IN SPIRITO E VERITA'

GESU' E' SPIRITO E I VERI CRISTIANI
LO ADORANO IN SPIRITO E VERITA'
 
 
 

3 Sermoni di David Wilkerson

Ultimo Aggiornamento: 08/01/2012 20:15
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08/01/2012 19:33

2. Il Santo Incenso Offerto da Mani Sante
Preserva il Sacerdote Dal Giudizio.



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"Poi prenderà un turibolo pieno di carboni accesi tolti di sopra l'altare davanti all'Eterno, e due manate piene di profumo fragrante polverizzato; e porterà ogni cosa al di là del velo. Metterà il profumo sul fuoco davanti all'Eterno affinché il nuvolo del profumo copra il propiziatorio che è sulla testimonianza e non morrà" (Levitico 16:12,13).

Il propiziatorio rappresenta la vera presenza di Cristo.

Se il sacerdote aveva incenso puro, vestimenti puri, poteva venire coraggiosamente al trono della grazia per ottenere misericordia. Non sarebbe morto: avrebbe visto la gloria della Sua presenza.

Parliamo così disinvoltamente intorno a papà Dio; ci esprimiamo arrogantemente intorno ai "nostri diritti", e cerchiamo anche di manipolare Dio attraverso la preghiera: ma Dio aiuta, oggi, coloro che non hanno timore e che non hanno riverenza per il propiziatorio.

Dite: Dio non tratta più il Suo popolo così severamente, nessuno muore sotto la grazia. Invece, sotto la grazia, l'incenso strano ci conduce ad essere: "due volte morto e strappato alle radici" (vedi epistole di Pietro e di Giuda).

Giovanni una volta posò il capo sul seno di Gesù: lo vide nella Sua umanità ma non nella Sua santità.

Sull'isola di Patmos, ebbe una visione di Cristo (ora) glorificato, ed essa fu una visione struggente.

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08/01/2012 19:34

Ora Cristo aveva gli occhi come fiamma di fuoco, i piedi come terso rame arroventato in una fornace e la Sua voce come quella di molte acque.

Giovanni cadde ai Suoi piedi come un uomo morto.

Non potete essere disinvolti e frivoli quando avete ricevuto una visione della Sua santità.

Dio ha stabilito di giudicare, d'abbattere e di distruggere tutti gli altari e le offerte d'incenso portate da coloro che rifiutano di camminare in santità davanti a Lui.

La maledizione del patto Mosaico includeva una minaccia secondo la quale Dio avrebbe rinnegato gli altari e distrutto l'incenso degli Israeliti se essi avessero camminato in disobbedienza: " e se, nonostante tutto questo, non volete darMi ascolto ma con la vostra condotta Mi resistete, anch'Io vi resisterò con furore, e vi castigherò sette volte di più per i vostri peccati. Mangerete la carne dei vostri figliuoli, e mangerete la carne delle vostre figliuole. Io devasterò i vostri alti luoghi, distruggerò le vostre statue consacrate al sole, metterò i vostri cadaveri sui cadaveri dei vostri idoli, e l'anima Mia vi aborrirà. E ridurrò le vostre città in deserti, desolerò i vostri santuari, e non aspirerò più il soave odore dei vostri profumi. Desolerò il paese; e desolerò il paese; e i vostri nemici che vi abiteranno ne saranno stupefatti" (Levitico 26:27-32).

Ora, guardate di nuovo a quella scena sbalorditiva dinanzi all'altare di Dio, in Apocalisse 8.

Spero possiate vedere ciò che vedo io. Vedo due tipi d'incenso. Molto incenso fu dato all'angelo.

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08/01/2012 19:34

Per me questo rappresenta le preghiere contaminate dei cristiani di Laodicea e c'è anche l'incenso già bruciato sull'altare, quello puro, l'incenso santo dei santificati.

Il fuoco sull'altare non si è spento mai, quello è puro; sante preghiere sono state continuamente un odor soave al Signore.

All'angelo fu detto di mescolare questo molto incenso, questo molto pregare, con l'incenso già presente sull'altare.

Ma quando il fuoco consumante di Dio lo tocca, qualcosa accade.

Per secoli, il fumo dell'incenso dei santi ha coperto il propiziatorio. E' stato accettato, è stato uno scudo contro il giudizio, ma ora guardate quello che accade: l'angelo improvvisamente getta l'incensiere fuori dalla presenza di Dio sulla terra, ed esplodono terribili giudizi.

Le preghiere corrotte non proteggono dal giudizio, esse causano giudizio: " poi l'angelo prese il turibolo e l'empì di fuoco dell'altare e lo gettò sulla terra; e ne seguirono tuoni e voci e lampi e un terremoto. E i sette angeli che avean le sette trombe si prepararono a sonare. E i primo sonò, e vi fu grandine e fuoco, mescolati con sangue, che furono gettati sulla terra; e la terza parte della terra fu arsa, e la terza parte degli alberi fu arsa ed ogni erba verde fu arsa" (Apocalisse 8:5-7).

E' vero, Dio manda giudizi per vendicare le preghiere dei giusti e dei martiri, ma la Parola rivela anche che cuori ostinati e impenitenti stanno accumulando su se l'ira per il giorno del giudizio: " ovvero sprezzi tu le ricchezze della Sua benignità, della Sua pazienza e della Sua longanimità, non riconoscendo che la benignità di Dio ti trae a ravvedimento? Tu invece, seguendo la tua durezza e il tuo cuore impenitente, t'accumuli un tesoro d'ira, per il giorno dell'ira e della rivelazione del giusto giudizio di Dio" (Romani 2:4,5).

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08/01/2012 19:34

Gli ambiziosi e gli egoisti, come effetto delle loro preghiere, stanno accumulando tanto incenso strano; e un giorno il nostro Santo Iddio verserà tutto sulle loro teste sotto forma di angosce, ira e indignazione: " ma quelli che son contenziosi e non ubbidiscono alla verità ma ubbidiscono all'ingiustizia, ira e indignazione. Tribolazione e angoscia sopra ogni anima d'uomo che fa il male; del Giudeo prima e poi del Greco" (Romani 2:8,9).

Pensate attorno agli effetti spaventosi delle preghiere corrotte.

Non solo Dio non ascolta questo tipo di preghiere, ma Egli è stanco di costoro anzi gli sono in abominio, ma queste preghiere portano :GUAI! GUAI! GUAI! che Dio manda a coloro che abitano sulla terra. COSTORO CON LE LORO PREGHIERE, APRONO I VERI ABISSI DELL'INFERNO.

Spesso sento dire: "se tutti i cristiani pregheranno, Dio risparmierà questa Nazione dal giudizio". Però dimentichiamo d'aggiungere: "se si ravvedono, se confessano e abbandonano i loro peccati!".

Dio ascolta e risponde solo a preghiere sante provenienti da cuori puri.

Lasciate che milioni di frequentatori di chiese preghino!

Lasciate che moltitudini di cristiani tiepidi preghino e tendano le loro mani chiedendo misericordia e benedizioni. Dio vomiterà tutto dalla Sua bocca.

Preghiere contaminate da labbra peccaminose non scamperanno al giudizio. Causano giudizio!

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08/01/2012 19:34

"Poi l'Eterno mi disse: "esiste una congiura fra gli uomini di Giuda e fra gli abitanti di Gerusalemme. Son tornati alle iniquità dei loro padri antichi, i quali ricusarono di ascoltare le Mie parole; e sono andati anch'essi dietro ad altri déi per servirli; la casa d'Israele e la casa di Giuda hanno rotto il patto che Io avevo fatto coi loro padri". Perciò, così parla l'Eterno: eco, Io faccio venir su loro una calamità alla quale non potranno sfuggire.Essi grideranno a Me, ma Io non li ascolterò" (Geremia 11:9-11).

Leggendo Esodo 37:29 impariamo che l'olio santo dell'unzione e l'incenso puro erano il lavoro di un profumiere.

In Ecclesiaste 10:1 è scritto:" le mosche morte fanno puzzare e imputridire l'olio del profumiere".

La Bibbia fa comprendere che un profumiere è uno addetto a miscelare l'olio e l'incenso.

L'angelo di Apocalisse 8 è il profumiere di Dio, colui che mischia l'incenso; egli non mischia quello strano, puzzolente incenso contaminato con mosche morte.

C'erano tempi, nel mio cammino con Dio, e lo dico a mia vergogna, nei quali c'erano delle mosche morte nel mio incenso. Le mie preghiere erano una puzza per le Sue narici, perché un peccato, all'apparenza innocuo, s'era aggrappato a me. Piansi un oceano di lacrime sul peccato, ma non volevo lasciarlo andare realmente.

Incoraggiate altri a pregare mentre nel vostro incenso ci sono mosche morte?

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08/01/2012 19:35

Credete che Dio ascolta le vostre preghiere quando le mosche morte nel segreto (il peccato non abbandonato), hanno causato puzza davanti al Suo trono?

Siate onesti: c'è una mosca morta nel vostro incenso? Il peccato, vi sta' separando dalla vostra vita di preghiera?

Dio ascolterà certamente la preghiera e il grido di un cuore ravveduto; Egli ascolta anche la preghiera di contrizione del peccatore.

Nella Sua Parola Egli afferma le Sue orecchie sono chiuse all'ascolto di preghiere corrotte e putride di cristiano disobbedienti e ribelli.

"Gli occhi dell'Eterno sono sui giusti e le Sue orecchie sono attente al loro grido"(Salmo 34:15).

Ascoltate quello che disse ai Suoi figli che in Israele commettevano abominazioni: " ed Egli mi disse: "hai visto, figliuol d'uomo? E' egli poca cosa per la casa di Giuda di commettere le abominazioni che commette qui perché abbia anche a riempire il paese di violenza, e a tornar sempre a provocarmi ad ira? Ed ecco che s'accostano il ramo al naso. E anche Io agirò con furore; l'occhio Mio non li risparmierà e Io non avrò pietà; e per quanto gridino ad alta voce al Mio orecchio, Io non darò loro ascolto" (Ezechiele 8:17,18).

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08/01/2012 19:35

3. Gli Apostoli Profetizzarono Che Negli Ultimi
Giorni Ci Sarebbe Stata Una Divisione
Nella Chiesa Riguardo Alla Preghiera!



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Gli Apostoli del nostro Signore Gesù Cristo avvertirono chiaramente che alcuni si sarebbero dati alla concupiscenza e alla mondanità, e le loro preghiere sarebbero diventate uno scherno. Altri si sarebbero levati, conservandosi nell'amore di Gesù, edificando se stessi in questo enorme amore; edificandosi in santa fede e pregando nello Spirito Santo!

"Ma voi, diletti, edificando voi stessi sulla vostra santissima fede pregando mediante lo Spirito Santo; conservatevi nell'amore di Dio, aspettando la misericordia del Signor nostro Gesù Cristo per avere la vita eterna"(epistola di Giuda, versi da 17 a 21).

Le linee sono già tracciate. Coloro che son privi dello Spirito Santo, legati dalla concupiscenza, mondani, continueranno a schernire il Signore con INCENSO STRANO.

Dio avverte che essi pregheranno per abitudine. Le loro, saranno parole vuote, vane, senza potenza. Saranno spogliati di tutto il discernimento.

Dio attraverso Isaia disse: "il Signore ha detto: "giacché questo popolo si avvicina a Me con la bocca e Mi onora con le labbra, mentre il cuor loro è Lungi da Me e il timore che ha di Me non è altro che un comandamento imparato dagli uomini, ecco che Io continuerò a fare fra questo popolo delle meraviglie, meraviglie su meraviglie; e la saviezza dei suoi savi perirà, e l'intelligenza degli intelligenti di esso sparirà" (Isaia 29:13,14).

Isaia afferma che le loro preghiere sono scherni, perché mentono. Il loro peccato testimonia contro loro stessi. Pregano bugiardamente, e questo è scherno!

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08/01/2012 19:35

"Ma sono le vostre iniquità quelle che hanno posto una barriera fra voi e il vostro Dio; sono i vostri peccati che hanno fatti si che Egli nascondesse la Sua faccia da voi, per non darvi più ascolto. Perché le vostre mani sono contaminate dal sangue, e le vostre dita dall'iniquità; le vostre labbra proferiscono menzogne, la vostra lingua sussurra perversità. Poiché le nostre trasgressioni si son moltiplicate dinanzi a Te e i nostri peccati testimoniano contro di noi; si, le nostre trasgressioni ci sono presenti e le nostre iniquità le conosciamo.. Siamo stati ribelli all'Eterno e l'abbiamo rinnegato, ci siamo ritirati dal seguire il nostro Dio, abbiamo parlato di oppressione e di rivolta, abbiamo concepito e meditato in cuore parole di menzogna" (Isaia 59:2,3,12,13).

Abbiamo un Santo intercessore: Cristo, nostro Signore; intercede per la Sua chiesa! Ha mandato lo Spirito Santo a cercare un popolo che verrà al Santo dei Santi con incenso puro! Lo Spirito Santo sa come pregare secondo la volontà e la mente di Dio. Io non so pregare ma, se vengo alla luce dello Spirito, se gli permetto di cercarmi, di investigarmi, di convincermi, di rimproverarmi, se mi arrendo alla Sua Signoria e abbandono i miei peccati: pregherò nello Spirito Santo secondo la perfetta volontà di Dio!

"Parimenti ancora, lo Spirito sovviene alla nostra debolezza; poiché noi non sappiamo pregare come si conviene; ma lo Spirito intercede Egli stesso per noi con sospiri ineffabili; e Colui che investiga i cuori conosce qual sia il sentimento dello Spirito perché Esso intercede per i santi secondo Iddio" (Romani 8:26,27).

Quello che sento dire dallo Spirito Santo al mio cuore per me e per la chiesa è: "appressatevi a Dio, ed Egli si appresserà a voi. Nettate le vostre mani, o peccatori; e purificate i vostri cuori, o doppi d'animo!" (Giacomo 4:8).

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08/01/2012 19:36

Il Peccato Che Fa Piangere Dio


Di David Wilkerson
senza data
__________


Senza menare il can per l'aia e senza girarci intorno, lasciate che arrivi subito al dunque. Il peccato che fa piangere Dio viene commesso ogni giorno - non da pagani operatori di iniquità, ma da moltitudini di Cristiani! È il peccato del dubitare dell'amore di Dio per i Suoi figlioli.

Pensate che affermare che Dio pianga Lo faccia sembrare umano e vulnerabile? Allora chiedetevi, come può il Dio d'amore non piangere quando il Suo popolo dubita della Sua stessa natura? Come non potrebbe essere addolorato quando i Suoi propri figlioli si comportano come se Egli li avesse abbandonati a se stessi? Gesù Cristo era Dio in carne e, secondo l'evangelo di Giovanni, pianse quando coloro che gli erano più vicini dubitarono del suo amore e del suo interesse. Quello era Dio fatto uomo davanti alla tomba di Lazzaro, che piangeva per gli amici che non credevano alla Sua parola.

Piangeva perché la loro incredulità causava dolore e sofferenza inutile. Piangeva perché non riconoscevano chi Egli era e non riposavano sulle Sue promesse.

Molto tempo dopo i più cari amici di Cristo su questa terra, dubitarono del Suo amore per loro. Ricordiamoci la storia dei discepoli nella barca scossa dalla tempesta, che apparentemente stava per affondare. Gesù era a poppa della barca, e dormiva. Avendo paura per le proprie vite, i Suoi discepoli lo scossero per svegliarlo, quindi lo accusarono di completa indifferenza: "Maestro, non t'importa che noi moriamo?" (Marco 4:38). Quanto le loro accuse hanno addolorato il Signore! C'era l'onnipotente Dio nella loro barca! Come poteva Dio non aver cura di loro? Ma ogni volta che l'uomo distoglie i suoi occhi dal Signore, concentrandosi invece sulle circostanze esterne, i dubbi prendono il sopravvento. Gesù ne fu sbalordito! Egli disse loro: "Perché siete così paurosi? Non avete ancora fede?" (verso 40).

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08/01/2012 19:36

E non è tutto. Abbiamo esperienze personali incalcolabili che testimoniano del tenero amore di Dio e del Suo affetto per noi. C'è forse un solo cristiano che può azzardarsi a dire che non ha nessuna personale testimonianza dei numerosi ed amorevoli interventi del Signore nei dettagli della propria vita? Ma continuiamo a dubitare del Suo amore. Quando le difficoltà si ergono davanti a noi ed il Signore sembra tardare a venirci in aiuto secondo la nostra tempistica, ci imbronciamo. Non ce ne importiamo di vivere la nostra vita piena di dubbi sulla Sua amorevole benevolenza. Dubitiamo che Egli oda il nostro pianto. Dubitiamo che Egli faccia ciò che giusto. Noi dubitiamo in ogni occasione - ma non ci accorgiamo neanche una volta dell'estremo peccato della nostra incredulità. Ci rifiutiamo di ammettere che il nostro cuore accusatore faccia piangere Dio.


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Il pericolo del dubitare dell'amore del Padre



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La storia di Giuseppe e dei suoi fratelli illustra chiaramente il dolore provocato da un amore non corrisposto. Questa storia del Vecchio Testamento contiene un potente messaggio per i cristiani del Nuovo Testamento. Giuseppe è la figura di Cristo. I suoi fratelli sono la figura del popolo prescelto da Dio sulla terra. (Ricordate che Dio promise a Giacobbe, "... dei re usciranno dai tuoi lombi" - Genesi 35:11). Il metodo di Giuseppe per trattare con i suoi fratelli è una chiara figura del modo di trattarci da parte di Dio oggigiorno. Questa storia dell'amore di un uomo che perdona tutto ai suoi fratelli è la meravigliosa illustrazione dell'amore e della grazia di Dio per l'uomo peccatore.

Leggere la storia di Giuseppe e dei suoi fratelli, è richiamare alla mente una delle più tristi tragedie in tutta la Parola di Dio. Vediamo una generazione di valenti uomini i quali non riuscivano a credere che fossero amati. La devastante fiumana di peccato e dolore causata dal loro scetticismo deve servirci come solenne avvertimento.

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08/01/2012 19:37

1. Dubitare dell'amore del loro padre, causò ai fratelli di Giuseppe
la caduta verso il peccato più profondo.



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Giacobbe provava un amore speciale verso Giuseppe, il figlio della sua vecchiaia, e gli diede una particolare provvigione. I suoi figli più anziani interpretarono questa speciale attenzione verso Giuseppe, come se loro padre lo amasse più di tutti loro: "I suoi fratelli vedevano che il loro padre l'amava più di tutti gli altri fratelli; perciò l'odiavano e non potevano parlargli amichevolmente" (Genesi 37:4).

Ma il fatto che Giacobbe amasse Giuseppe così caramente, non significava che amasse di meno i suoi altri figli. Tutti quanti ricevettero la stessa amorevole guida e disciplina. Tuttavia questo non impedì loro di diventare gelosi di quello che sembrava la posizione predominante del loro fratello. Essi credevano che ci fosse un'ingiustizia nell'amore del loro padre. Sembrava che Giuseppe ottenesse qualunque cosa il suo cuore desiderasse, incluso un magnifico abito dai molti colori. Sembrava che avesse la vita più facile rispetto a loro. Era più benedetto, più favorito, più coccolato - e questo li faceva arrabbiare ed ingelosire.

Vi siete mai resi colpevoli di avere invidia di un fratello nel Signore, il quale sembra ottenere qualunque cosa desideri? Le sue preghiere sembra che ricevano risposta velocemente. Non appare mai solo, non amato o non necessario. Lo vedete stretto tra le braccia amorevoli di Dio, quando invece voi vi sentite abbandonati e soli. Le radici dell'amarezza e della gelosia cominciano così a crescere.

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08/01/2012 19:37

Miei cari, questo è un terreno pericoloso. Nel momento in cui crediamo che il nostro Padre celeste ci ama meno di quanto Egli ami qualcun altro, noi ci apriamo a qualunque tipo di male. Ogni volta che ci lamentiamo delle nostre circostanze - sia ad alta voce con qualcuno, che silenziosamente nei nostri cuori - noi stiamo accusando Dio di negligenza. Diciamo: "Io cerco con tutto me stesso di fare ciò che è giusto, ma i desideri del mio cuore non hanno mai appagamento. Altri cristiani hanno una vita così facile! Guardateli: ogni cosa sembra andare così tanto bene per loro. Non sono certo meglio di me. Perché invece sono così benedetti, mentre io sono così provato?"

Questo è l'atteggiamento che portò così tanto travaglio nei fratelli di Giuseppe! Dubitando dell'amore del loro padre, aprirono le porte alla malvagità. Amarezza e ribellione penetrarono dentro di essi. I loro cuori divennero saturi di odio e gelosia. Il desiderio di vendetta alimentò un fuoco nelle loro anime.

Tenete a mente che sebbene avessero peccato impetuosamente nel passato, i fratelli di Giuseppe non erano precisamente degli uomini malvagi. Essi erano " i re usciti fuori dai lombi di Giacobbe!" - padri di nazioni. Durante la loro permanenza in Haran, essi furono attirati nelle vie di questo mondo. Giacobbe andò da loro e li avvisò: "Togliete gli dèi stranieri che sono in mezzo a voi, purificatevi e cambiatevi i vestiti" (Genesi 35:2). Obbedientemente essi consegnarono i loro idoli e stettero a guardare Giacobbe mentre li sotterrava sotto una quercia in Sichem. Quindi seguirono il loro padre in Betel e furono testimoni di come Dio atterrì le malvagie città che li circondavano, in modo tale che nessun nemico si azzardava a perseguitarli. In Betel essi adorarono sull'altare che Giacobbe ebbe a costruire.

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08/01/2012 19:37

Ma nel profondo del loro cuore stavano pensando: "Noi non siamo amati nello stesso modo che lo sono gli altri. Nostro padre fa delle particolarità nel mostrare affetto. Noi siamo trascurati e tenuti in poco conto." Questo tipo di sentimento cresceva in modo incontrollato. E finalmente qualcosa accadde in loro. Cambiarono. Il loro linguaggio ed i loro moventi divennero perversi. Una bruttezza interna crebbe il loro. Decisero di farsi giustizia da soli. In questo frangente si disinteressarono completamente del dolore che le loro azioni avrebbero provocato nel loro padre. Al contrario, furono totalmente consumati dal desiderio di vendetta, per quanto era stato loro negato.

Che piccolo, facile passo è andare dal dubitare dell'amore del padre fino a farsi giustizia da soli - ma quanto è tragico! Forzando le cose secondo la tua volontà - esponi il tuo stesso cuore ad una valanga di malvagità.

La prima cosa che provocò il cambiamento nei fratelli di Giuseppe fu il loro modo di parlare. Ascoltateli - è incredibile! "Forza, uccidiamolo ... No, gettiamolo in una cisterna ... Meglio ancora, vendiamolo agli Ismaeliti e prendiamoci qualche soldo per i nostri bisogni! Ascoltateli mentre mercanteggiano il prezzo del loro fratello, come commercianti di schiavi. "Dieci pezzi d'argento non sono sufficienti, ma neanche quindici. Ne vogliamo venti!" I loro cuori si riempivano di disprezzo e tradimento. E fuori da questi cuori corrotti usciva una fiumana di parole malvagie. Adesso essi parlavano non solo il linguaggio del dubbio, ma anche quello di questo mondo.

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08/01/2012 19:37

Mostratemi un cristiano che comincia a dubitare dell'amore di Dio e che decide di fare da solo, ed io vi mostrerò un cristiano la cui conversazione è diventata corrotta. Quasi nel giro di una notte si può notare un cambiamento. Più dubita, più il suo modo di parlare diventa empio. È assolutamente scioccante ascoltare come alcuni cristiani parlano. Un tempo parlavano con pia soggezione e riverenza. Un tempo proferivano parole di fede e di gioia. Una volta parlavano dolcemente, con parole edificanti. Ora parlano crudamente, senza alcun rispetto. Le parole rivelano ciò che hanno dentro i loro cuori - paura, incredulità e disperazione.

Il modo di parlare empio è un segno certo di un cuore indurito. I fratelli di Giuseppe erano diventati insensibili al peccato! Conversazioni corrotte conducono a comportamento criminali. All'inizio parlavano come gli empi; quindi essi cominciarono a comportarsi come loro. In breve divennero dei criminali freddi e calcolatori. Hanno perduto qualunque senso di colpa verso il peccato. Non solo avevano peccato - non solo hanno cercato di coprirlo - ma tornarono alle loro occupazioni come nulla fosse successo! Dopo aver venduto il loro fratello come schiavo, dopo aver platealmente mentito al loro padre, con calma tornarono a condurre il gregge.

Per venti lunghi anni essi bandirono dalle loro menti il male commesso, continuando come al solito con la loro vita. Per venti lunghi anni portarono il loro oscuro peccato nelle loro anime. Per venti lunghi anni vissero una bugia. Per venti anni andarono in giro in una sorta di stordimento, ancora dubitando se fossero amati, pensando ancora di avere il diritto di fare di testa loro. Per venti anni sederono alla tavola del loro padre guardando la sua afflizione, ma neanche una volta provarono il bisogno di confessarsi e di riparare ai loro torti. Le loro coscienze si erano indurite.

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08/01/2012 19:38

Quanto possiamo cadere in basso dubitando dell'amore del nostro Padre. Quanto possiamo diventare corrotti ed insensibili al peccato. Il libro di Malachia comincia con: "Oracolo, parola del SIGNORE, rivolta a Israele per mezzo di Malachia. "Io vi ho amati", dice il SIGNORE; "e voi dite: "In che modo ci hai amati?" (Malachia 1:1,2). Incredibile! Si sono azzardati a dire a Dio: "Noi non vediamo nessuna prova nella nostra vita che Tu hai cura di noi!"

Di nuovo vi dico che come i fratelli di Giuseppe, i loro dubbi li hanno condotti verso ogni tipo di male e ricaduta nel vizio. Dio disse loro: "Tu detesti il mio nome." In altre parole: "Sei cambiato. Mi disprezzi interiormente. Pensi di non essere amato, quindi segretamente Mi odi!"

Peggio di tutto - erano ciechi verso le loro offese! Dio dice loro: "Ma voi dite: "In che modo abbiamo disprezzato il tuo nome? Voi offrite sul mio altare cibo contaminato, ma dite: "In che modo ti abbiamo contaminato?" (Malachia 1:6,7). Questi poveri peccatori non riescono a comprendere quanto sono andati lontano dalla loro primiera devozione a Dio. Essi continuano a dare offerte di parole ma sono soltanto dei gusci vuoti. Dubitando dell'amore di Dio verso di loro, hanno perso l'amore per Lui, volgendosi verso il materialismo ed i piaceri di questo mondo. Diventano stufi delle vie strette di Dio, annoiati dall'adorazione, stanchi del servizio, disillusi verso Dio stesso!

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08/01/2012 19:38

Se solo potessimo comprendere l'angoscia che causiamo a Dio quando mettiamo in discussione il Suo amore! Probabilmente non avreste il coraggio di esprimere ad alta voce tali dubbi, ma forse avrete pensato: "Dove sono le prove che il Signore mi ama? Dove sono le risposte alle mie preghiere? Non cambia nulla. Se Tu Signore mi ami veramente, allora provamelo!"

Svegliatevi! Gettate via da voi questi pensieri malvagi. Se continuate a dubitare del grande amore di Dio, finirete nello stesso modo dei fratelli di Giuseppe e degli Israeliti - disillusi delle cose di Dio, stanchi di servirLo, stufi di attendere le Sue risposte alle vostre preghiere. Prenderete la vostra vita nelle vostre mani e finirete in un disastro.


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2. Né i loro dubbi né i loro peccati fermarono Giuseppe dall'amare i suoi fratelli



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Dio usa un momento di crisi per rivelare ai fratelli di Giuseppe quanto essi erano veramente amati. Fu una crisi di carestia: "La carestia era su tutta la superficie del paese e Giuseppe aprì tutti i depositi e vendette grano agli Egiziani. La carestia s'aggravò nel paese d'Egitto.... Giacobbe seppe che c'era grano in Egitto; allora disse ai suoi figli: "Perché state a guardarvi l'un l'altro?" Poi disse: "Ecco, ho sentito dire che c'è grano in Egitto; scendete là a comprarne, così vivremo e non moriremo" (Genesi 41:56; 42:1-3).

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08/01/2012 19:38

Erano passati venti anni dal loro crimine. Giuseppe era diventato Primo Ministro dell'Egitto. Per sette anni egli aveva immagazzinato grano, preparandosi alla carestia. I figli di Giacobbe credevano di andare in Egitto solo per comprare del frumento. Ma Dio aveva delle idee migliori e più grandi: Egli li stava mandando in quel luogo per dargli una rivelazione d'amore! Essi stavano andando ad imparare che la grazia di Dio è sopra ogni cosa. Stavano andando ad imparare una lezione di misericordia, perdono e restaurazione. Anche se meritavano soltanto giudizio, stavano per ricevere pura grazia.

Sapendo che Giuseppe è figura di Cristo, non riesco a leggere questa parte delle Scrittura senza versare delle lacrime. È proprio un bellissimo quadro della grazia e dell'amore del nostro Signore Gesù Cristo verso tutti coloro che hanno peccato contro di Lui.

Venti anni di peccati e sotterfugi avevano tenuto i fratelli di Giuseppe lontano da lui. Probabilmente avevano dato per scontato che fosse già morto. Quando arrivarono alla corte di Faraone ed arrivarono davanti a Giuseppe, non lo riconobbero, ma lui invece li riconobbe subito (Genesi 42:8).

Quando furono alla sua presenza, tutti inchinati umilmente proprio come lui aveva sognato. Credete che Giuseppe fosse in collera con loro? Voleva rompere i contatti con loro? Voleva fargli pagare i loro peccati? Assolutamente no! La Bibbia dice che le sue viscere si commossero dentro di lui. Il suo cuore fu ripieno di compassione alla vista dei fratelli che amava così caramente.

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08/01/2012 19:38

Perché allora gli parlò con asprezza (Genesi 42:7)? Perché li accusò di essere delle spie? Una volta pensavo che Giuseppe si stesse prendendo una piccola vendetta. Ma non era affatto questo il motivo. Egli stava semplicemente seguendo le direttive di Dio. Questi uomini orgogliosi non erano ancora pronti per una rivelazione di grazia e misericordia. Prima dovevano vedere l'estrema bruttezza dei loro peccati. Dovevano affrontare la loro colpa e la loro vergogna. Avevano bisogno di arrivare al loro limite, in modo che non ci fosse nulla che potesse aiutarli a parte la grazia.

È impossibile da comprendere la grazia di Dio fino a quando non siamo arrivati ad esaurire le nostre risorse. Dio mostrò questa verità a Giuseppe, e lui mise i suoi fratelli in prigione per tre giorni - non per punirli - ma per dargli una opportunità di fronteggiare la verità sui loro peccati. Era la legge che era all'opera, mostrandogli la loro natura malvagia. E questo ebbe effetto. "Allora si dicevano l'uno all'altro: "Sì, noi fummo colpevoli verso nostro fratello, giacché vedemmo la sua angoscia quando egli ci supplicava, ma non gli demmo ascolto! Ecco perché ci viene addosso quest'angoscia". Ruben rispose loro: "Non ve lo dicevo io: "Non commettete questo peccato contro il ragazzo?" Ma voi non voleste darmi ascolto. Perciò, ecco, il suo sangue ci è ridomandato". Ora essi non sapevano che Giuseppe li capiva, perché tra lui e loro c'era un interprete" (Genesi 42:21).

Giuseppe non poteva stare li davanti ai suoi fratelli vedendoli così afflitti. "Ed egli si allontanò da loro, e pianse." (Genesi 42:24). Perché si mise a piangere? Non semplicemente a causa della lunga separazione, neanche a causa della situazione che si era creata - ma perché i suoi fratelli erano tuttora consunti da una profonda amarezza. Portavano ancora rancore verso Dio, e finché non fossero tornati in buoni rapporti non sarebbero stati nella posizione di comprendere o accettare amore e perdono.

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08/01/2012 19:39

Giuseppe comprese lo stato dei loro cuori e creò una crisi per far affiorare la loro amarezza e disillusione in superficie. Chiese ai suoi servitori di riempire i sacchi dei suoi fratelli con il grano che erano venuti a comprare, e di nascondere segretamente il loro denaro negli stessi sacchi. Quindi, senza rivelare la sua vera identità, Giuseppe rilasciò i suoi fratelli e li fece tornare a casa. Durante il viaggio, uno dei fratelli aprì il suo sacco e scoperse il denaro. "Egli disse ai suoi fratelli: "Il mio denaro mi è stato restituito, eccolo qui nel mio sacco". Allora si sentirono mancare il cuore e, tremando, dicevano l'uno all'altro: "Che cos'è mai questo che Dio ci ha fatto?" (Genesi 42:28).

Tornarono a casa con una doppia afflizione. Ogni cosa era venuta a galla. "Dopo tutti questi anni," pensarono "Dio sta facendoci pagare i nostri peccati". Non solo credevano di non essere amati, ma erano anche convinti che Dio stesse cercando vendetta. Entro breve tempo il grano sarebbe finito e sarebbero dovuti tornare in Egitto ancora una volta. Tremanti tornarono indietro per cercare di spiegare la loro innocenza. Ma sapevano di essere senza speranza. Si aspettavano di essere sottoposti al giudizio ed alla collera del sovrintendente del Faraone.

Perché questi uomini si aspettavano qualcosa di terribile da parte di Giuseppe? Perché non sapevano nulla su chi egli era e cosa ci fosse nel suo cuore. Quando noi ci aspettiamo qualcosa di terribile da Dio, non è forse perché non Lo conosciamo veramente? Forse perché non abbiamo alcuna rivelazione del suo grande amore? La nostra paura è causata dall'ignoranza della dolce grazia e misericordia del nostro Signore.

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08/01/2012 19:39

I fratelli furono totalmente presi alla sprovvista da quanto era accaduto quando si avvicinarono a Giuseppe. Invece che accusarli o giudicarli, li invitò: "Venite e pranziamo insieme". "Come Giuseppe vide Beniamino con loro, disse al suo maggiordomo: "Conduci questi uomini in casa, macella e prepara tutto, perché questi uomini mangeranno con me a mezzogiorno". L'uomo fece come Giuseppe aveva ordinato e li condusse in casa di Giuseppe. E quelli ebbero paura, perché venivano condotti in casa di Giuseppe, e dissero: "Siamo portati qui a motivo di quel denaro che ci fu rimesso nei sacchi la prima volta; egli vuole darci addosso, piombare su di noi e prenderci come schiavi, con i nostri asini" (Genesi 43:16,18).

La loro cecità non vi fa venire voglia di gridare: "Stolti, sciocchi uomini. Perché avete così paura? Perché vi aspettate giudizio, quando invece tutto ciò che Giuseppe vuol fare è ricoprirvi di amore e riallacciare il vostro rapporto con lui? Sarei curioso di sapere se gli angeli e tutte le potenze dei cieli vorrebbero urlarci la stessa cosa: "Stolti Cristiani! Come potete essere così ciechi? Perché siete sempre così preoccupati del giudizio? Non riuscite a vedere quanto il Signore vi ama? Non sentite il Suo invito di venire e mangiare con lui? Non riuscite a comprendere che in Lui non c'è alcuna collera verso coloro che sono i Suoi figlioli? Non c'è assolutamente da aver paura. Quello che Egli vuole per voi è che crediate in Lui e riposiate nel Suo amore!"

Volete vedere una immagine del cuore del nostro Salvatore - persino verso gli eletti caduti nel peccato? Guardiamo: "E Giuseppe s'affrettò a uscire, perché si era commosso nell'intimo per suo fratello; cercava un luogo dove piangere; entrò nella sua camera e pianse" (Genesi 43:30). Letteralmente dall'ebraico: "Il suo cuore li desiderava con ardore."

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