IN SPIRITO E VERITA'

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Guardatevi da quelli che predicano il messaggio della prosperità

Ultimo Aggiornamento: 08/06/2011 18:31
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08/06/2011 18:29

Giacomo, il fratello del Signore, scrisse queste parole ai ricchi disonesti che c’erano in seno alla fratellanza: “A voi ora, o ricchi; piangete e urlate per le calamità che stanno per venirvi addosso! Le vostre ricchezze sono marcite, e le vostre vesti sono rose dalle tignole. Il vostro oro e il vostro argento sono arrugginiti, e la loro ruggine sarà una testimonianza contro a voi, e divorerà le vostre carni a guisa di fuoco. Avete accumulato tesori negli ultimi giorni. Ecco, il salario dei lavoratori che hanno mietuto i vostri campi, e del quale li avete frodati, grida; e le grida di quelli che hanno mietuto sono giunte alle orecchie del Signore degli eserciti. Voi siete vissuti sulla terra nelle delizie e vi siete dati ai piaceri; avete pasciuto i vostri cuori in giorno di strage. Avete condannato, avete ucciso il giusto; egli non vi resiste” (Giac. 5:1-6). Da queste parole di Giacomo si capisce chiaramente che la faccia del Signore e contro coloro che accumulano beni e s’arricchiscono facendo lavorare per nulla i loro operai; questo è confermato anche da Paolo, il quale dopo avere detto che Dio vuole che noi ci santifichiamo, che fuggiamo la fornicazione e che possediamo il nostro corpo in santità ed onore e che nessuno sfrutti il proprio fratello negli affari, dice: “Perchè il Signore è un vendicatore in tutte queste cose” (1 Tess. 4:6) (perciò il Signore si vendica di quelli che fanno lavorare per nulla i loro operai o che non gli danno ciò che è giusto ed equo).

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Ma i disonesti non si arricchiscono solo derubando i loro operai della loro mercede (violando il comandamento che dice: “Non defrauderai il mercenario povero e bisognoso, sia egli uno dei tuoi fratelli o uno degli stranieri che stanno nel tuo paese, entro le tue porte..” [Deut. 24:14]), ma anche non pagando le tasse allo Stato in altre parole, evadendo il fisco per non pagare tutto quello che si deve dare a Cesare (violando il comandamento che dice: “Rendete a Cesare quel ch’è di Cesare” [Mar. 12:17]).

Perché prospera la via degli empi?
Pure gli empi che ci sono in mezzo al popolo di Dio godono buona salute e prosperano dal punto di vista materiale, e per confermare ciò citiamo le seguenti scritture:

- Asaf disse nei salmi: “Ma, quant’è a me, quasi inciamparono i miei piedi; poco mancò che i miei passi non sdrucciolassero. Poichè io portavo invidia agli orgogliosi, vedendo la prosperità degli empi. Poichè per loro non vi sono dolori, il loro corpo è sano e pingue. Non sono travagliati come gli altri mortali, nè sono colpiti come gli altri uomini. Perciò la superbia li cinge a guisa di collana, la violenza li copre a guisa di vestito. Dal loro cuore insensibile esce l’iniquità; le immaginazioni del cuore loro traboccano. Sbeffeggiano e malvagiamente ragionano d’opprimere; parlano altezzosamente. Mettono la loro bocca nel cielo, e la loro lingua passeggia per la terra. Perciò il popolo si volge dalla loro parte, e beve copiosamente alla loro sorgente…Ecco, costoro sono empi: eppure, tranquilli sempre, essi accrescono i loro averi” (Sal. 73:2-10,12).

- Giobbe disse: “Perchè mai vivono gli empi? Perchè arrivano alla vecchiaia ed anche crescono di forze? La loro progenie prospera, sotto ai loro sguardi, intorno ad essi, e i loro rampolli fioriscono sotto gli occhi loro. La loro casa è in pace, al sicuro da spaventi, e la verga di Dio non li colpisce. Il loro toro monta e non falla, la loro vacca figlia senz’abortire. Mandano fuori come un gregge i loro piccini, e i loro figliuoli saltano e ballano” (Giob. 21:7-11).

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- Geremia disse a Dio: “Tu sei giusto, o Eterno, quand’io contendo teco; nondimeno io proporrò le mie ragioni: Perchè prospera la via degli empi? Perchè sono tutti a loro agio quelli che procedono perfidamente? Tu li hai piantati, essi hanno messo radice, crescono, ed anche portano frutto; tu sei vicino alla loro bocca, ma lontano dal loro interiore” (Ger. 12:1,2).

- Davide disse nei salmi: “Sta in silenzio dinanzi all’Eterno, e aspettalo; non ti crucciare per colui che prospera nella sua via, per l’uomo che riesce nei suoi malvagi disegni” (Sal. 37:7).

Come potete vedere, in queste Scritture, in riferimento ai malvagi è menzionato sia il vocabolo ‘prosperità’ che il verbo ‘prosperare’. Fratelli, poneteci molta attenzione a questi particolari perchè essi stanno ancora una volta a dimostrare che il fatto che uno prosperi dal punto di vista materiale non significa affatto che egli sia per forza di cose una persona che accresce i suoi averi perchè Dio benedice l’opera delle sue mani a motivo della sua retta condotta! Ecco come rispondiamo a quei predicatori che parlano tanto di prosperità economica!

Diletti, pure noi siamo testimoni in questa generazione
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08/06/2011 18:29

Diletti, pure noi siamo testimoni in questa generazione delle cose di cui furono testimoni, Asaf, Giobbe, Geremia, e Davide ai loro tempi, infatti pure noi vediamo in mezzo al popolo di Dio gente empia prosperare. Quando dico gente empia, mi riferisco a persone che dicono di avere creduto che onorano Dio con la loro bocca ma hanno il loro cuore lontano da Dio ed esercitato alla cupidigia. Sono conosciuti, parlano del Vangelo, sono rispettati ed applauditi da molti, prosperano perchè accrescono sempre i loro averi, hanno buona salute, ma il loro carattere è questo:

Sono orgogliosi e superbi; da come parlano, loro sanno tutto, possono tutto. Pensano di essere dei dii e non degli uomini; la loro bocca proferisce cose sopra modo gonfie con le quali riescono ad affascinare molti credenti semplici. Vogliono essere trattati come dei re, perchè invece di essersi rivestiti di umiltà si sono ammantati di superbia; invece di rivestirsi di mansuetudine si rivestono di arroganza.

Sono violenti infatti usano violenza fisica in verso coloro che li ostacolano; sono uomini che opprimono il popolo di Dio in ogni maniera per raggiungere i loro propositi disonesti.

Sono cupidi di disonesto guadagno, perchè sono degli affaristi dati al commercio delle cose di Dio che per guadagnare fanno ricorso alla menzogna, all’astuzia, alla frode.

Si trovano a loro agio con i ladri, sono soci degli adulteri, hanno un parlare volgare e scurrile, calunniano con la loro lingua quelli che li riprendono. Quando odono la correzione se la gettano dietro alle spalle.

Sì, fratelli, ecco qual’è la condotta di codesta gente empia che vediamo prosperare con i nostri occhi anche in questa generazione. E poi sono proprio loro che parlano tanto di prosperità! Non parlano mai di giustizia, di temperanza, di umiltà, di santità; ma di prosperità sì!

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08/06/2011 18:29

Che diremo dunque? Forse che costoro hanno il favore di Dio e che la benedizione di Dio riposa su di loro? Affatto; noi riteniamo che costoro benchè riescano nei loro malvagi disegni e riescano così a prosperare sono nemici di Dio perchè è scritto: “Ciò a cui la carne ha l’animo è inimicizia contro Dio, perchè non è sottomesso alla legge di Dio, e neppure può esserlo; e quelli che sono nella carne, non possono piacere a Dio” (Rom. 8:7,8). Aveva ragione Geremia nel dire che Dio è “vicino alla loro bocca, ma lontano dal loro interiore” (Ger. 12:2)!

Diletti, che Dio ci dia la grazia di perseverare nel suo timore fino alla fine senza portare la benchè minima invidia a questi empi che prosperano e predicano la prosperità a molte chiese di Dio anche qui in Italia; lo so, non è facile rimanere calmi e fiduciosi nel Signore, nel vedere gli empi prosperare, ma vale la pena sforzarsi per rimanerci. Dio permette che essi prosperano e ci fa vedere la loro prosperità per metterci alla prova, a noi che vogliamo vivere una vita pia, temperata e giusta sulla terra, per vedere se noi lo amiamo con tutto il nostro cuore e con tutta l’anima nostra. Ecco perchè essi vivono e prosperano!

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08/06/2011 18:30

A voi che siete diventati amici del mondo
Ascoltate voi, che siete diventati amici del mondo e nemici di Dio, perchè avete dato retta a questo messaggio seducente.

Voi siete diventati alteri d’animo, infatti ora non vi lasciate più attirare dalle cose umili, ma dalle cose alte; prendete piacere proprio nelle cose che non dovreste bramare; avete vestiti splendidi, vestiti firmati, comprati a carissimo prezzo; con tutto il vostro abbigliamento fate sfoggio di una tale superbia che neppure certa gente del mondo manifesta. Di essere umili e di vestirvi modestamente non volete neppure sentire parlare, perchè oramai questo messaggio perverso ha fatto breccia in voi. Avete pure cominciato a detestare quelli che insegnano ad essere umili; ora, pure voi parlate di ricchezze, di prosperità economica come fanno questi cianciatori senza scrupoli; i vostri discorsi non edificano, sono aridi, perchè privi di sale e della grazia di Dio; ma nonostante ciò persistete ad asserire che Dio vi ha benedetti. Ma come potete affermare tali menzogne, quando siete così tiepidi, così indifferenti alle cose spirituali, così vuoti della Parola di Cristo, così miserabili che fate pena! Siete stati sedotti per mezzo di parole dolci e lusinghiere, infatti ora siete affaccendati a lavorare oltre ogni limite per arricchirvi e potere dire anche voi: ‘Dio vuole che noi siamo ricchi e non poveri’. Ma ditemi: ‘Ma che cosa intendete per poveri?’ Forse delle persone che sono contente delle cose che hanno e che non vogliono arricchire ma a cui non manca nulla di ciò che è necessario? Se è così, vi dico che avete perso il discernimento; che non riuscite più a distinguere tra il bene ed il male. Paolo ha detto: “Avendo di che nutrirci e di che coprirci saremo di questo contenti” (1 Tim. 6:8), mentre da come parlate voi sembra che per essere contenti bisogna essere ricchi ed alteri. Siete diventati dei miserabili; questo lo vediamo, perchè parlando con voi non c’è comunione di spirito. Non conoscete le Scritture; conoscete i libri di questi avvoltoi ma non conoscete il libro dell’Eterno. Avete pure voi cominciato a stimarvi savi e fate dei ragionamenti che non s’addicono ai santi. Avete assimilato così bene questa nuova dottrina che adesso chi predica la semplicità, la purità, l’umiltà volete farlo passare per un apostata, per uno che ha abbandonato la fede, e che cerca di tenere lontano dal popolo di Dio la benedizione del Signore! Svegliatevi dal vostro sonno mortale nel quale siete caduti e Cristo v’inonderà di luce e riconoscerete di avere dato ascolto alla menzogna e non alla verità del Vangelo.

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08/06/2011 18:30

Vi adornate pure di oro adesso perchè dite: ‘Ma che male c’è nel mettersi addosso qualche catenella d’oro, l’orologio d’oro, qualche anello d’oro con diamanti, qualche braccialetto?’ Il male c’è, solo che accecati come siete dalle tenebre non lo vedete. Andate a buttare il vostro oro e tornate al Signore dal quale vi siete allontanati, e l’Onnipotente sarà il vostro oro.

La vostra superbia non la manifestate solo nell’abbigliamento ma anche in altre cose. Vi siete comprati dei beni lussuosi che neppure certa gente del mondo si può permettere, entrando nelle vostre ville deliziose pare di entrare nella reggia di qualche principe, nel vedere le vostre macchine lussuose posteggiate fuori dal locale di culto pare di essere arrivati presso un club frequentato da milionari e da miliardari; è uno spettacolo orrendo quello che vediamo con i nostri occhi. E chi sono quelli che abitano queste ville? E chi sono quelli che guidano queste macchine? Siete voi, che dopo avere creduto un giorno, avete fatto posto nel vostro cuore alle cupidigie, all’inganno delle ricchezze ed ai piaceri della vita, e la Parola di Cristo non ha più potuto portare frutto in voi. No, non può portare frutto, perchè avete smesso di osservare i comandamenti di Dio. Voi non prospererete perchè vi siete gettati alle vostre spalle i comandamenti di Dio. È ora che vi umiliate davanti al Signore gettando lungi da voi la superbia di cui siete pieni; piangete, fate cordoglio come per la perdita di un figlio, curvate il vostro collo come un giunco nel cospetto di Dio, confessategli di esservi insuperbiti, abbandonate la superbia del vostro cuore e otterrete misericordia dal Signore; allora sì che Egli vi innalzerà, allora sì che diventerete ricchi.

Non volete dare retta al Signore? Peggio per voi; “se sei beffardo tu solo ne porterai la pena” (Prov. 9:12), dice la Sapienza, quindi non vi illudete, perchè il vostro perverso modo di vivere vi retribuirà; già state ottenendo parte della condegna mercede del vostro traviamento, perchè siete pieni di guai e di dolori (avete smesso di avere fiducia nel Signore, e avete messo la vostra fiducia nelle ricchezze e vi siete sviati, vi siete trafitti di dolori); sì di quei dolori che aspettano l’empio che non vuole dare ascolto alla voce del Signore. Esaminate voi stessi; ma non lo vedete che avete perso la vostra fiducia nel Signore? Ma non lo vedete che per voi il vostro aiuto non viene più dal Signore, ma bensì dal vostro abbondante denaro che vi siete guadagnato perchè vi siete messi a trascurare la salvezza ottenuta dal Signore?

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08/06/2011 18:30

Ma non vi accorgete di avere perso la pace, la tranquillità, la vera allegrezza che ci sono nel Signore?

Ma non la vedete la vostra ignoranza delle sacre Scritture? Ma non lo vedete che non riuscite neppure a pregare? Ma non lo vedete come per voi oramai le opere buone compiute a pro dei bisognosi sono relegate all’ultimo posto nella vostra vita, anzi è meglio dire che per voi esse sono cessate di esistere?

Tutto questo non vi succede perchè avete abbandonato l’Eterno, il vostro Dio, mentr’Egli vi menava per la buona via? La vostra malvagità è quella che vi castiga, e le vostre infedeltà sono la vostra punizione!

Non indurate i vostri cuori, voi che amate il mondo e le sue concupiscenze; Iddio vi esorta a tornare a lui con tutto il vostro cuore ed a mettervi a camminare umilmente con Lui.

Molti camminano da nemici della croce di Cristo
L’apostolo Paolo scrisse ai Filippesi: “Siate miei imitatori, fratelli, e riguardate a coloro che camminano secondo l’esempio che avete in noi. Perchè molti camminano (ve l’ho detto spesso e ve lo dico anche ora piangendo), da nemici della croce di Cristo; la fine dei quali è la perdizione, il cui dio è il ventre, e la cui gloria è in quel che torna a loro vergogna; gente che ha l’animo alle cose della terra. Quanto a noi, la nostra cittadinanza è nei cieli, d’onde anche aspettiamo come Salvatore il Signore Gesù Cristo, il quale trasformerà il corpo della nostra umiliazione rendendolo conforme al corpo della sua gloria, in virtù della potenza per la quale egli può anche sottoporsi ogni cosa” (Fil. 3:17-21).

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08/06/2011 18:30

Paolo sapeva che in seno al popolo di Dio c’erano molti che camminavano da nemici della croce di Cristo i quali naturalmente non si conducevano in modo degno del Vangelo, e perciò egli esortò i santi ad imitare lui e a guardare a coloro che camminavano secondo l’esempio di vita che avevano in lui e nei suoi collaboratori per il regno di Dio e non secondo il cattivo esempio dei nemici della croce di Cristo. Egli non cercò di tacere a proposito di costoro, perchè ne descrisse chiaramente il loro carattere e disse quale era la fine che li aspettava; ma quello che voglio che notiate è che Paolo aveva parlato spesso a riguardo della presenza di questi nemici della croce di Cristo e che quando scrisse ai Filippesi a proposito di costoro lo fece piangendo. Che avviene oggi invece in molte chiese? Avviene che alcuni ignorano l’esistenza di questi che camminano da nemici della croce di Cristo in mezzo alla fratellanza; altri li riconoscono perchè vedono che sono degli alberi cattivi che fanno frutti cattivi ma tacciono, perchè pensano che parlarne non giovi all’edificazione della chiesa. Fratelli, io non mi tacerò ma “griderò come donna ch’è sopra parto” (Is. 42:14), perchè voi dovete guardarvi da questi uomini e non dovete imitarli perchè sono degli operatori di scandali che si nascondono abilmente dietro la bandiera del Vangelo di cui loro dicono di essere dei ministri ma ciò non è vero, perchè essi servono il loro ventre e non l’Evangelo.

Noi come discepoli di Cristo dobbiamo imitare Cristo e coloro che hanno rinunziato a loro stessi, che hanno preso la loro croce ed hanno seguito le orme di Cristo; e tra coloro che hanno rinunciato a loro stessi e hanno portato la loro croce dietro il Signore, ci sono stati gli apostoli Paolo, Pietro, Silvano, Timoteo, Giovanni e Giacomo. Certo, essi non sono più in questo mondo, ma comunque abbiamo i loro scritti che ci fanno capire in che maniera essi si condussero.

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08/06/2011 18:31

Veniamo ora alle parole di Paolo ai santi di Filippi.

- “Molti camminano da nemici della croce di Cristo” (Fil. 3:18).

Per capire cosa significhi camminare da nemici della croce di Cristo, bisogna prima di tutto parlare della croce di Cristo. Ora, noi credenti ci gloriamo della croce di Gesù Cristo perchè per mezzo di essa il mondo, per noi, è stato crocifisso, e noi siamo stati crocifissi per il mondo, secondo che disse Paolo ai Galati: “Ma quanto a me, non sia mai ch’io mi glori d’altro che della croce del Signore nostro Gesù Cristo, mediante la quale il mondo, per me, è stato crocifisso, e io sono stato crocifisso per il mondo” (Gal. 6:14). Quando noi diciamo che per noi il mondo è stato crocifisso, intendiamo dire che noi che siamo di Cristo abbiamo “crocifisso la carne con le sue passioni e le sue concupiscenze” (Gal. 5:24). Ora, se il mondo e le cose che sono nel mondo cioè la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita sono state inchiodate sulla croce di Cristo, come possiamo noi metterci ad amare ciò che Cristo ha inchiodato sulla sua croce? Non pensate voi che mettersi ad amare il mondo e le sue concupiscenze significa condursi da nemici della croce di Cristo? Certo che è così. Perciò tutti coloro che con il loro cattivo esempio e con le loro ciance vogliono fare nascere in noi l’amore per il mondo e le sue concupiscenze, camminano da nemici della croce di Cristo. Quando un predicatore cerca di fare nascere nel suo uditorio l’amore per le ricchezze, per il denaro, per i piaceri della vita, e cerca di suscitare nei credenti il desiderio di accumulare tesori sulla terra anzichè nel cielo, sappiate che egli parla da nemico della croce di Cristo. Se voi leggete attentamente le parole di Cristo e quelle degli apostoli, noterete che Cristo prima e poi gli apostoli esortarono i credenti in svariate maniere a condursi in modo santo e giusto, e ad avere l’animo alle cose di sopra e non a quelle che sono sulla terra, perciò chi viene a voi e non vi esorta a rinunziare alle mondane concupiscenze ma a riporvi la vostra affezione è un nemico della croce di Cristo. Quando si parla della croce di Cristo si parla di rinunzia, di sofferenze, di persecuzioni; perciò non è concepibile che uno predica la parola della croce e nello stesso tempo sia alla ricerca di fama, di potere temporale, del favore del mondo, di ricchezze terrene, ed ami il mondo con le sue concupiscenze; se vi accorgete che chi predica non vuole rinunziare a se stesso e non vuole prendere la croce di Cristo ma cerca il favore del mondo, e dimostra con la sua condotta di amare il mondo che Cristo ha inchiodato sulla croce, guardatevi da lui perchè non è un amico della croce di Cristo ma un suo acerrimo nemico.

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08/06/2011 18:31

- “La fine dei quali è la perdizione” (Fil. 3:19).

Coloro che camminano da nemici della croce di Cristo, camminano per una strada che mena alla perdizione. Perchè? Perchè quelli che amano il mondo, amano la loro vita, e noi sappiamo che “chi ama la sua vita la perde” (Giov. 12:25). Sì, tutti coloro che non vogliono rinunziare a loro stessi e non vogliono prendere la croce su loro, non erediteranno il regno di Dio.

- “Il cui dio è il ventre” (Fil. 3:19).

Ora, i nemici della croce di Cristo non servono il Signore nostro Gesù Cristo, ma il loro ventre, e per servire il loro ventre operano scandali e contrastano gli insegnamenti della Parola di Dio. Ma perchè contrastano la parola di verità? Perchè essa si oppone ai desideri della carne ed alle mondane concupiscenze, cioè alle cose che essi amano. Paolo esortò i santi di Roma a guardarsi da costoro in questi termini: “Or io v’esorto, fratelli, tenete d’occhio quelli che fomentano le dissensioni e gli scandali contro l’insegnamento che avete ricevuto, e ritiratevi da loro. Poichè quei tali non servono al nostro Signore Gesù Cristo, ma al proprio ventre; e con dolce e lusinghiero parlare seducono il cuore dei semplici” (Rom. 16:17,18). Quello che ancora alcuni non hanno capito è che non si può cercare il proprio interesse (denaro, fama, gloria degli uomini) nell’opera del Signore e contemporaneamente servire il Signore con fedeltà e con integrità di cuore; infatti essi pensano che quelli che predicano e cercano il loro interesse servono Cristo, ma se è così, Gesù non ha detto il vero perchè egli disse: “Nessun domestico può servire a due padroni; perchè o odierà l’uno e amerà l’altro, o si atterrà all’uno e sprezzerà l’altro. Voi non potete servire a Dio ed a Mammona” (Luca 16:13). Vi faccio degli esempi per farvi capire come chi serve il proprio ventre non può servire la giustizia; uno che prende piacere nella gozzoviglia e nelle ebbrezze non può amare la parola che dice: “Siate dunque temperati” (1 Piet. 4:7), perchè essa si oppone ai suoi carnali desideri. Anche chi ama il denaro non può amare la parola che dice: “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date” (Matt. 10:8), o quella che dice: “Siate contenti delle cose che avete” (Ebr. 13:5), e questo perchè la Parola si oppone nettamente ai suoi interessi personali. Questa è la ragione per cui coloro che servono il loro ventre non possono nello stesso tempo servire la giustizia e si oppongono con acerbe discussioni alla sana dottrina di Dio.

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- “La cui gloria è in quel che torna a loro vergogna” (Fil. 3:19).

Quelli che servono il loro ventre si contraddistinguono da quelli che servono il nostro Signore perchè essi si gloriano di cose che vanno a loro vergogna. Loro invece di vergognarsi delle loro male azioni si gloriano per averle compiute. Ascoltandoli ci si rende conto che è proprio così.

- “Gente che ha l’animo alle cose della terra” (Fil. 3:19).

La Parola dice chiaramente: “Abbiate l’animo alle cose di sopra, non a quelle che sono sulla terra” (Col. 3:2), ma costoro dissentono a parole e a fatti infatti cercano in tutte le maniere di diventare ricchi e famosi agli occhi del mondo.

Costoro hanno l’animo alle cose che sono sulla terra e questo loro sentimento si oppone nettamente a quello del credente che desidera dipartirsi dal corpo ed andare ad abitare col Signore nei luoghi celesti. Da come parlano e vivono costoro, si capisce chiaramente che essi non desiderano dipartirsi dal corpo per andare ad abitare con il Signore perchè stanno bene sulla terra in mezzo alle loro ricchezze.

Ma quanto a noi, siccome la nostra cittadinanza è nei cieli, vogliamo andare là dove Cristo è seduto alla destra di Dio, là dove Dio fa regnare la pace e dove ci si riposa dalle proprie fatiche terrene. Mentre i nemici della croce di Cristo hanno il loro sguardo intento alle cose che si vedono noi abbiamo lo sguardo intento alle cose che non si vedono che sono eterne e conservate per noi nei cieli. Noi ora ci sentiamo attratti al cielo e non più alla terra; alle cose celesti e non più a quelle terrene che sono un soffio che passa, per questo le cose del mondo non ci attraggono più come una volta, per questo non sentiamo la necessità di diventare ricchi e famosi, o di vestire in maniera eccentrica e lussuosa, o di abitare delle ville deliziose. Ma io vi domando: ‘Ma se noi avessimo gli stessi desideri della gente del mondo che differenza ci sarebbe tra noi e loro?’ Fratelli, noi dobbiamo dimostrare al mondo a fatti ed in verità che ci sentiamo pellegrini e forestieri su questa terra. Se diciamo con la bocca di essere sulla via che mena in cielo dobbiamo pure con i fatti dimostrare che vogliamo andare in cielo e la maniera per farlo è non conformandosi al presente secolo malvagio.

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08/06/2011 18:31

Ma se pure noi ci conformiamo all’andazzo di questo mondo cesseremo di illuminare le tenebre ed esse non potranno vedere in noi un popolo che cammina alla luce del Cristo di Dio.

Abbiamo preso la croce su di noi e con essa vogliamo continuare a camminare uniti al nostro Signore; certo per noi che vogliamo camminare da amici della croce di Cristo le rinunzie e le tribolazioni sono tante, ma nell’attesa dell’apparizione del nostro Signore Cristo Gesù vale la pena sopportarle, perchè alla fine del corso ci sarà assegnata la corona della vita che il Signore ha promesso a coloro che lo amano. A Dio sia la gloria in eterno. Amen.

Giacinto Butindaro

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