Sappiamo che Davide aveva un cuore tenero. Senza dubbio avrà investigato la sua anima, chiedendosi se in qualche modo avesse sbagliato. Era stato forse disobbediente? Probabilmente avrà pensato: “Signore, forse mi stai castigando?”. Non è forse questo il pensiero che ci balena in mente quando ci troviamo ad affrontare un nemico che pensavamo di aver sconfitto tanto tempo fa? Ci perdiamo in un’auto-esame: “Ci deve essere qualche radice cattiva in me. Perché mai allora sarei tentato in questa stessa area? Devo essere ipocrita, falso e doppio dentro”. Finiamo col gridare come Davide: “Aiutami, Signore, questo va oltre me, ed ho bisogno di un miracolo. Per favore, sbarazzami di questa cosa una volta per tutte”. Improvvisamente, in mezzo alla sua confusione e alla sua investigazione dell’anima, Davide ricordò il patto che Dio gli aveva fatto: “Dal giorno in cui ho stabilito dei giudici sul mio popolo Israele. Ti darò riposo da tutti i tuoi nemici. Inoltre l'Eterno ti dichiara che egli ti costruirà una casa. Quando i tuoi giorni saranno compiuti e tu riposerai con i tuoi padri, io innalzerò dopo di te la tua discendenza che uscirà dalle tue viscere e stabilirò il suo regno” (2 Samuele 7:11-12).
Dio ricordò a Davide questa promessa mentre stava andando a combattere. Voleva togliere ogni paura dal suo amato servitore. Perciò mentre il diavolo stava gettando ogni arma dell’inferno su Davide, il Signore gli mostrò che ancor prima di entrare in battaglia ne sarebbe uscito vittorioso. Disse in effetti: “Pianterò te e il tuo seme affinché la tua casa rimanga per sempre. Non devi andartene attorno spinto qua e là dai tuoi nemici, perché sto per reciderli. Perciò quando i Siri mostreranno i loro carri di ferro, non spostarti. Uscirai da questa battaglia vittorioso”. Davide si attenne a queste promesse. E la prima cosa che fu, fu quella di spostare gli occhi dal nemico che stava venendo. Ora non piangeva più e non si preoccupava, cercando di capire come mai era venuta questa prova. Al contrario, si compiacque nella rivelazione dell’amorevole benignità di Dio: “Egli mi liberò perché mi gradisce” (Salmo 18:19).