IN SPIRITO E VERITA'

GESU' E' SPIRITO E I VERI CRISTIANI
LO ADORANO IN SPIRITO E VERITA'
 
 
 

GENESI

Ultimo Aggiornamento: 26/06/2011 17:40
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 3.052
Sesso: Femminile
24/06/2011 18:03

Cosa pensereste di quello scienziato, che solo perché non vede nessuno intento a manovrare marionette, sostenesse che i fili si stanno tirando da soli? Avreste più fiducia in lui o in qualcun altro che affermasse che ci deve essere qualcuno, da qualche parte, che in qualche modo, anche se non lo vediamo, è intento a tirare quei fili? Dio non può essere esaminato da nessuno perché è oltre i nostri sensi, e la scienza sta commettendo un grosso errore quando cerca d'affermare che l'universo si è creato da solo, o che il niente ha deciso di diventare qualcosa senza l'aiuto di nessuno.

Devo confessarvi che io non ho una fede scientifica sufficiente per credere ad una simile affermazione, per questo quanto incontro un ateo mi congratulo con lui, per la sua gran fede. Egli è quello che riesce a credere che i fili si tirano da soli, mentre io riesco solo a pensare che qualcuno li stia tirando, e per questo, ovviamente, non occorre molta fede, perché è più razionale.

OFFLINE
Post: 3.052
Sesso: Femminile
24/06/2011 18:03

Ora vorrei trarre un esempio anche dalla Bibbia. Quando gli ebrei attraversarono il Mar Rosso, la Bibbia afferma che le acque furono divise da un forte vento orientale. Dio, in quel caso, intervenne in maniera indiretta, usando il vento che separò il mare, e permise così al suo popolo di passare dall'altra parte, all'asciutto. Questo caso è molto simile al precedente; qui il mare che si divide corrisponde alle marionette, ed il vento che lo sposta, ai loro fili. In questo caso, come nel precedente, un uomo di scienza, potrebbe facilmente sostenere che il tutto è spiegabilissimo per mezzo del forte vento, e che quindi è solo merito di una gran corrente d'aria, se le acque si sono divise. In realtà egli non avrebbe spiegato un bel niente, perché non avrebbe valutato che anche quel vento è stato causato da qualcuno.

Il problema è che la scienza non può esaminare ciò che noi chiamiamo causa primaria, ma solo quella secondaria; e se per caso tentasse di farlo uscirebbe dal campo dei fatti per entrare in quello della fede. Solo la fede può decidere se il vento è stato il frutto del caso, o della volontà di qualcuno. E' stata una fortuita coincidenza che il vento sia arrivato proprio nel momento giusto, oppure è stata la divina provvidenza a preparare tutto? Ad interrogativi come questo, la scienza non potrà mai dare una risposta, perché chi agisce lo fa nel retroscena, per cui non può essere esaminato da nessuno; la risposta, quindi, può essere solo un fatto di fede.

OFFLINE
Post: 3.052
Sesso: Femminile
24/06/2011 18:04

Uno scienziato che affermasse che i miracoli non possono accadere, o che Dio non è capace di far soffiare il vento quanto vuole, sarebbe uscito dai confini della sua scienza per entrare nel campo della fede. Una tale affermazione può farla solo chi si comporta da credente, per cui non è assolutamente una deduzione scientifica. Personalmente, credo che quest'argomento debba essere evidenziato pesantemente.

Anni fa ero cappellano militare nell'aviazione inglese; in ogni nostra base ce n'erano tre: un cattolico romano, un anglicano ed uno per tutti gli altri, che era chiamato "lo strano". Io ero appunto uno degli "strani", per cui m'erano stati affidati militari d'ogni tipo; tra loro c'erano: metodisti, battisti, esercito della salvezza, musulmani, induisti, confuciani, e perfino atei ed agnostici. Sono stato anche il cappellano degli atei, e posso garantirvi che si è trattato di un lavoro interessantissimo. Quando un militare si presentava nel mio ufficio, e leggevo dalla sua scheda che si definiva ateo, anzitutto gli stringevo la mano e subito mi congratulavo con lui, perché la propria fede era più grande della mia. Poi gli assicuravo che se fosse stato ucciso mentre io ero ancora il suo cappellano, avrei rispettato la sua fede fino in fondo, promettendo che al proprio funerale Dio non sarebbe stato nemmeno menzionato. Alla sua sepoltura non ci sarebbero state preghiere, né inni, né sarebbe stata fatta nessun'altra cosa che avesse che fare con la religione. Affermavo che sarebbe stato semplicemente annunciato che quell'uomo era morto e non c'era più, punto e basta. Ho avuto modo di notare che questo li preoccupava moltissimo, perché loro volevano vivere come atei, ma non morire come tali; quello era un rischio troppo grosso per loro.

OFFLINE
Post: 3.052
Sesso: Femminile
24/06/2011 18:04

Per terza cosa gli chiedevo di spiegarmi in quale Dio non credevano, e quando avevano finito di parlare, potevo sempre affermare che avevano fatto anche di me un ateo, perché neanche io credevo in un dio così. Nessun ateo può fondare la sua convinzione sui fatti, ma, ovviamente, anche lui deve entrare nel campo della fede per affermare che Dio non esiste e che i miracoli sono solo delle casuali coincidenze. Dato però, che le coincidenze, appunto perché tali, arrivano sempre al momento opportuno, e la Bibbia n'è piena, penso che sia più ragionevole credere che si tratti d'interventi di Dio, più che di frutti del caso.

Per comprendere meglio torniamo ancora all'esempio delle marionette, e pensiamo per un attimo che stiano ballando. Guardandole, vediamo che i loro movimenti non sono inarticolati, infatti, stanno seguendo un certo schema, che immaginiamo sia il valzer. A questo punto è ovvio che, siccome non è possibile che i fili conoscano il valzer, deve per forza esserci una mente che in qualche modo li sta manovrando. Io sono convinto che sia stato così anche per quello che avvenne sul Mar Rosso. In quell'occasione gli avvenimenti seguirono uno schema ben preciso: lo scopo per cui accaddero era di liberare degli schiavi, perché costruissero una nuova nazione che avrebbe poi influenzato tutta la storia. E' possibile pensare ancora che si tratti solo di una banale coincidenza? La scienza deve stare al suo posto, è tenuta solo a considerare i fatti, e non a fare affermazioni di fede; come se ci fossero prove scientifiche che Dio non esiste. La scienza non può neanche trattare questo caso, perché è di là dalla portata dei propri strumenti. Dio non può essere messo in una provetta per essere esaminato!

OFFLINE
Post: 3.052
Sesso: Femminile
24/06/2011 18:05

CONTINUA DA

DOSCORDANZE

1/3

www.evangelici.net/davidpawson/genesi.html
OFFLINE
Post: 3.052
Sesso: Femminile
26/06/2011 16:51

DISCORDANZE

E' importante prendere atto che, gran parte di Genesi uno, è in completo accordo con ciò che la scienza è riuscita a scoprire solo da pochi anni. In particolar modo tale accordo si manifesta sull'ordine generale della creazione. Vi sono però i problemi cui abbiamo già accennato in precedenza, il primo dei quali, è quello dell'apparizione del sole in ritardo di tre giorni, rispetto alla creazione della luce. Tale problema prende ancora più consistenza, se pensiamo che il giorno precedente a quello in cui il sole apparve nel cielo, le piante esistevano già. E' ovvio che nessuno scienziato crederà mai una cosa del genere, perché la vita delle piante dipende direttamente dalla luce solare, senza di lei il processo di fotosintesi non può aver luogo, per cui è scientificamente impossibile che ciò sia accaduto.

OFFLINE
Post: 3.052
Sesso: Femminile
26/06/2011 16:52

Per quanto possa sembrare assurdo, la spiegazione di questo problema l'ha fornita proprio la scienza. Abbiamo già affermato che il punto fondamentale da tenere sempre presente, è che la creazione è descritta come se fosse vista da un ipotetico testimone oculare sulla terra. Oggi sappiamo che nei primi periodi della creazione, né il sole, né gli altri astri sarebbero stati visibili dal nostro testimone. Nell'atmosfera terrestre, in quei periodi, c'era molta umidità, ed il gas principale di cui era composta era l'anidride carbonica. Tutto il pianeta era avvolto come da una fitta nebbia, che se pure lasciava passare luce in quantità sufficiente per la fotosintesi, non permetteva certo che si vedesse il cielo. Ciò che ha determinato poi il cambiamento della composizione dell'atmosfera, è stata proprio la presenza delle piante. La fotosintesi, nel corso di moltissimi anni, ha trasformato l'anidride carbonica in ossigeno, rendendo così trasparente l'atmosfera, fino a quando, nel quarto giorno, era ormai possibile vedere anche il cielo.

OFFLINE
Post: 3.052
Sesso: Femminile
26/06/2011 16:52

C'è poi anche un'altra serie d'obiezioni per quanto riguarda l'ordine d'apparizione delle varie forme di vita, per esempio: le piante, compresi gli alberi da frutto, che precedono i pesci, gli uccelli che anticipano insetti e rettili. Qualcuno potrebbe perfino affermare che anche l'uomo precede la donna. Queste discordanze, però, sono soltanto apparenti, e voglio mostrarvi una semplice spiegazione del problema. Ho già parlato del mio hobby, che è progettare edifici per chiese, per cui, una volta che ho terminato la fase di progetto, inizio con le visite al cantiere, per seguire da vicino il procedere dei lavori. Ora, vorrei che per un momento pensaste a come fare, per raccontare ad un bambino quale sia la successione dei lavori necessari per la costruzione di un qualsiasi edificio. Ovviamente, giacché ci rivolgiamo ad un bambino, dobbiamo farlo nel modo più semplice possibile; così io avrei pensato d'articolare il racconto in sette fasi. Al nostro bambino potremmo raccontare, che nella prima fase della costruzione lavora il muratore, perché è a lui che spetta preparare le fondamenta, innalzare i muri e posare il tetto. Nella seconda, arriva il falegname che monta tutti gli infissi. Poi è la volta dell'idraulico, che sistema i tubi ed i sanitari, seguito dall'elettricista che si preoccuperà degli impianti elettrici. Per ultimi, infine, lavoreranno lo stuccatore e l'imbianchino per la sistemazione delle pareti e, quando tutti avranno finito, l'edificio sarà pronto per essere usato.

OFFLINE
Post: 3.052
Sesso: Femminile
26/06/2011 16:52

Chiaramente questa è un'immagine molto semplificata di come si svolgono le cose, perché in realtà non è tutto così facile. Lo studio che in Inghilterra facciamo, per cercare d'ottimizzare la presenza sul cantiere dei vari mestieri, è un lavoro abbastanza complesso ed importante, perché la spesa totale ed il tempo impiegato per la costruzione di quell'edificio dipenderanno, in buona parte, anche dalla cura con cui quest'analisi è compiuta. Si tratta di stabilire quando ogni operatore dovrà intervenire, ed insieme con chi dovrà operare. Tutto questo lavoro è necessario, perché per un certo tempo deve essere presente più di un operatore contemporaneamente. Molto più spesso di quanto può sembrare, i mestieri sono interdipendenti l'uno dall'altro. Naturalmente, se dovessi illustrare la costruzione di un edificio ad un tecnico, sicuramente userei il modo complesso di cui ho parlato; ma se, invece, mi rivolgessi ad un bambino, sarei costretto a adoperare quello più semplificato, perché solo così potrebbe capire. Sono convinto che anche Dio si è comportato così nei nostri confronti, ci ha raccontato la storia della creazione nel modo più semplice possibile, sorvolando sulle sovrapposizioni che avrebbero notevolmente complicato tutto, e seguendo il progresso generale secondo una linea molto semplificata. Penso che le persone che si lamentano per dettagli che secondo loro sono mancanti o fuori posto, stanno esigendo da Dio un'analisi critica della creazione, che corrisponderebbe allo studio complesso della costruzione del nostro edificio. Dio, però, ha semplificato di proposito il racconto, per cui non dobbiamo metterci nella condizione di chi pretende troppo da Genesi uno, esigendo il dettaglio. Una narrazione complessa della creazione, sarebbe stata inevitabilmente lunga e difficile, quindi inadeguata al suo scopo. Così come sono stati semplificati tutti i tipi di piante e d'animali, per farli rientrare in tre gruppi, così anche le due fasi della creazione sono state ridotte a tre interventi, eseguiti uno per giorno. Questa è una dimostrazione d'amore da parte del nostro Padre celeste. Ciò premesso, non ci resta che affrontare il problema forse più importante: la velocità della creazione, che è la contraddizione più nota fra scienza e scrittura.

OFFLINE
Post: 3.052
Sesso: Femminile
26/06/2011 16:52

SETTE GIORNI

Ovviamente, c'è un'enorme differenza, tra il sostenere che la terra è stata creata in sei giorni di ventiquattro ore, oppure in quattro miliardi d'anni. Il problema, poi, non è stato certo semplificato, da chi ha cercato di stabilire quanti anni siano passati da quei famosi sei giorni ad oggi. Dal diciassettesimo secolo in poi, ci sono state alcune persone che si sono date da fare proprio in questo senso, arrivando perfino a datare il racconto di Genesi uno. Se tra i commenti della vostra Bibbia c'è qualche data che riguarda il periodo creazione, vi consiglio di non prenderla troppo sul serio, perché Genesi uno non può assolutamente essere datato.

Mi vergogno un po' a dirlo, ma coloro che per primi si sono cimentati in quest'opera sono tutti inglesi. Il primo di questi fu un uomo di nome Pierson, il quale, facendo il calcolo delle varie generazioni di Genesi, dedusse che i fatti narrati nel primo capitolo avvennero fra il seimila ed il settemila avanti Cristo.

OFFLINE
Post: 3.052
Sesso: Femminile
26/06/2011 16:58

Lo seguì un vescovo irlandese di nome James Husher, molto più scrupoloso di lui, il quale dichiarò che si trattava del quattromilaquattro avanti Cristo; questa bella pensata, purtroppo, è stata inserita anche nei commenti di molte Bibbie.

Fu poi la volta di uno studente di Cambridge, il più "preciso" in assoluto; lui arrivò ad affermare che i giorni in questione erano compresi tra il diciotto ed il ventiquattro ottobre, e che Adamo fu creato alle nove di mattina del ventitré ottobre del quattromilaquattro avanti Cristo.

Naturalmente non mi chiedete in quale modo è riuscito ad avere questi risultati, perché solo lui lo sa. Nel libro di Genesi non esistono date prima del quinto capitolo; è quindi impossibile stabilire di quanto tempo fa si stia parlando nel primo. Non è possibile nemmeno usare le genealogie per lavorare a ritroso nel tempo, perché la frase ebraica "figlio di" può significare sia figlio, come nipote od anche pronipote, fino ad affermare che tutti quanti noi siamo figli di Adamo. A questo punto è assurdo pensare di poter calcolare quanto tempo ci separa da Adamo.
OFFLINE
Post: 3.052
Sesso: Femminile
26/06/2011 16:58

Dobbiamo arrenderci di fronte a quest'ostacolo, poiché qualunque datazione di Genesi uno, attraverso la Bibbia, è inattuabile. Vi sono in ogni caso alcuni punti che indicano che si trattava di molto tempo fa. Ad ogni modo, per quanto lontano possa essere quel tempo, resta il fatto che nel testo si parla di sei giorni di lavoro, per cui il cuore del problema rimane lo stesso, e deve essere affrontato seriamente. Personalmente credo che il sistema migliore per farlo sia quello d'esporre le cinque diverse ipotesi ammesse, che sono cinque modi differenti d'intendere i giorni in questione.

La prima, e la più ovvia, consiste nell'intendere i sei giorni come giorni letterali. Non vi è dubbio che la parola ebraica "yom", che è tradotta "giorno", possa riferirsi anche ad un periodo di ventiquattro ore. Questa parola, nella Bibbia, è stata usata varie migliaia di volte, ed in milleduecento d'esse ha proprio questo significato, anche se nel versetto cinque è usata per indicare un periodo di dodici ore. Il versetto, infatti, afferma che Dio chiamò la luce "giorno" e tenebre la notte, così come facciamo anche nelle nostre lingue moderne, per cui il "giorno" è diviso a metà. Alcuni, tra coloro che reputano questa come l'ipotesi giusta, pensano di poter giustificare il tempo geologico, traducendo il versetto due: "E la terra divenne informe e vuota". Secondo questa traduzione, i sei giorni di Genesi non sarebbero serviti per la creazione
OFFLINE
Post: 3.052
Sesso: Femminile
26/06/2011 16:58

ma per mettere ordine nel caos che avrebbe regnato per lunghissimo tempo. Molti commentatori usano proprio questa teoria, ma personalmente non riesco ad accettarla, perché trasforma la creazione in "rinnovamento", e ciò non regge ad una seria analisi del testo. Ritenendo buona questa prima ipotesi, ci si troverebbe a dover negare l'esistenza di una lunga era geologica, il che implicherebbe grandi errori scientifici. In ogni caso, i giorni in questione potrebbero essere interpretati letteralmente.

La seconda ipotesi è intendere i sei giorni come "giorni geologici", quindi, come lunghissimi periodi. In questo caso rappresenterebbero sei ere, e sicuramente la parola ebraica "yom" è usata anche per intendere tempi molto lunghi. Nella Bibbia "yom" è usato ben sessantacinque volte con questo significato, per cui questa sarebbe un'ipotesi più che plausibile. Tuttavia un problema potrebbe nascere dal fatto che nel testo sono usate le parole "sera", "mattina", "giorno" e "notte", che non sembrano avere un gran senso in tale situazione. C'è però un forte elemento a favore di tale ipotesi; ed è la lunghezza del settimo giorno, infatti, il giorno di riposo di Dio è durato per tutto il tempo dell'antico testamento, perciò è molto lungo. Anche per il settimo giorno è usata la parola "yom", come per gli altri sei, ma penso che questo non basti a risolvere in pieno la nostra questione, per cui, veniamo ora alla terza ipotesi.

OFFLINE
Post: 3.052
Sesso: Femminile
26/06/2011 16:58

Nel terzo caso i sei giorni sono considerati mitologici; ossia, sarebbero soltanto un abbellimento poetico fittizio, per cui non reali, ma solo lo strumento usato per descrivere una realtà che può essere anche sensibilmente diversa. Coloro che ritengono giusto questo punto di vista, vedono Genesi uno semplicemente come il mito che illustra la realtà di Dio che crea il mondo.

La quarta ipotesi ce la fornisce un altro inglese, questa volta un professore che vede i sei giorni come giorni d'insegnamento. Secondo la sua teoria non si tratterebbe altro che dei giorni in cui Mosè ha ricevuto la rivelazione da Dio. In questo caso, nel primo giorno Dio disse a Mosè che aveva creato la luce e le tenebre, per cui Mosè scrisse ciò che gli era stato rivelato. Il secondo giorno, Dio rivelò a Mosè che aveva diviso le acque di sotto da quelle di sopra, ed anche stavolta lui prese nota. Così tutto andò avanti per un periodo di sei giorni, finché il racconto non fu terminato.

OFFLINE
Post: 3.052
Sesso: Femminile
26/06/2011 16:59

Il quinto ed ultimo modo di intendere i giorni della creazione, è quello teologico; per cui i giorni in questione sarebbero "giorni di Dio". Non sarebbero giorni terrestri, ma rappresenterebbero una settimana lavorativa di Dio. Per Dio, il trascorrere del tempo è una cosa molto relativa; nella Bibbia è scritto che per lui un giorno può essere come mille anni, e mille anni come un giorno solo. Secondo il suo modo di vivere il tempo, sono passati solo due giorni dalla morte di Gesù. Io, però, penso ad un giorno che per lui è stato lungo quanto mille anni, ed è il giorno in cui Gesù morì sulla croce. Secondo quest'ipotesi, Dio voleva che paragonassimo il suo impegno sulla creazione al nostro lavoro di una settimana. La ragione di questa scelta potrebbe essere nella volontà che anche noi, uomini creati a sua immagine, vivessimo per settimane, cosa che non accade per nessun'altra specie vivente. Tutte le creature, quindi anche gli uomini, hanno cicli biologici giornalieri, mensili o annuali, perché regolati dalla luna o dal sole, ma le attività umane sono regolate unicamente dalla settimana, e ciò non ha niente a che fare con la biologia, ma è soltanto perché noi, come individui, operiamo e viviamo meglio con un giorno libero ogni sette. Dio, perciò, ha scelto di comporre il suo racconto in questo modo, affinché seguissimo il suo esempio per il nostro bene.

OFFLINE
Post: 3.052
Sesso: Femminile
26/06/2011 16:59

Abbiamo già affermato che nessuno poteva conoscere la storia della creazione prima che Dio la rivelasse. Nella Bibbia non esiste nessuna indicazione che fosse osservato un giorno di riposo ogni sette, fino a quando non lo impose la Legge di Mosè. Adamo non osservava il sabato, così come non lo faceva nemmeno Abramo, e come loro nessun altro uomo lo ha mai fatto, finché non è stato reso noto il modo d'operare di Dio attraverso Genesi uno. Inoltre, se guardiamo bene, probabilmente, il riposo non è la sola ragione per cui Dio parla di una settimana. Pensando all'umanità in termini geologici, anziché teologici, immediatamente la nostra esistenza diventa insignificante, a causa dell'esiguità del tempo trascorso dalla nostra apparizione sulla terra fino ad oggi. Per esempio: se l'altezza dell'obelisco che si trova a Roma in Piazza Navona, rappresentasse l'età della terra; il tempo dell'esistenza della vita sarebbe raffigurato dallo spessore di una moneta posta sulla sua cima, e lo spessore di un francobollo sopra la moneta rappresenterebbe il tempo dell'esistenza dell'uomo. Naturalmente questo fa apparire l'umanità come una cosa di poco conto.
OFFLINE
Post: 3.052
Sesso: Femminile
26/06/2011 16:59

Un altro effetto del tutto analogo è quello che ha su di noi l'astronomia, infatti, se paragoniamo la terra alle dimensioni dell'universo, questa ci sembrerà soltanto un insignificante granello di polvere ad una sua estremità, per cui anche se non ci fosse, probabilmente nessuno se n'accorgerebbe mai. Questi paragoni ci fanno apparire insignificanti, ma non lo siamo certo agli occhi di Dio, per il quale restiamo sempre il suo capolavoro. Molto probabilmente è anche per questo che Dio ha trattato tutto l'universo come l'opera di una sola settimana di lavoro, o come un argomento che può essere esaurito in un'unica pagina. Quello di Dio è un punto di vista totalmente diverso dal nostro, perché la Terra è il centro dei suoi scopi; per lui il tempo davvero importante è quello in cui noi esistiamo, e ciò che più gli interessa è il suo rapporto con noi.

Queste sono le cinque ipotesi possibili, ora tocca a voi scegliere la migliore. Voglio però essere sincero con voi: la mia opinione è che siano giorni teologici, in ogni caso non mi sento di mettere in crisi la mia
OFFLINE
Post: 3.052
Sesso: Femminile
26/06/2011 16:59

comunione con chi ha idee diverse, perché solo quando saremo davanti a Dio potremo finalmente sapere come sono andate veramente le cose, e magari scoprire che tutti abbiamo torto. Cerchiamo di porre la nostra attenzione su ciò che Dio voleva realmente comunicarci. In pratica, non è tanto importante come sia stato creato l'universo, quanto chi l'ha creato.

Ho scoperto per esperienza, che le persone, e specialmente i giovani, non hanno bisogno di risposte certe a questi problemi. Ciò che per loro è veramente importante, è costatare che anche noi siamo coscienti che vi sono delle difficoltà da superare in questi argomenti, ma le abbiamo affrontate onestamente, quindi non abbiamo commesso nessun suicidio intellettuale. Sono convinto che se gli permettiamo di scegliere fra cinque risposte possibili al problema del tempo, questo li renderà pienamente soddisfatti. Ora passiamo ad esaminare alcune curiosità a proposito dei sette giorni della creazione.

OFFLINE
Post: 3.052
Sesso: Femminile
26/06/2011 17:00

PRIMO GIORNO

Tra le cose menzionate nel primo giorno della creazione vi sono la luce e l'acqua. Questi due elementi sono alla base della vita stessa, infatti, il settanta per cento della superficie terrestre è tuttora ricoperto dall'acqua, e fino ad oggi non è stato individuato nessun altro pianeta con questa caratteristica. C'è un punto nello spazio, sopra le isole Hawaii, dal quale sembra che l'Oceano Pacifico avvolga tutto il pianeta, così come avveniva prima che Dio facesse apparire l'asciutto. Il nostro corpo è composto dal settanta per cento d'acqua, e per il resto da sostanze chimiche che valgono meno di diecimila lire, per cui possiamo sicuramente dire, che la luce e l'acqua sono i principali elementi della vita. Uno dei tanti prodotti dell'unione tra la luce e l'acqua è l'arcobaleno, che serve a Dio come ricordo del suo impegno a far sì che sia sempre disponibile cibo per tutta l'umanità.

OFFLINE
Post: 3.052
Sesso: Femminile
26/06/2011 17:00

Un'altra cosa che si può notare, ancora in queste prime righe di Genesi, è che il mondo ha avuto inizio nella notte, e poi, soltanto in seguito, è apparsa la luce. Per gli ebrei questa è una cosa molto importante, perché secondo il calendario ebraico il nuovo giorno inizia al tramonto; infatti, Genesi dice: "Così fu sera, poi mattina, e fu il primo giorno". Noi siamo abituati a pensare ad una giornata che inizia il mattino e termina la sera, ma questo è dovuto al sistema romano di dividere i giorni dalla mezzanotte alla mezzanotte. Per gli ebrei, invece, la giornata era composta in primo luogo da dodici ore di buio e poi da dodici di luce. Questo fatto ci fornisce la soluzione ad un altro problema biblico, che se anche non è in stretta relazione con ciò che stiamo trattando adesso, penso sia ugualmente il caso di discutere, data la sua importanza.

Gesù affermò che così come Giona stette tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, anche lui sarebbe stato tre giorni e tre notti nel ventre della terra (Matteo 12:40), alludendo al tempo che sarebbe intercorso tra la sua morte e la sua resurrezione. Per quanto possiamo tentare, però, non riusciremo mai a far quadrare i conti, perché è impossibile far passare tre giorni e tre notti nel tempo che va da un venerdì alla domenica seguente. Oltre a questo, Gesù disse anche che la sua resurrezione sarebbe avvenuta nel terzo giorno dopo la sua morte (Matteo 16:21, 20:19 Lu 18:33, 24:7), e questo sembra contraddire ciò che affermava prima. E' ovvio quindi che nelle nostre tradizioni c'è un errore, e questo sta nel fatto d'aver creduto che il giorno in cui morì Gesù fosse un venerdì soltanto perché il giorno seguente era un sabato.

Nuova Discussione
 | 
Rispondi

Feed | Forum | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 06:49. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com