| | | OFFLINE | Post: 3.052 | Sesso: Femminile | |
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19/01/2015 20:10 | |
Lo Sposo risponde:
Se è un muro,
Costruiremo su di lei una torretta d’argento;
Se è un uscio,
La chiuderemo con una tavola di cedro.
In questa risposta lo Sposo riconosce con dolcezza la Sua unità con la Sua sposa, nello stesso modo in cui ella aveva dimostrato di essere cosciente della sua unità con Lui. Quando ella chiede: “Che cosa faremo per la nostra sorella?”, Egli risponde: “Noi costruiremo. . . chiuderemo. . .”, cioè non eseguirà i Suoi piani di grazia noncurante della Sua sposa, ma opererà con e per mezzo di lei. Cosa può essere fatto per questa sorella, comunque, dipende da quello che diventerà. Se “un muro”, cioè salda sul vero fondamento, forte e stabile, ella sarà adornata e bella con finimenti d’argento; ma se sarà instabile e smossa facilmente come “una porta”, questo trattamento non sarà possibile, né adatto; dovrà essere chiusa con “tavole di cedro”, circondata con vincoli, per la sua protezione.
La sposa, rallegrandosi, risponde: “io sono un muro”, ella conosce il fondamento sul quale è edificata, non ci sono “se” nel suo caso: ella è consapevole di aver trovato favore agli occhi del suo Amato. La benedizione di Neftali è sua: il favore dello Sposo è su di Lei, “io sono stata ai Suoi occhi come chi ha trovato pace”.
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