| | | OFFLINE | Post: 3.052 | Sesso: Femminile | |
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19/01/2015 20:09 | |
Possiamo dire che è facile portare il sacrificio all’altare che santifica l’offerta, ma serve la coercizione divina - le corde dell’amore - perché esso rimanga lì. Così, qui la sposa si dispone e si fissa sul cuore e sul braccio di Colui che d’ora in poi per lei è “tutto in tutti”, cosicché ella può per sempre aver fiducia solo in quell’amore, ed essere sostenuta solo per quella forza.
Non abbiamo tutti bisogno di imparare una lezione da questo? E di pregare di essere preservati dal tornare (parlando per simboli) a cercare aiuto in Egitto, confidando in carri e cavalli, e sperando nei prìncipi, nei figli degli uomini, anziché nell’Iddio vivente? Come i Re di Israele, che avevano vinto grandi battaglie per fede, ma a volte andavano proprio da quelle nazioni pagane anni più tardi! Il Signore preservi il Suo popolo da questa trappola.
La sposa continua: “I suoi ardori sono ardori di fuoco, fiamma dell’Eterno” (versione Luzzi). È bene notare che questa è l’unica occasione in cui è menzionato il nome “Eterno”. Ma come ometterlo qui? Poiché l’amore è di Dio, e Dio è amore.
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