciamo questo, lo Spirito Santo viene a stare affianco a noi. Gesù ha chiamato lo Spirito “il Consolatore”, un nome che significa “uno che viene e sta al fianco”. In breve, da quel punto in noi non siamo più soli, con i nostri sforzi, ma cooperiamo con lo Spirito Santo.
Tutto questo grazie al Nuovo Patto che Dio ha fatto con i credenti in questi ultimi giorni. Secondo Ebrei, questo patto è entrato in vigore nel momento in cui Gesù ha esalato il suo ultimo respiro: “Un testamento, infatti, è valido quando è avvenuta la morte, poiché rimane senza effetto finché il testatore vive” (Ebrei 9:17).
Qual è l’eredità che Gesù ci ha lasciato attraverso il suo testamento? È questa promessa: “Avrò misericordia delle loro iniquità e non mi ricorderò più dei loro peccati” (8:12).
Ma ci è stato dato molto di più del perdono in questo Nuovo Patto. Dio ci dà un’altra parola di liberazione: “Vi renda perfetti in ogni bene, affinché facciate la sua volontà, e operi in voi ciò che è gradito davanti a lui, per mezzo di Gesù Cristo; a lui sia la gloria nei secoli dei secoli” (13:21).
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