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INQUISIZIONE CATTOLICA

Ultimo Aggiornamento: 08/12/2008 08:57
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08/12/2008 08:57

 

I Domenicani
(frati predicatori), comunità fondata, nel 1215, a Tolouse da Domenico di Guzman (1170-1221), riconosciuta dal papa Innocenzo III. Gli appartenenti a questo Ordine, sono dediti ad una vita rude, fatta di preghiere notturne e di lunghe prediche secondo la regola di S. Agostino, particolarmente orientata alla predicazione itinerante e all'insegnamento. La vita religiosa non si svolge più nell'isolamento di in un monastero, ma a stretto contatto della gente. I conventi non sono concepiti come luoghi di residenza, ma di studio. Sei anni dopo la morte di Domenico, essi sono presenti in tutta l'Europa. Ne farà parte, tra gli altri, Tomaso D'Aquino. L'Ordine svolse un ruolo di primaria importanza nell'ambito dell'Inquisizione. Domenicani furono i più grandi inquisitori, tra i quali, Torquemada, Eimerich e Gui.

I Francescani
(frati minori), Ordine fondato da Francesco d'Assisi (1182-1226), basato sulla povertà e la predicazione popolare, nato in contrapposizione al lusso e al potere del clero. Nel 1210, viene riconosciuto da Innocenzo III, mentre la sua regola viene ammessa da Onorio III nel 1223.  Furono associati ai domenicani nello svolgimento delle funzioni inquisitoriali.

                                                            I frutti: pene e penitenze

Per quanto riguarda all’Inquisizione spagnola, "tra il 1540 e il 1700, su un totale di 44.674 casi, il numero degli accusati effettivamente mandati sul rogo corrisponde all’1,8%, al quale va aggiunto l’1,7% di condannati a morte in contumacia... Dei primi mille imputati che comparvero dinanzi all’Inquisizione di Aquileia-Concordia (Veneto) dal 1551 al 1647, non più di 5 furono condannati al rogo. Su 13.255 processi celebrati dall’Inquisizione portoghese tra il 1540 e il 1629, le condanne a morte rappresentano il 5,7%" (Borromeo). In base a tali dati sarebbe una leggenda nera attribuire molti milioni di vittime all'Inquisizione.
A questo proposito, partendo dalla giusta considerazione di Lutero che "È contro la volontà dello Spirito che gli eretici siano bruciati" (tesi condannata da Leone X nel 1520), si osserva che «
se in passato taluni hanno esagerato il numero delle vittime dell’Inquisizione, e seppure si ammetta che essa fu "meno crudele" dei poteri laici, una cosa è certa: il Tribunale, in nome di Dio e per volontà papale, ha processato, torturato e mandato al rogo migliaia di "eretici". Dov’era, allora, la "difesa della vita"? E dove il carisma – rivendicato dai successori di Pietro, e da nessun altro al mondo – di essere "infallibili", quando parlano ex cathedra, anche in materia di costumi? Ma far appiccare il rogo (fosse puro uno solo), e benedire questa eretica ortoprassi contro l’uomo, non significa bruciare le fondamenta dell’etica e nel contempo, in realtà, anche il rivendicato carisma?» (David Gabrielli in "Santa Inquisizione alla sbarra")
«...
Dobbiamo pensare alla natura del credere, che è atto sostanzialmente libero. La proposta di Cristo fatta alla coscienza diventa con l’Inquisizione intimazione ecclesiastica. E non si può sostenere che il concetto di libertà di coscienza non fosse ancora formulato, nel Cinquecento, come lo sarebbe stato nei secoli successivi. Non ne esisteva forse la formulazione intellettuale, ma la libertà di coscienza ha animato da sempre il cristianesimo. Altrimenti, non sarebbero comprensibili i martiri dei primi secoli, che morivano in forza di una fede vissuta nell’intimo della coscienza in opposizione alla legge dello Stato
». (Prof. De Maio, docente di Storia del Rinascimento e di Storia moderna presso l'Università di Napoli).
Ciò detto, i dati che vengono di seguito proposti, pur non avendo la pretesa dell'esaustività e della precisione, appaiono per la loro "moderatezza" degni di attenzione.
In particolare per la Spagna si ricordano i 38 roghi del 1501 a Toledo, i 13 di Valladolid, le 30 streghe del 1507 a Calahorra... Si potrebbe continuare, ma ciò richiederebbe troppo spazio. Valga,  per questo paese, il seguente prospetto sintetico.

Esecuzioni e penitenze imposte dall'Inquisizione in Spagna, dal 1481 al 1820

Data 


Bruciati vivi 


Bruciati in effigie

Sottoposti a penitenza 

Dal 1481 al 1517 (*)16376 9901 178382 
Dal 1517 al 15516254 4722 50736 
Dal 1556 al 15973990 1845 18450 
Dal 1597 al 16211840 692 10716 
Dal 1621 al 16652852 1428 14080 
Dal 1665 al 17001632 540 6512 
Dal 1700 al 17461600 760 9120 
Dal 1746 al 175910 170 
Dal 1759 al 178856 
Dal 1788 al 180842 

(*) L'inquisizione è particolarmente terribile sotto Torquemada; alla sua morte, 8800 persone erano state bruciate sul rogo, 6500 in effigie, 90.000 condannate a penitenze diverse e un milione cacciate dal paese

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