IN SPIRITO E VERITA'

GESU' E' SPIRITO E I VERI CRISTIANI
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Guardatevi da quelli che predicano il messaggio della prosperità

Ultimo Aggiornamento: 08/06/2011 18:31
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08/06/2011 18:24

A tale proposito mi preme dire che noi non dobbiamo fare elemosine pensando che così facendo diventeremo più ricchi sulla terra o perchè vogliamo che il Signore sulla terra ci dia la stessa quantità di denaro che diamo ai poveri assieme a dell’altro denaro. Non è questo un giusto sentimento, perchè noi dobbiamo dare per amore in verso il nostro prossimo e perchè mossi a pietà in verso lui. E poi chi ha detto che la ricompensa la si deve per forza di cose ottenere sulla terra, quando vi sono dei fratelli che hanno dato e poco dopo sono morti senza potere ottenere il contraccambio sulla terra? Gesù ha spiegato che vendendo i propri beni e facendone elemosine ci si fa dei tesori in cielo e non che ci si fa dei nuovi tesori in terra.

Gesù, in un occasione ebbe a dire queste parole: “Quando fai un desinare o una cena, non chiamare i tuoi amici, nè i tuoi fratelli, nè i tuoi parenti, nè i vicini ricchi; che talora anch’essi non t’invitino, e ti sia reso il contraccambio; ma quando fai un convito, chiama i poveri, gli storpi, gli zoppi, i ciechi; e sarai beato, perchè non hanno modo di rendertene il contraccambio; ma il contraccambio ti sarà reso alla risurrezione dei giusti” (Luca 14:12-14). Come potete vedere Gesù ha detto di non invitare al convito i propri amici, nè i vicini ricchi e neppure i propri fratelli e i propri parenti; perchè? Per evitare che anch’essi ci invitino e ci sia dato il contraccambio sulla terra. Chi bisogna invitare allora al convito? I ciechi, gli storpi, gli zoppi, i poveri, cioè tutte quelle persone che non hanno la possibilità di contraccambiarci sulla terra, avendo la fiducia che il contraccambio ci sarà reso alla risurrezione dei giusti.

La sapienza di Dio dice: “Chi ha pietà del povero presta all’Eterno, che gli contraccambierà l’opera buona” (Prov. 19:17), ma secondo l’insegnamento di Gesù nel caso del convito fatto per i poveri (un opera pietosa a pro dei poveri) il contraccambio non ci verrà dato durante la nostra vita terrena ma ci verrà dato alla risurrezione dei giusti.

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08/06/2011 18:24

E poi fratelli non dimenticatevi che il Signore ha promesso sulla terra anche delle persecuzioni a coloro che lasciano case, campi, fratelli e sorelle, moglie, genitori e figliuoli per amore del suo nome, infatti in Marco è scritto: “Insieme a persecuzioni” (Mar. 10:30). Naturalmente è superfluo dire che questi cianciatori si guardano bene dal pronunziare per intero le parole del Signore menzionando anche le persecuzioni perchè le persecuzioni vanno contro i loro gusti (Paolo vi prendeva piacere ma costoro no) dato che loro vogliono vivere e fare vivere le persone ‘con successo’.

- Paolo ha detto ai santi di Filippi: “Io so essere abbassato e so anche abbondare; in tutto e per tutto sono stato ammaestrato ad essere saziato e ad avere fame; ad essere nell’abbondanza e ad essere nella penuria. Io posso ogni cosa in Colui che mi fortifica” (Fil. 4:12,13).

Naturalmente, siccome che quelli che predicano questo particolare messaggio devono fare leva su qualche parola dell’apostolo Paolo per fare apparire la loro dottrina vera, essi hanno preso queste affermazioni di Paolo, per dire che anche Paolo visse nell’abbondanza come un figlio di re. Sarà bene che state attenti alle peculiari interpretazioni che queste volpi danno alle parole dell’apostolo Paolo per non cadere nella rete. Certo, Paolo fu pure nell’abbondanza in alcune circostanze, questo lo ha detto lui stesso; ma questo non significa nè che faceva il tipo di vita scandaloso di questi predicatori, e neppure che predicava le loro stesse ciance. Sappiate che Paolo quando disse che fu nell’abbondanza, non intendeva dire che egli aveva l’animo alle cose alte e neppure che era ricco. E poi costoro dimenticano che Paolo aveva imparato ad essere contento nello stato in cui si trovava, sia esso di abbondanza che di penuria; ciò significa che lui in mezzo alla penuria era contento nella stessa maniera in cui lo era quando era nell’abbondanza. E questo è quello che costoro non sembra proprio abbiano imparato o vogliono imparare perchè parlano in una maniera che fanno capire che loro non sono mai contenti delle cose che hanno, che essere poveri sia un disonore per i cristiani, e che la loro felicità dipenda dall’abbondanza dei beni terreni.

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08/06/2011 18:24

Fratelli, lo ripeto: Queste parole di Paolo ai Filippesi non significano che lui viveva come un principe perchè lui stesso disse ai Corinzi di sè e dei suoi collaboratori: “Poveri eppure arricchenti molti; non aventi nulla eppure possedenti ogni cosa” (2 Cor. 6:10). Voglio che riflettiate su questo particolare per intendere in quali circostanze avverse Paolo fu nell’abbondanza quando scrisse queste parole. Paolo nella stessa epistola ai santi di Filippi quando fece sapere di avere ricevuto la loro offerta scrisse: “Or io ho ricevuto ogni cosa, e abbondo” (Fil. 4:18), ma tenete presente che lui questa abbondanza, in questo caso, la sperimentò nella prigione dove era incatenato a motivo del Vangelo e da dove scrisse loro. Sì, fu nell’abbondanza ma certamente non visse come un principe della terra in quella prigione!

- “E Dio è potente da fare abbondare su voi ogni grazia, affinchè, avendo sempre in ogni cosa tutto quel che v’è necessario, abbondiate in ogni opera buona” (2 Cor. 9:8,9). Anche qui siccome appare il verbo abbondare, questi predicatori hanno ritenuto di fare leva su di esso. Ritengo superfluo dire che queste parole non significano che Dio ha promesso di farci diventare ricchi e di farci vivere come dei re sulla terra. Queste parole sono rivolte a coloro che seminano con un cuore allegro; perchè ad essi Dio promette di fornire e di moltiplicare la loro semenza per metterli in grado di esercitare una larga liberalità.

- “A quelli che sono ricchi in questo mondo ordina che non siano d’animo altero che non ripongano la loro speranza nell’incertezza delle ricchezze ma in Dio che ci somministra copiosamente ogni cosa perchè ne godiamo” (1 Tim. 6:17).

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08/06/2011 18:25

Dio ci provvede abbondantemente ogni cosa perchè noi ne godiamo significa che Dio ci fa del bene e ci da piogge e stagioni fruttifere e del cibo in abbondanza, ma non significa che Dio vuole che noi diventiamo ricchi o che abbiamo il diritto di comprarci delle cose lussuose con il denaro che Dio ci provvede o che abbiamo il diritto di darci ai piaceri della vita.

- “Diletto, io faccio voti che tu prosperi in ogni cosa e stii sano, come prospera l’anima tua” (3 Giov. 2).

Questi predicatori si appoggiano su questo passo di questa epistola; è il passo che piace loro più di tutti e di cui parlano di più dell’intera terza epistola di Giovanni. Non parlano mai di Diotrefe e della sua empia condotta, o dell’amore che il diletto Gaio mostrava in verso i fratelli forestieri, ma queste parole le citano spesso e volentieri. Ora, secondo l’interpretazione di costoro ciò significa che Dio vuole che noi diventiamo ricchi e viviamo come dei ricchi in qualsiasi parte del mondo ci troviamo ed in qualsiasi tempo viviamo; ma le parole “io faccio voti che tu prosperi in ogni cosa”, significano che l’anziano desiderava che nulla mancasse a Gaio e che Dio gli somministrasse copiosamente ogni cosa di cui lui aveva bisogno secondo le sue ricchezze e con gloria, affinchè fosse in grado di abbondare vie più in ogni opera buona.

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08/06/2011 18:25

Voglio che notiate che in questa stessa epistola l’anziano ha detto a Gaio anche queste parole: “Diletto, non imitare il male, ma il bene” (3 Giov. 11); vi dico questo affinchè intendiate come l’anziano voleva sì che Gaio prosperasse in ogni cosa (quindi anche economicamente) ma anche che egli non imitasse il male ma il bene. Ciò significa che Gaio, mentre prosperava in ogni cosa doveva continuare ad attenersi al bene (a fare opere buone) e ad aborrire il male cioè la superbia della vita, la concupiscenza della carne e quella degli occhi. Quello che io ho visto invece è che questi vogliono che Dio li faccia prosperare economicamente ma non vogliono imitare affatto il bene ma il male, infatti ad essi piace vestire molto elegantemente, vivere nelle delizie ed andare a divertirsi, essendo intemperanti e dissoluti.

- Dio nella legge ha detto: “Ora, se tu ubbidisci diligentemente alla voce dell’Eterno, del tuo Dio, avendo cura di mettere in pratica tutti i suoi comandamenti che oggi ti do, avverrà che l’Eterno, il tuo Dio, ti renderà eccelso sopra tutte le nazioni della terra; e tutte queste benedizioni verranno su te e si compiranno per te, se darai ascolto alla voce dell’Eterno, dell’Iddio tuo: Sarai benedetto nelle città e sarai benedetto nella campagna. Benedetto sarà il frutto delle tue viscere, il frutto del tuo suolo e il frutto del tuo bestiame; benedetti i parti delle tue vacche e delle tue pecore. Benedetti saranno il tuo paniere e la tua madia…L’Eterno ordinerà alla benedizione d’essere teco nei tuoi granai e in tutto ciò a cui metterai mano…L’Eterno, il tuo Dio, ti colmerà di beni, moltiplicando il frutto delle tue viscere, il frutto del tuo bestiame, e il frutto del tuo suolo, nel paese che l’Eterno giurò ai tuoi padri di darti… tu presterai a molte nazioni e non prenderai nulla in prestito” (Deut. 28:1-5,8,11,12).

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08/06/2011 18:25

Ora, Dio aveva promesso di benedire materialmente il suo popolo a condizione che esso avrebbe ubbidito ai suoi comandamenti, quindi gli Israeliti avrebbero ricevuto benedizione da Dio se avessero temuto Dio ed osservato tutti i suoi comandamenti. Vorrei che notaste bene che nelle parole di Dio vi è quest’espressione: “Se ubbidisci diligentemente alla voce dell’Eterno, del tuo Dio, avendo cura di mettere in pratica tutti i suoi comandamenti che oggi ti do” (Deut. 28:1); dico questo perchè questo “tutti” significa che gli Israeliti per essere benedetti da Dio non dovevano solo non farsi degli idoli per prostrarsi davanti a essi, non dovevano solo procacciare la giustizia e la misericordia e la fede in Dio ma dovevano anche osservare i sabati, i noviluni, le feste al tempo stabilito da Dio, le leggi sugli animali impuri, la legge sulla circoncisione, la legge sulla decima, la legge che proibiva loro di maritarsi o ammogliarsi con persone di altre nazioni, le leggi sugli olocausti, sui sacrifici di azioni di grazie, sui sacrifici del peccato. Come potete vedere nella condizione posta da Dio al suo popolo vi era quella di osservare tutti i precetti della legge.

Questi predicatori prendono queste parole dell’antico patto per sostenere che Dio ha promesso a noi credenti di farci prosperare economicamente. Noi, essendo che non possiamo nulla contro la verità non ci permettiamo di annullare in alcuna maniera queste parole della legge, però vogliamo ricordarvi le seguenti cose:
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08/06/2011 18:25

Queste promesse fanno parte dell’antico patto e non del nuovo. Il nuovo patto è migliore ed è “fondato su migliori promesse” (Ebr. 8:6), quindi cominciamo col dire che le benedizioni promesse ai credenti sotto il nuovo patto sono più eccellenti di quelle dell’antico patto. Basta considerare questa promessa del Signore Gesù: “In verità, in verità vi dico che se uno osserva la mia parola, non vedrà mai la morte [la morte seconda]” (Giov. 8:51); e queste parole di Dio: “Non mi ricorderò più dei loro peccati” (Ebr. 8:12; Ger. 31:34), per comprendere la superiorità del secondo patto sul primo patto.

Dio “ci ha benedetti d’ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti in Cristo” (Ef. 1:3), avendoci adottati come suoi figliuoli per comparire davanti a lui santi ed irreprensibili. Noi figliuoli di Dio abbiamo pace e gioia in abbondanza perchè in Cristo abbiamo la remissione dei peccati e perchè possediamo la vita eterna.

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08/06/2011 18:26

Noi credenti crediamo che se osserviamo i comandamenti di Dio, Dio ci benedirà anche materialmente in questo mondo somministrandoci copiosamente tutto ciò che abbiamo bisogno, ma noi non diamo nei nostri discorsi la priorità alle benedizioni materiali (soldi, cibo, case, campi) che Dio ci largisce, perchè sappiamo che esse rimangono pur sempre delle benedizioni temporanee e non eterne. “Le vivande sono per il ventre, e il ventre è per le vivande; ma Iddio distruggerà e queste e quello” (1 Cor. 6:13), e: “Le cose che si vedono sono solo per un tempo” (2 Cor. 4:18), dice Paolo, perciò che ragione c’è di esaltare l’abbondanza di beni che il Signore ci largisce nella sua fedeltà in questo mondo, quando sappiamo che essa si può godere solo in questo mondo e che essa un giorno si dileguerà perchè sarà distrutta da Dio?

Badate che quando noi diciamo che Dio ci dà abbondanza di beni materiali non intendiamo dire che siamo delle persone che si possono definire ricche, ma solo che non ci manca nulla di ciò che abbiamo bisogno e che abbiamo pure di che provvedere alle necessità dei santi.

Siccome che noi siamo sotto la grazia e non sotto la legge dobbiamo stare attenti nel citare queste parole della legge perchè tra i comandamenti che gli Israeliti dovevano osservare per essere benedetti materialmente da Dio vi erano anche quelli che ora noi non dobbiamo osservare per non ricadere sotto la schiavitù della legge (il sabato, i noviluni, le feste, la decima, la circoncisione, ed altre).

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08/06/2011 18:26

Tra le benedizioni vi è pure questa: “Tu presterai a molte nazioni e non prenderai nulla in prestito” (Deut. 28:12); come mai allora questi predicatori della prosperità vivono nei debiti perchè prendono a prestito dalle banche ingenti somme di denaro? Dicono spesso di avere preso in imprestito delle grosse somme di denaro per l’opera di Dio, e poi hanno la sfacciataggine di dire che è stato Dio a dirgli di prendere in imprestito il denaro! Si contraddicono con le loro stesse parole, perchè chi Dio benedice, secondo le parole della legge, non dovrebbe avere bisogno di prendere in imprestito denaro da chicchessia!

Dio promise pure di maledire il suo popolo se questi lo avesse abbandonato non osservando i suoi comandamenti. Di queste maledizioni questi cianciatori non parlano mai come se il Signore avesse promesso solo di benedire il suo popolo.

Ecco cosa disse Dio: “Ma se non ubbidisci alla voce dell’Eterno, del tuo Dio, se non hai cura di mettere in pratica tutti i suoi comandamenti e tutte le sue leggi che oggi ti do, avverrà che tutte queste maledizioni verranno su te e si compiranno per te: Sarai maledetto nella città e sarai maledetto nella campagna. Maledetti saranno il tuo paniere e la tua madia. Maledetto sarà il frutto delle tue viscere, il frutto del tuo suolo; maledetti i parti delle tue vacche e delle tue pecore. Sarai maledetto al tuo entrare e maledetto al tuo uscire. L’Eterno manderà contro di te la maledizione, lo spavento e la minaccia in ogni cosa a cui metterai mano e che farai, finchè tu sia distrutto e tu perisca rapidamente, a motivo della malvagità delle tue azioni per la quale m’avrai abbandonato. L’Eterno farà sì che la peste s’attaccherà a te, finch’essa t’abbia consumato nel paese nel quale stai per entrare per prenderne possesso. L’Eterno ti colpirà di consunzione, di febbre, d’infiammazione, d’arsura, d’aridità, di carbonchio e di ruggine, che ti perseguiteranno finchè tu sia perito. Il tuo cielo sarà di rame sopra il tuo capo, e la terra sotto di te sarà di ferro. L’Eterno manderà sul tuo paese, invece di pioggia, sabbia e polvere, che cadranno su te dal cielo, finchè tu sia distrutto…..L’Eterno ti colpirà con l’ulcera d’Egitto, con emorroidi, con la rogna e con la tigna, di cui non potrai guarire..Ti fidanzerai con una donna, e un altro si giacerà con lei; edificherai una casa, ma non vi abiterai; pianterai una vigna, e non ne godrai il frutto. Il tuo bue sarà ammazzato sotto i tuoi occhi, e tu non ne mangerai; il tuo asino sarà portato via in tua presenza, e non ti sarà reso; le tue pecore saranno date ai tuoi nemici, e non vi sarà chi ti soccorra…Lo straniero che sarà in mezzo a te salirà sempre più in alto al disopra di te, e tu scenderai sempre più in basso. Egli presterà a te, e tu non presterai a lui..” (Deut. 28:15-24,27,30,31,43,44).

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08/06/2011 18:26

Come potete vedere sono molte e svariate le maledizioni che Dio promise avrebbe mandato sugli Israeliti se questi si fossero gettati alle spalle i suoi comandamenti, ma vi ricordo che anche in questo caso tra i comandamenti, la cui trasgressione avrebbe significato attirarsi la maledizione di Dio, vi erano anche quelli sul sabato, sui noviluni, sulle feste, sulla circoncisione, sulla decima, sui sacrifici, sugli olocausti, sulle vivande, che sono tutte leggi che noi credenti ora non dobbiamo osservare per non ricadere sotto il giogo della legge.

Vi ricordo inoltre che noi tutti eravamo sotto la maledizione della legge prima di convertirci al Signore appunto perchè non osservavamo tutti i comandamenti della legge secondo che è scritto: “Maledetto chiunque non persevera in tutte le cose scritte nel libro della legge per metterle in pratica” (Gal. 3:10; Deut. 27:26), ma “Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, essendo divenuto maledizione per noi” (Gal. 3:13) e per mezzo di lui la benedizione d’Abramo è venuta su di noi Gentili.

Noi crediamo che bisogna parlare anche sotto la grazia pure delle suddette maledizioni, al fine di fare comprendere ai credenti, che Dio oltre che a promettere di benedire quelli che lo temono ed osservano i suoi comandamenti, ha altresì promesso di castigare severamente coloro che dopo averlo conosciuto cessano di temerlo e di osservare i suoi comandamenti. Lo so che sentire parlare delle benedizioni divine è più piacevole che sentire parlare delle maledizioni divine e so pure che alcuni vogliono solo sentire parlare di cose piacevoli, ma io non vi lusingherò, ma vi dirò come stanno in realtà le cose. Innanzi tutto cominciamo col dire che quando gli Israeliti abbandonarono Dio, Dio li colpì come aveva detto loro, infatti mandò contro di loro la fame, la peste, e la spada, per distruggerli e per estirparli dal buon paese che aveva loro dato. Li ridusse alla miseria più profonda; li costrinse a mangiarsi finanche i loro figli dalla fame: gli fece seccare la gola, la pelle e la carne dalla sete. Mandò contro di loro eserciti stranieri spietati che distrussero le loro città, le loro campagne, le loro case, e li portarono lungi dal loro paese. Sì fratelli, questo è quello che la Scrittura dice che avvenne ai Giudei che si ribellarono a Dio. Ed oggi, per ciò che ci riguarda, che cosa ci avverrà se noi come gli Israeliti d’allora cessiamo di osservare i comandamenti di Dio? Per certo, Dio non continuerà a benedirci perchè Gesù ha detto: “Se uno non dimora in me, è gettato via come il tralcio, e si secca; cotesti tralci si raccolgono, si gettano nel fuoco e si bruciano” (Giov. 15:6). Vi ricordo a tale proposito la Scrittura che dice: “La terra che beve la pioggia che viene spesse volte su lei, e produce erbe utili a quelli per i quali è coltivata, riceve benedizione da Dio; ma se porta spine e triboli, è riprovata e vicina ad essere maledetta, e la sua fine è d’essere arsa” (Ebr. 6:7,8); ciò conferma che se un credente abbandona il Signore cessando di osservare i suoi comandamenti non potrà portare più buoni frutti ma solo spine e triboli e sarà maledetto, ed alla fine gettato nel fuoco eterno per essere arso! Sì è vero che ora siamo figli della benedizione, ma è altresì vero che se rinneghiamo il Signore che ci ha riscattati diventeremo dei figliuoli della maledizione. Nella seconda epistola di Pietro a proposito dei falsi dottori che sono in mezzo al popolo di Dio prima è detto: “Rinnegando il Signore che li ha riscattati, si trarranno addosso subita rovina” (2 Piet. 2:1) (quindi costoro avevano conosciuto il Signore ma dopo lo hanno abbandonato), e poi che “sono figliuoli di maledizione” (2 Piet. 2:14), e questo a conferma di come, sotto la grazia, se noi rinnegheremo ed abbandoneremo Dio le maledizioni divine si abbatteranno una dopo l’altra sopra di noi. Se gli Israeliti non rimasero impuniti quando abbandonarono il primo patto, molto meno scamperemo noi alla punizione divina se abbandoniamo il secondo patto.

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08/06/2011 18:26

Anche per ciò che riguarda la salute Dio aveva promesso di benedire Israele infatti gli aveva detto: “Se ascolti attentamente la voce dell’Eterno, ch’è il tuo Dio, e fai ciò ch’è giusto agli occhi suoi e porgi orecchio ai suoi comandamenti e osservi tutte le sue leggi, io non ti manderò addosso alcuna delle malattie che ho mandate addosso agli Egiziani, perchè io sono l’Eterno che ti guarisco” (Es. 15:26); ma come potete vedere Dio aveva promesso di non mandargli addosso nessuna malattia a condizione che Israele osservasse i suoi comandamenti. Che avvenne invece quando Israele abbandonò Dio? Avvenne che Dio gli mandò addosso ogni sorta di malattie, perchè Dio gli aveva altresì detto: “Se non hai cura di mettere in pratica tutte le parole di questa legge, scritte in questo libro, se non temi questo nome glorioso e tremendo dell’Eterno, dell’Iddio tuo, l’Eterno renderà straordinarie le piaghe con le quali colpirà te e la tua progenie; piaghe grandi e persistenti e malattie maligne e persistenti, e farà tornare su te tutte le malattie d’Egitto, dinanzi alle quali tu tremavi, e s’attaccheranno a te. Ed anche le molte malattie e le molte piaghe non menzionate nel libro di questa legge, l’Eterno le farà venire su te, finchè tu sia distrutto” (Deut. 28:58-61). Anche sotto la grazia Dio colpisce con malattie coloro che gli disubbidiscono e in alcuni casi li fa pure morire, quindi sarà bene badare a tutta la nostra condotta per non essere colpiti da Dio con la malattia o con la morte. Abbiamo dei chiari esempi di come Dio esercita i suoi giudizi infliggendo a credenti ribelli malattie e morte, nei casi di Anania e Saffira che Dio fece morire perchè si accordarono per tentare lo Spirito del Signore, e in quei credenti della chiesa di Corinto che furono colpiti con malattie e alcuni con la morte per essersi accostati alla cena del Signore indegnamente. Fratelli, noi vogliamo annunziarvi tutto il consiglio di Dio senza celarvi nulla delle cose che dovete sapere! Noi non lusinghiamo i ribelli promettendogli prosperità, benedizione e guarigione. Noi annunziamo pure i tremendi castighi divini che piomberanno su di noi se cominceremo a camminare secondo la carne.

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08/06/2011 18:26

Questi cianciatori naturalmente si guardano bene dall’annunziare anche i giudizi di Dio su coloro che si ribellano a Dio; citano solo le promesse di benedizione per lusingare e dobbiamo dire che con il loro dolce e lusinghiero parlare sono riusciti a suggestionare tanti credenti semplici che vanno ad ascoltarli.

Quest’ultimi essendo privi di discernimento e conoscenza delle Scritture si sono volti dalla loro parte e bevono copiosamente alla loro sorgente, ma ahimè senza dissetarsi, perchè quella di costoro è acqua salata; il loro non è un parlare condito con sale che conferisce grazia a chi li ascolta ma un parlare inquinato da inganni camuffati con parole dolci. State attenti!

Perché costoro insegnano questa dottrina
Ma veniamo al dunque: Perchè costoro insegnano questa dottrina? Che utile ne ricavano?

Paolo disse a Tito: “Vi sono molti ribelli, cianciatori e seduttori di menti, specialmente fra quelli della circoncisione, ai quali bisogna turare la bocca; uomini che sovvertono le case intere, insegnando cose che non dovrebbero, per amore di disonesto guadagno” (Tito 1:10,11): ecco che cosa spinge questi predicatori a insegnare questa dottrina che è piacevole da sentire, e attrae chi su questa terra vuole arricchirsi e vivere una vita nel lusso; l’amore di disonesto guadagno. Quello che bisogna dire di costoro è che costoro parlano tanto di fede e di prosperità e poi si viene a sapere che quando vengono invitati a predicare presso qualche comunità non vengono se chi li invita non gli dà la somma di denaro da loro desiderata o non gli dà tutte le offerte che si raccoglieranno in ogni riunione. Ma queste cose non aspettatevi di sentirgliele dire quando predicano perchè non ve le diranno mai; ma lo verrete a sapere in seguito. La questione è questa: siccome che nelle riunioni dove predicano costoro l’offerta è d’obbligo (intendo dire che il cestino delle offerte viene fatto passare almeno una volta) e siccome che ‘il contratto’ prevede che o tutte le offerte raccolte durante la riunione saranno consegnate a loro o verranno date loro la metà di esse, costoro hanno tutto l’interesse di parlare di questa dottrina perchè sanno che più ‘pesanti’ saranno i soldi che si raccoglieranno e più ‘pesanti’ se ne torneranno alle loro case. Ci tengono a dire con insistenza ai credenti di dare abbondantemente per l’opera del Signore perchè sanno che buona parte di quei soldi andranno nelle loro tasche; promettono grandi benedizioni sul capo di coloro che danno abbondantemente, anche dicendogli quale somma di denaro devono dare per riceverle! Costoro sono dei rapaci, degli avvoltoi che stanno appollaiati e pronti a levarsi in volo appena vedono qualche preda debole o in fin di vita aggirarsi nei loro paraggi. Se c’è qualcosa che secondo questi cianciatori non scandalizza è il passaggio del cestino delle offerte nelle loro riunioni; hanno la sfacciataggine di dire che se le sorelle si mettono il velo nelle loro riunioni rischiano di scandalizzare le persone incredule, ma non si vergognano di fare passare la loro lunga mano divoratrice tra le file delle persone sedute nelle loro riunioni; ma a loro non gli importa nulla se facendo così scandalizzano le anime perchè il loro obbiettivo è quello di arricchirsi. Questi seguono la via di Balaam, che per amore di lucro si gettò nei traviamenti; ma riescono a fare apparire agli occhi di molti di essere dei servitori del Signore perchè riescono a mettere assieme dei versetti della Scrittura e a parlare con discorsi persuasivi di sapienza umana attorno al Vangelo; non ti edificano spiritualmente perchè mescolano il sacro con il profano, la verità con l’errore, ma materialmente ti divorano se cadi nelle loro mani. Diletti, fino a che avrò fiato in gola vi scongiurerò a guardarvi da questi ribelli e a ritirarvi da essi per amore di giustizia e di verità; griderò alle vostre orecchie: ‘State attenti al suono della tromba perchè il nemico è riuscito a introdurre i nemici della croce nel vostro mezzo per farvi sviare dalla semplicità e dalla purità rispetto a Cristo’.

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08/06/2011 18:27

L’amore del denaro è radice d’ogni sorta di mali e la superbia della vita non è dal Padre ma è dal maligno
Paolo ha detto: “Or la pietà con animo contento del proprio stato è un gran guadagno; poichè non abbiamo portato nulla nel mondo, perchè non ne possiamo neanche portare via nulla; ma avendo di che nutrirci e di che coprirci saremo di questo contenti. Ma quelli che vogliono arricchire cadono in tentazione, in laccio, e in molte insensate e funeste concupiscenze, che affondano gli uomini nella distruzione e nella perdizione. Poichè l’amore del denaro è radice d’ogni sorta di mali; e alcuni che vi si sono dati, si sono sviati dalla fede e si sono trafitti di molti dolori” (1 Tim. 6:6-10).

Fratelli, noi non abbiamo portato nulla in questo mondo; ritengo che questa è una di quelle cose a cui si debba pensare molto più spesso. Giobbe disse un giorno: “Nudo sono uscito dal seno di mia madre..” (Giob. 1:21), e questo è quello che ciascuno di noi deve ricordare e dire. Nessuno di noi può dire di avere portato qualcosa in questo mondo per cui, quando morirà, se la dovrà riportare con sè. Nessuno di noi potrà portare via niente di quello che possiede, quando morirà, ma dovrà lasciare tutto, e dico tutto, su questa terra; non importa se poco o tanto, ciascuno di noi dovrà lasciare tutto in questo mondo.

Ora, mentre noi viviamo su questa terra siamo messi alla prova da Dio ad ogni istante; sappiamo che dobbiamo essere contenti delle cose che abbiamo perchè è scritto: “Siate contenti delle cose che avete” (Ebr. 13:5), ma siamo tentati a non essere contenti delle cose che abbiamo, perchè vediamo attorno a noi una moltitudine di persone che non è mai contenta delle cose che possiede. Gli uomini vogliono impossessarsi, non importa a quale costo, di più soldi possibili e di più beni materiali possibili. Nel vedere così tante persone insoddisfatte di quello che possiedono, siamo tentati anche noi a non essere contenti dello stato in cui ci troviamo. Che dobbiamo fare allora? Dobbiamo sottometterci a Dio e resistere al diavolo per non cadere in tentazione.

Paolo ha detto che la pietà con animo contento del proprio stato è un gran guadagno; ciò significa che chi esercita la pietà con il cuore contento delle cose che ha, guadagna molto. Vorrei farvi notare che l’apostolo Paolo ha definito guadagno anche il morire di un credente, infatti disse ai Filippesi: “Per me il vivere è Cristo e il morire guadagno” (Fil. 1:21). Ora, noi sappiamo che il credente che persevera fino alla fine nella fede e muore nel Signore non perde assolutamente nulla, ma guadagna l’anima sua perchè Gesù ha detto: “Con la vostra perseveranza guadagnerete le anime vostre” (Luca 21:19); quindi non vi è nessuno che sia morto nel Signore e abbia perduto l’anima sua o che si sia pentito di avere perseverato fino alla fine; ma possiamo altresì dire che non vi è nessuno che eserciti la pietà con animo contento del proprio stato che possa dire di perdere qualcosa o che un giorno si pentirà di essere rimasto contento delle cose che aveva e di non avere voluto arricchire, appunto perchè pure la pietà con animo contento delle cose che si hanno procura un gran guadagno a chi la esercita.

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08/06/2011 18:27

Ma noi sappiamo pure che a lato della via maestra nella quale siamo c’è una strada storta dove camminano coloro che hanno smesso di essere contenti delle cose che avevano. Essa è accessibile a tutti; non ci vuole molto per inoltrarsi per essa perchè è veramente a portata di mano di tutti. Camminando in questa strada si diventa ricchi materialmente. Vale la pena mettersi a camminare per essa? Affatto, perchè essa porta alla distruzione ed alla perdizione coloro che la prendono, in altre parole chi la prende perde l’anima sua. Considerate dove sono coloro che sono morti dopo essersi inoltrati per questa strada (essi sono nell’Ades, tormentati nelle fiamme, assieme a quel ricco che Gesù disse “vestiva porpora e bisso ed ogni giorno godeva splendidamente” (Luca 16:19); stridono del continuo i loro denti e piangono del continuo), e capirete come non valga assolutamente la pena volere arricchire in questo mondo.

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08/06/2011 18:27

Gesù disse un giorno ai ricchi: “Guai a voi, ricchi, perchè avete già la vostra consolazione” (Luca 6:24), ed ai suoi discepoli: “Figliuoli, quant’è malagevole a coloro che si confidano nelle ricchezze entrare nel regno di Dio! È più facile a un cammello passare per la cruna di un ago che ad un ricco entrare nel regno di Dio” (Mar. 10:24,25); ora, noi sappiamo che queste parole non sono rivolte solo a quegli uomini ricchi che non vogliono ravvedersi e non vogliono credere in Cristo, ma anche a coloro che dopo avere creduto hanno voluto arricchire e si sono sviati dalla fede. In base a che cosa diciamo questo? In base a queste parole di Paolo a Timoteo: “Ma quelli che vogliono arricchire cadono in tentazione, in laccio ed in molte insensate e funeste concupiscenze che affondano gli uomini nella distruzione e nella perdizione” (1 Tim. 6:9); ma che pensate? Che un credente che vuole arricchire materialmente possa restare in piedi? Che un credente che vuole arricchire possa rimanere nella fede? Diletti, non illudetevi, e non vi fate sedurre da coloro che vi vogliono persuadere a credere che si può volere diventare ricchi e nello stesso tempo restare saldi nella fede. Oggi, alcuni uomini corrotti ti dicono come puoi essere cristiano e fare più soldi; io invece ti dico come puoi andare in perdizione se decidi di volere fare soldi sulla terra. Se Paolo ha detto che l’amore del denaro è radice d’ogni sorta di mali e che alcuni che vi si sono dati si sono sviati dalla fede voi ci dovete credere; non mettetevi a pensare che l’amore per il denaro sia salutare e proficuo, perchè questa è una menzogna generata dal diavolo. La Scrittura dice: “Non siate amanti del denaro” (Ebr. 13:5); quindi chi comincia ad amarlo si rende colpevole e viene retribuito dal suo vano modo di vivere con la morte, ma anche con l’illusione perchè si ritroverà nel fuoco eterno assieme a quelli che lo hanno illuso.

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Veniamo al denaro. Ma perchè il denaro è amato da molti? Perchè esso riesce a farsi amare dai mortali? Rispondiamo a queste domande con la sacra Scrittura. Ora, noi viviamo su questa terra dove è necessario possedere del denaro per comprare le cose di cui abbiamo bisogno per vivere. Non possiamo non usare il denaro o dire di non averne bisogno; ma nello stesso tempo non lo dobbiamo amare per il bene dell’anima nostra. È chiaro che più soldi uno possiede e più beni materiali può comprare perchè “il denaro risponde a tutto” (Ecc. 10:19). Ma il fatto è che il denaro oltre che a dare la possibilità di comprare tante cose, fa sentire più sicuro chi ne ha molto; voglio dire con questo che il diavolo riesce a sedurre le persone facendogli credere che la loro sicurezza nella vita dipende dal denaro, il che noi sappiamo che non è vero, perchè non si è sicuri nelle mani del denaro ma nelle mani di Dio. Fuori dalle mani di Dio non c’è sicurezza alcuna, ma solo angoscia, paure, guai, e disperazione. “La sazietà del ricco non lo lascia dormire” (Ecc. 5:12), dice Salomone; quindi non pensate che diventando ricchi vi mettereste al sicuro e comincereste a fare una vita tranquilla, perchè ciò non è vero. Voi perderete anche il sonno e non solo l’anima vostra, se vi mettete a servire il denaro. Pensate di scampare anche volendovi arricchire? Vi illudete, perchè è scritto: “Chi ha fretta d’arricchire non rimarrà impunito” (Prov. 28:20).

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08/06/2011 18:28

Paolo ha definito l’amore del denaro ‘radice d’ogni sorta di mali’; considerate questa definizione di Paolo e poneteci mente, al fine di capire che cosa c’è alla radice di tutti i mali che avvengono sulla terra. Esaminando molte male azioni e molte ingiustizie che vengono perpetrate sulla terra non si può non riconoscere che alla loro origine c’è proprio l’amore del denaro. Considerate dunque quanto malefico sia l’amore del denaro! Ma perchè l’amore del denaro porta ad agire male? Perchè chi comincia ad amare il denaro cessa di volere fare parte agli altri dei suoi beni, perchè non pensa ad altro che ad accumulare più soldi possibili e non ci pensa affatto a dare dei suoi soldi ai poveri o a quelli che sono nel bisogno. Per lui diventa controproducente dare i suoi soldi ai poveri perchè ritiene il fare elemosine una perdita di denaro: per lui diventa controproducente pure prestare denaro senza interesse perchè ciò và contro i suoi interessi personali. Ma oltre a ciò comincia a studiare le maniere per fare più soldi possibili e voi dovete sapere che tutte le vie che un avaro segue per guadagnare soldi gli impediscono di adempiere la volontà di Dio sulla terra. E difatti, quando trova il tempo per pregare, per leggere la Parola di Dio, per radunarsi con i fratelli, per compiere opere buone, per visitare gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni, chi ama il denaro? Lui non può dedicare il tempo a fare la volontà di Dio perchè lo deve spendere o per lavorare oltre ogni limite o per trovare la maniera per estorcere il denaro al suo prossimo. In altre parole la Parola di Dio non può portare più frutto nella vita di un credente che comincia ad amare il denaro perchè è scritto: “Le cure mondane e l’inganno delle ricchezze affogano la Parola, e così riesce infruttuosa” (Matt. 13:22). Giovanni dice che “questo è l’amore di Dio: che osserviamo i suoi comandamenti” (1 Giov. 5:3), ma dice anche che “se uno ama il mondo, l’amore del Padre non è in lui” (1 Giov. 2:15); queste sue parole confermano pienamente le parole di Cristo perchè mostrano che se un credente si mette ad amare il denaro smette di osservare i comandamenti di Dio. E se smette di osservare i comandamenti di Dio come può continuare a dimorare l’amore di Dio nel suo cuore? come può continuare egli stesso a dimorare in Dio?

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08/06/2011 18:28

Questa è la ragione per cui ci è comandato di non amare il denaro; non di non usarlo, ma di non amarlo, il che è differente. Noi credenti in Cristo che siamo stati risuscitati con Cristo e fatti sedere con Cristo nei luoghi celesti non dobbiamo avere l’animo alle cose della terra ma a quelle di sopra dove Cristo è seduto alla destra di Dio, e quindi non dobbiamo volere arricchire materialmente, perchè questo significherebbe volersi fare dei tesori sulla terra. Considerando che sulla terra la tignola e la ruggine consumano e i ladri sconficcano e rubano, ed anche che la terra e le opere che sono in essa un giorno saranno arse, non vale proprio la pena volere arricchire in questo mondo.

La sapienza dice: “Non t’affannare per diventare ricco, smetti dall’applicarvi la tua intelligenza. Vuoi tu fissare lo sguardo su ciò che scompare? Giacchè la ricchezza si fa delle ali, come l’aquila che vola verso il cielo” (Prov. 23:4,5); come potete vedere, la Scrittura ci esorta in svariate maniere a guardarci dal volere arricchire, quindi faremo bene ad ascoltare il consiglio di Dio e non quello di alcuni predicatori che con il loro modo di parlare non fanno altro che fare nascere nel cuore di molti il desiderio di volere arricchire.

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08/06/2011 18:28

Per ciò che concerne il tipo di case che noi dobbiamo volere abitare, il tipo di vestiti da volere indossare, il tipo di macchine da volere guidare, questi predicatori dicono che come figli di re dobbiamo avere le cose migliori (che sono le più costose) che ci sono sulla terra. Questo equivale a dire che noi ci dobbiamo fare attirare dalle cose alte, e non da quelle umili, e questo è in netto contrasto con la Parola di Dio che dice chiaramente: “Non abbiate l’animo alle cose alte, ma lasciatevi attirare dalle umili” (Rom. 12:16), quindi questi predicatori non si attengono alla sana dottrina ma solo a delle profane ciance. Se noi dovessimo vivere come dicono loro cesseremmo di mostrare la nostra mansuetudine agli uomini e cesseremmo pure di cercare l’umiltà, e cominceremmo invece a mostrare la nostra superbia e la nostra alterigia come fanno già loro con la loro condotta e con il loro modo di parlare. Che faremo dunque? Ci metteremo a vivere ed a parlare come fanno questi uomini corrotti di mente che si sono sviati dalla semplicità e dalla purità rispetto a Cristo per camminare secondo la caparbietà del loro cuore? Così non sia. Noi abbiamo in Gesù il perfetto esempio di fede, nella sue parole ed in quelle degli apostoli una guida infallibile, e non sentiamo e non vediamo il bisogno di seguire le parole dolci ed ingannatrici di costoro ed il loro cattivo esempio. Quello che vediamo invece è il danno che stanno producendo questi guastatori nella vigna di Dio; molte comunità sono in preda ad un desiderio di volere diventare molto ricche; ma non ricche spiritualmente ma materialmente. Sono alla ricerca di prestigio nella società moderna; come se i credenti in questa generazione dovessero mettersi a cercare il favore di questo mondo malvagio e non più quello di Dio. I credenti che hanno dato retta a questi cianciatori si sono corrotti, alcuni sono diventati tiepidi, altri freddi, nessuno di loro si vuole umiliare perchè tutti vogliono in un modo o nell’altro farsi vedere. Vogliono attrarre l’attenzione del mondo su di loro e ci riescono perchè sono eccentrici ed arroganti ma non possono più attirare l’attenzione delle tenebre verso la luce, perchè la luce che era in loro si è spenta; costoro non possono splendere come dei luminari in questo mondo di tenebre perchè rifiutano di umiliarsi davanti a Dio.

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08/06/2011 18:28

Certo, l’attenzione del mondo quelli che predicano questo messaggio sono riusciti ad averla perchè hanno cominciato ad operare scandali uno dopo l’altro ed il mondo si è cominciato ad interessare delle loro vicende ed a metterle sui giornali scandalistici. La vita di questi che predicano ‘il Vangelo della prosperità’ è una vita piena di male azioni che non fanno altro che fare biasimare la dottrina di Dio. E poi dicono di volere vivere come dei figli di re! Ma se essi volessero veramente vivere come figli del Re dei re, si studierebbero di vivere come ha vissuto Il Figlio del Re dei re nei giorni della sua carne. Gesù è il primogenito tra molti fratelli, e noi figliuoli di Dio dobbiamo studiarci di imitare Gesù. Quindi, se Colui che era presso il Padre suo, nella gloria, avanti la fondazione del mondo, ha deciso di umiliarsi e di condurre un tipo di vita umile durante i giorni della sua carne, chi sono costoro che vengono dalla terra come noi, per cominciare a suggerire agli altri di vivere da superbi? Certamente dei presuntuosi.

Molti sono diventati ricchi in modo disonesto e non perché Dio ha benedetto l’opera delle loro mani
La sacra Scrittura ci insegna che ci sono persone che sono diventate ricche in modo fraudolento, cioè derubando e ingannando il prossimo.

Dio disse tramite il profeta Geremia: “Fra il mio popolo si trovano degli empi che spiano, come uccellatori in agguato; essi tendono tranelli, acchiappano uomini. Come una gabbia è piena d’uccelli, così le loro case sono piene di frode; perciò diventano grandi e s’arricchiscono. Ingrassano, hanno il volto lucente, oltrepassano ogni limite di male” (Ger. 5:26-28); diletti, queste parole sono attuali e parlano dell’esistenza in mezzo al popolo di Dio di gente senza scrupoli e senza timore di Dio che è diventata ricca e potente derubando il suo prossimo e ingannandolo; certo, sono vestiti elegantemente, hanno un volto lucente, hanno delle belle case, ma tutto quello che hanno lo hanno accumulato con la frode, e vogliono fare passare la loro abbondanza di beni come una particolare benedizione di Dio su loro dicendo: ‘È vero noi ci siamo arricchiti, ci siamo acquistati dei beni; però in tutti i frutti delle nostre fatiche non si troverà alcuna nostra iniquità, alcunchè di peccaminoso’. Ma Dio conosce le loro opere e rende di loro questa testimonianza: ‘Mi circondano di menzogne e di frode, sono dei Cananei che tengono in mano bilance false; essi amano estorcere’.

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