IN SPIRITO E VERITA'

GESU' E' SPIRITO E I VERI CRISTIANI
LO ADORANO IN SPIRITO E VERITA'
 
 
 

IL REGNO DI DIO

Ultimo Aggiornamento: 16/06/2011 18:26
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16/06/2011 18:00

C'era però anche la terza possibilità; quella che fosse veramente ciò che diceva di essere, e c'era qualcuno che lo credeva. Una cosa sorprendente è che i demoni lo credevano, ma Gesù chiuse loro la bocca ogni volta che cercavano di dirlo; i demoni Lo avevano visto prima nel cielo e sapevano chi Egli fosse. Ma non fu loro permesso di parlare, perché Egli non voleva che fossero i demoni a rendere pubblica questa verità. Spesse volte persone possedute da demoni dicono la verità. Vi ricordate della ragazza con uno spirito indovino che seguiva Paolo? La ragazza diceva: "Quest'uomo dice la verità intorno a Dio, dovete ascoltarlo!" Ma Paolo non voleva alcuna pubblicità dai demoni. Satana è un ingannatore e può ingannare anche dicendo la verità; puoi pensare che lui sia un angelo mentre invece è un demone e ciò è molto pericoloso, perciò Gesù non permise ai demoni di rivelare chi Egli fosse.


UN RE PROVATO

Lo svolgersi del ministero di Gesù è molto chiaro: per due anni e mezzo al nord, nell'area internazionale, vicino al crocevia del mondo e per sei mesi nel sud, sulle colline, nell'area nazionale. E' molto importante vedere la geografia del ministero di Gesù. Egli fece di tanto in tanto delle visite a Gerusalemme, durante le feste, perché era un buon Giudeo e osservava la legge, ma la maggior parte del Suo ministero fu svolta in Galilea dove restò per due anni e mezzo, e questo gli diede una grande fama. In quel tempo vivevano intorno al Mare di Galilea circa 250.000 persone in 4 grandi città. Al giorni d'oggi ce ne sono solo 5.000 in una sola città, perciò è molto diverso da allora; c'è quiete e pace, però non era così ai tempi di Gesù; ma che fine hanno fatto queste città? Perché sono sparite? Di queste Gesù ne maledisse 3: Corazin, Capernaum, Betsaida, ma non Tiberiade. Tutte le città maledette sono scomparse, nessuno più vive là. Perché Gesù non solo benedisse, ma anche maledisse e la Sua parola di maledizione è legge. Ecco perché la geografia della Galilea è completamente cambiata, e l'unico posto rimasto è la città che Gesù non maledisse. Quale potenza nelle parole di Gesù! Egli ha solo bisogno di esprimere una maledizione ed una città intera scompare.

E' importante nel nostro ministero dire sempre tutta la verità su Gesù. Egli ha benedetto ma ha anche maledetto, perché ogni qualvolta ha detto "beati" ha detto anche "guai". "Beati voi poveri, guai a voi ricchi, beati voi che fate cordoglio, ma guai a voi che oggi ridete."

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16/06/2011 18:00

Credo che sarebbe molto interessante fare uno studio su ciò che Gesù maledì. Abbiamo detto che per due anni e mezzo Gesù svolse il suo ministero al nord, dove c'erano grandi folle e molta pubblicità, questo perché Egli non poteva andare avanti nella Sua missione fino a quando i Suoi non avessero saputo con certezza chi Egli fosse, ma finalmente trascorsi questi anni capì che il momento era arrivato, perciò li prese e li portò su al nord.

Se andate in Israele visitate il luogo chiamato Panias ai piedi del monte Ermon, un monte alto 1200 mt, sempre coperto di neve. In questo luogo, un fiume sembra uscire dalla roccia solida: è la sorgente del fiume Giordano. La neve che perennemente è sulla montagna, sciogliendosi scende attraverso spaccature nella roccia ed arrivata ai piedi del monte, l'acqua esce da un foro posto sotto il letto del fiume creando l'illusione di uscire dalla roccia. Questo è stato per secoli il centro di culti religiosi pagani, questo fenomeno insolito attraeva molto le persone superstiziose. Nel costone roccioso che sovrasta la sorgente sono state scolpite varie nicchie ed in esse c'erano statue di vari dei, uno di questi era il dio greco Pan, (per questo il posto conserva ancora il nome Panias) In un'altra nicchia c'era la statua dell'imperatore Cesare, che era stata messa lì dal 4° figlio di Erode, Filippo, un suo ammiratore. Il nome che questa città aveva ai tempi di Gesù era appunto Cesarea di Filippo, ed alla sorgente del Giordano da una parte c'era la statua di Pan, un dio che credevano apparisse agli uomini in forma umana, e dall'altra parte la statua di Cesare, un uomo che pretendeva di essere Dio. Gesù portò i Suoi discepoli proprio qui e fece loro questa domanda: "Chi pensa la gente che io sia?" Loro risposero che la gente pensava che fosse la reincarnazione di qualche grande personaggio del passato: "Hai solo 30 anni," dicevano, "ma sei un così grand'uomo che le persone pensano che devi avere già vissuto. Essi pensavano a Geremia, a Giovanni Battista o qualche altro profeta. Ma voi chi pensate che io sia?"

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16/06/2011 18:00

Credo che sarebbe molto interessante fare uno studio su ciò che Gesù maledì. Abbiamo detto che per due anni e mezzo Gesù svolse il suo ministero al nord, dove c'erano grandi folle e molta pubblicità, questo perché Egli non poteva andare avanti nella Sua missione fino a quando i Suoi non avessero saputo con certezza chi Egli fosse, ma finalmente trascorsi questi anni capì che il momento era arrivato, perciò li prese e li portò su al nord.

Se andate in Israele visitate il luogo chiamato Panias ai piedi del monte Ermon, un monte alto 1200 mt, sempre coperto di neve. In questo luogo, un fiume sembra uscire dalla roccia solida: è la sorgente del fiume Giordano. La neve che perennemente è sulla montagna, sciogliendosi scende attraverso spaccature nella roccia ed arrivata ai piedi del monte, l'acqua esce da un foro posto sotto il letto del fiume creando l'illusione di uscire dalla roccia. Questo è stato per secoli il centro di culti religiosi pagani, questo fenomeno insolito attraeva molto le persone superstiziose. Nel costone roccioso che sovrasta la sorgente sono state scolpite varie nicchie ed in esse c'erano statue di vari dei, uno di questi era il dio greco Pan, (per questo il posto conserva ancora il nome Panias) In un'altra nicchia c'era la statua dell'imperatore Cesare, che era stata messa lì dal 4° figlio di Erode, Filippo, un suo ammiratore. Il nome che questa città aveva ai tempi di Gesù era appunto Cesarea di Filippo, ed alla sorgente del Giordano da una parte c'era la statua di Pan, un dio che credevano apparisse agli uomini in forma umana, e dall'altra parte la statua di Cesare, un uomo che pretendeva di essere Dio. Gesù portò i Suoi discepoli proprio qui e fece loro questa domanda: "Chi pensa la gente che io sia?" Loro risposero che la gente pensava che fosse la reincarnazione di qualche grande personaggio del passato: "Hai solo 30 anni," dicevano, "ma sei un così grand'uomo che le persone pensano che devi avere già vissuto. Essi pensavano a Geremia, a Giovanni Battista o qualche altro profeta. Ma voi chi pensate che io sia?"

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16/06/2011 18:00

Credo che sarebbe molto interessante fare uno studio su ciò che Gesù maledì. Abbiamo detto che per due anni e mezzo Gesù svolse il suo ministero al nord, dove c'erano grandi folle e molta pubblicità, questo perché Egli non poteva andare avanti nella Sua missione fino a quando i Suoi non avessero saputo con certezza chi Egli fosse, ma finalmente trascorsi questi anni capì che il momento era arrivato, perciò li prese e li portò su al nord.

Se andate in Israele visitate il luogo chiamato Panias ai piedi del monte Ermon, un monte alto 1200 mt, sempre coperto di neve. In questo luogo, un fiume sembra uscire dalla roccia solida: è la sorgente del fiume Giordano. La neve che perennemente è sulla montagna, sciogliendosi scende attraverso spaccature nella roccia ed arrivata ai piedi del monte, l'acqua esce da un foro posto sotto il letto del fiume creando l'illusione di uscire dalla roccia. Questo è stato per secoli il centro di culti religiosi pagani, questo fenomeno insolito attraeva molto le persone superstiziose. Nel costone roccioso che sovrasta la sorgente sono state scolpite varie nicchie ed in esse c'erano statue di vari dei, uno di questi era il dio greco Pan, (per questo il posto conserva ancora il nome Panias) In un'altra nicchia c'era la statua dell'imperatore Cesare, che era stata messa lì dal 4° figlio di Erode, Filippo, un suo ammiratore. Il nome che questa città aveva ai tempi di Gesù era appunto Cesarea di Filippo, ed alla sorgente del Giordano da una parte c'era la statua di Pan, un dio che credevano apparisse agli uomini in forma umana, e dall'altra parte la statua di Cesare, un uomo che pretendeva di essere Dio. Gesù portò i Suoi discepoli proprio qui e fece loro questa domanda: "Chi pensa la gente che io sia?" Loro risposero che la gente pensava che fosse la reincarnazione di qualche grande personaggio del passato: "Hai solo 30 anni," dicevano, "ma sei un così grand'uomo che le persone pensano che devi avere già vissuto. Essi pensavano a Geremia, a Giovanni Battista o qualche altro profeta. Ma voi chi pensate che io sia?"

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16/06/2011 18:01

Questa fu la grande domanda che aveva aspettato due anni e mezzo a formulare, ed a questa Pietro rispose: "Io so chi sei, Tu hai vissuto prima ma non sulla terra, su nel cielo, Tu sei il Cristo il figlio dell'Iddio vivente." Egli era veramente il Re che essi stavano aspettando, ma più di un semplice Re, Egli era addirittura il figlio del Dio vivente, non solo il figlio di David, ma il figlio di Dio. Pietro non sapeva ancora niente di come in realtà fosse avvenuta la nascita di Gesù, però sapeva la verità, per questo Gesù esclamò: "Pietro tu non puoi averlo scoperto da solo, solamente mio Padre può avertelo rivelato." Pietro è un personaggio simile a molti di noi, dice delle cose buone e poi cercando di migliorarle le fa diventare cattive. Ho notato che qualcosa del genere accade anche nelle nostre chiese quando vi sono profezie. Può capitare che si abbia una breve parola profetica e che poi cercando di migliorarla vi si aggiunga qualcosa di nostro rovinando il tutto; molto spesso la profezia inizia nello Spirito e termina nella carne. La profezia non ha alcun bisogno di essere lunga, ma il nostro caro Pietro cercava di migliorare le cose, così come anch'io spesso ho fatto.

Mi ricordo di una ragazza che era venuta a trovarmi. Era una giovane moglie senza bambini, dopo molti tentativi e cure i medici le avevano detto che non poteva avere figli. Venne a trovarmi per chiedermi se potevo pregare per lei. Chiesi allo Spirito Santo di rivelarmi il perché, e mi fu rivelato che suo padre aveva avuto con lei una relazione incestuosa. La ragazza esplose in lacrime, ed era proprio questa la ragione per cui non poteva concepire, per la paura di quel ricordo. Nel nome di Gesù la liberai da questa paura e le dissi che avrebbe concepito e partorito un figlio nove mesi dopo. Quello che le dissi veniva dal Signore, ma poi feci una pausa e aggiunsi la mia parte: "Penso che sarà una bella bambina!" Nove mesi più tardi cullava un maschio!

Troppe volte cerchiamo di migliorare la parola di Dio, facendo così interferire la carne con lo Spirito. Questo è ciò che accadde a Pietro, ma vediamo nel dettaglio di cosa si tratta. In questa occasione Gesù disse che avrebbe fatto due cose che non aveva mai detto; per prima cosa disse che avrebbe costruito la chiesa. Fu la prima volta che questa parola venne usata, quindi per loro era un concetto totalmente nuovo. In pratica Gesù stava dicendo: "Pietro, tu mi hai dato qualcosa su cui costruire, perché la chiesa può essere costruita solamente con coloro che sanno chi sono io." Per questo, anche se molte persone oggi ammirano Gesù per un'infinità di film o immagini che parlano della Sua persona, ed arrivano anche a definire il suo ministero "bellissimo", la Chiesa non è cresciuta affatto, perché questo non fa capire chi in realtà fosse Gesù, infatti quelle persone hanno la stessa reazione anche con i film su Gandhi ed altri personaggi famosi.

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16/06/2011 18:01

Anche se quell'avvenimento fu importantissimo, Pietro non comprese appieno il significato di ciò che stava accadendo; lui si sentiva già importante perché aveva reso possibile la costruzione della chiesa: ".. Tu sei Pietra e con questo tipo di pietre edificherò la mia chiesa..." Era ovviamente compiaciuto di esserne l'iniziatore, ma poi Gesù disse un'altra cosa: "..Adesso posso anche morire sulla croce..." Fu questa la prima volta che Egli parlò anche della croce. Ma questa volta Pietro non stette zitto: "Tu non morirai sulla croce, non lo permetterò mai!" disse; e di nuovo la situazione diventò assurda; Pietro infatti aveva appena riconosciuto Gesù come Re e già stava imponendosi su Lui affermando che anche se era Re, ugualmente non doveva assolutamente fare ciò. Ed anche noi abbiamo spesso lo stesso atteggiamento quando diciamo: "Tu sei il Cristo, ed ecco ciò che devi fare per noi."

Questo non fu l'unico caso in cui Pietro si comportò così, nella Bibbia è raccontato un altro episodio che si svolse in modo simile: è noto che in quei tempi il clima torrido e le strade polverose riducevano i piedi delle persone in condizioni poco gradevoli. Ora, se consideriamo il fatto che allora non esistevano le sedie ma le persone che si riunivano a tavola sedevano a terra, mettendo così i piedi dell'uno vicini alla faccia dell'altro, potete comprendere come mai ci fosse l'usanza che gli schiavi lavassero i piedi ai commensali prima di prendere posto. A questo proposito vi potete dimenticare la raffigurazione del cenacolo di Leonardo, perché l'ambiente giudaico era ben diverso da quello che Leonardo pensava. Per questo, quando Gesù ed i Suoi discepoli si ritrovarono per la cena nella loro stanza, c'era la bacinella con il telo. Purtroppo però mancava lo schiavo, così tutti si sistemarono al tavolo ognuno seduto vicino ai piedi dell'altro; nessuno di loro voleva svolgere quel compito considerato umiliante, così il Re prese il telo e l'acqua e lo fece Lui. Che Re! Ma Pietro ancora una volta prese la parola: "Tu non laverai mai i miei piedi! Non lo permetterò, non è questo ciò che devi fare, Tu sei il Re e non devi stare qui a lavare i piedi a me!" E Gesù rispose: "Pietro, se tu non mi permetti di lavarti i piedi noi non possiamo avere niente in comune."
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16/06/2011 18:01

Questo fece cambiare subito idea a Pietro: "Va bene, allora lavami tutto quanto, i piedi, le mani, la faccia..." Ancora una volta chi è che sta dando gli ordini? E' il suddito che sta dicendo al sovrano ciò che deve fare, e noi siamo molto simili a Pietro. Diciamo continuamente al Signore cosa deve o non deve fare. Comunque Gesù rispose: "Tu hai già fatto un bagno, perciò solo i tuoi piedi sono sporchi." Poiché erano già stati lavati dalle parole che uscivano dalla Sua bocca. Purtroppo, il Regno non aveva ancora nessun suddito, ma Pietro come al solito pensava in cuor suo di esserlo veramente. Fu per questo che quando Gesù annunciò che sarebbe stato abbandonato da tutti in quella stessa notte, ancora una volta la sua voce si fece sentire: "Si è vero, sono tutti dei codardi, ma non ti preoccupare perché hai un suddito fedele, io sarò lì al tuo fianco, loro forse scapperanno ma io rimarrò con te." - "Non illuderti Pietro, non sei migliore degli altri", rispose Gesù, "perché prima che il gallo canti due volte tu mi avrai rinnegato tre volte." Ed è ciò che accadde realmente; Gesù rimase da solo e coronato di spine, sembrava che non ci fosse alcun Regno per Lui, nessuna speranza. Solo un uomo morente credette nel Suo regno, era uno dei ladri crocefissi vicino a Lui; egli, leggendo il crimine per cui Gesù era stato condannato, cioè Re dei Giudei, Gli chiese di ricordarsi di lui quando sarebbe tornato nel suo Regno. Lui credeva che il Suo Regno fosse una cosa lontana nel futuro, ma Gesù lo rassicurò dicendogli che quello stesso giorno sarebbe stato insieme a Lui nel suo "paradiso." Penso che quel ladro sia stato il primo suddito di questo Regno, il primo che vi è entrato, un uomo malvagio, che non aveva mai fatto niente di buono, eppure lui entrò nel Regno.

Quando Gesù morì che fine fece il Regno? Era un Regno appena nato, il più piccolo di tutti, formato da una persona soltanto; Gesù sulla croce era il perfetto sovrano ed il perfetto suddito contemporaneamente. Anche sulla croce Gesù era ancora il Re nel pieno controllo della situazione; Egli decise dove morire, come morire e quando morire, quindi non era la vittima, era il Re.
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16/06/2011 18:01

Precedentemente avevano cercato di ucciderLo in Galilea, ma Lui doveva morire a Gerusalemme. Avevano cercato di farLo cadere giù da un precipizio ed in seguito anche di lapidarLo; per ben cinque volte avevano cercato di farLo morire; ma Lui aveva deciso di essere crocifisso. Aveva deciso anche quando morire; la croce non uccise Gesù, la croce non può uccidere in sei ore quando si è in piena gioventù, normalmente occorrevano da due a sette giorni per morire: era una delle pene più lente e dolorose. C'era un solo modo per accelerare il processo di morte e consisteva nel rompere le gambe ai condannati in modo che non fossero più in grado di sorreggere il loro corpo, quindi, non potendo più respirare, morivano soffocati. Perciò furono rotte le gambe ai due ladroni, perché si stava avvicinando il sabato e non potevano lasciare i corpi sopra la croce; ma rimasero stupiti nel vedere che Gesù era già morto.

Pilato fu incredulo di fronte alla notizia che era morto in sei ore, nonostante fosse stato flagellato. Gesù morì in sei ore perché scelse di morire alle tre del pomeriggio, e questo ha un grande significato: se leggete il libro dell'Esodo vedrete che l'agnello pasquale doveva essere ucciso alle tre del pomeriggio, per questo Gesù decise di morire in quell'ora. Ecco perché la Scrittura dice che Gesù rese lo Spirito; Egli aveva detto precedentemente che nessun uomo poteva toglierGli la vita, ma che Egli stesso l'avrebbe deposta e che avrebbe avuto anche facoltà di riprenderla di nuovo. Gesù sulla croce è e rimane Re nel pieno controllo di tutta la situazione, Egli è ancora il perfetto sovrano, nessuno può farGli fare una cosa che Lui non abbia scelto di fare, e ciò che fa lo fa solo per ubbidire al Padre, infatti la Scrittura ci dice che fu obbediente fino alla morte sulla croce. Tre anni prima Satana gli aveva detto: "Salvati dalla fame, trasforma queste pietre in pane." Ma aveva resistito, aveva imparato l'ubbidienza, aveva imparato a non mettere al primo posto le necessità della carne; adesso sulla croce aveva la stessa tentazione, gli stavano dicendo: "Il tuo corpo sta gridando, sta cercando sollievo, usa la Tua potenza per uscire da questo guaio." Ma Egli aveva detto nel giardino del Getsemani, rivolgendosi al Padre: "Non la mia volontà, ma la Tua sia fatta!" Perciò su quella croce non c'era solamente il perfetto sovrano, ma anche il perfetto suddito. Comprendete? Egli era il Regno, il Re perfetto e il suddito più fedele; tutto era compreso in lui, era completamente obbediente al Regno dei Cieli però era anche il figlio di Dio che regna dalla croce, anche se la Sua corona in quel caso fu una corona di spine.

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16/06/2011 18:02

L'identificazione in un'unica persona di queste due figure avvenne nel momento del battesimo, quando la voce dal cielo disse: "Tu sei il mio diletto figliolo nel quale mi sono compiaciuto." Questa dichiarazione è riportata in due passi del Vecchio Testamento: uno di essi è nel libro dei Salmi, e parla di un Re che viene incoronato: "Tu sei mio figlio." L'altro è in Isaia, nel quale Dio, parlando di un Suo servitore sofferente, dice che si è compiaciuto di lui. Perciò Gesù aveva sempre saputo di dover combinare insieme due persone: il sovrano del Regno di Dio e il suddito di questo Regno.

Tanti anni fa ero un contadino che si prendeva cura delle pecore. Per il mio lavoro mi ero sempre servito di cani, quindi conosco molto bene il rapporto che nasce fra cane e pastore, posso garantirvi che è un legame molto stretto e che il cane capisce la mente del suo pastore. In quei giorni un pastore vinse la coppa in una gara per cani. Un intervistatore gli chiese allora come mai il suo cane avesse una giuntura di plastica ad una gamba, al che il pastore commosso rispose: "Un giorno mi trovavo insieme al cane e gli dissi di stare fermo in un posto ben preciso; il cane si mise in posizione seduta, ma invece di guardare me, fissava lo sguardo in un'altra direzione. Io non compresi, ma dietro ad un edificio c'era un grosso trattore che si muoveva in direzione del cane, la bestia stava chiedendo di essere liberato dal comando. Purtroppo io non avevo visto il trattore e non diedi questo comando, perciò il cane rimase fermo e lasciò che il trattore passasse sopra la sua zampa. Questa è l'ubbidienza del mio cane. Il cane era disposto a morire pur di obbedire, ed io amo quel cane, che ho curato per due mesi finché non è tornato libero di correre come prima."

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16/06/2011 18:02

Guardando la faccia di quel pastore, ho visto la faccia di Dio il giorno in cui Suo figlio morì. Suo figlio Gli aveva appena chiesto di essere liberato da quella prova, ma Dio Gli ordinò di andare sulla croce e Lui vi andò. Per tre di quelle sei ore in cui rimase sulla croce Gesù provò ciò che si prova nell'inferno, tre cose lo confermano: l'inferno è tenebre, non c'è alcuna luce in esso, ed infatti per tre ore fu buio su tutta la terra, perché mancò la luce del sole. L'inferno è un posto in cui si soffre la sete, e in quelle ore tenebrose Gesù gridò: "Ho sete." L'inferno è un posto dove Dio non si fa trovare, e Gesù gridò: "Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato?" Gesù passò per l'inferno finché Suo Padre decise che ciò sarebbe stato sufficiente, dopo poté finalmente gridare con un sospiro di sollievo: "Tutto è compiuto." E solo allora Egli rese lo spirito, poiché aveva ormai pagato per i peccati del mondo, ed inoltre aveva anche ristabilito il Regno del cielo sulla terra.

La sera precedente la Sua morte aveva detto che il principe di questo mondo stava per perdere il suo dominio sugli uomini: infatti, per la prima volta in tutta la storia della razza umana, un uomo era vissuto senza essere mai entrato nel regno di Satana, perciò sulla vita di Gesù non vi era nessuna ipoteca da parte sua, in quanto a differenza degli altri uomini, Egli non aveva mai peccato. Ormai Satana non può più dire che il pianeta terra è il suo regno, non può più dire che la razza umana gli appartiene interamente, perché ha perso la sua battaglia. Gesù ha trionfato sopra i principati e le potestà di questo regno di tenebre, ecco perché ovunque voi predicate la storia della croce le vittime di Satana vengono liberate, perché fu sconfitto da un essere umano; fino a quel giorno Satana aveva sconfitto tutti, ma ora non è più così. Ora il Regno di Dio è stato ristabilito sulla terra per mezzo della vita di Gesù, Dio finalmente aveva un suddito sulla terra e quel suddito era il Suo proprio figlio, il quale poteva essere anche il Re: era degno di ciò perché non ha mai usato la Sua potenza per scopi personali. A motivo della Sua obbedienza fino alla morte Dio lo ha enormemente esaltato, Gli ha dato un nome che è al di sopra di ogni altro nome ed ogni autorità in cielo e sulla terra. E' il nostro Gesù che sta dirigendo l'intero Universo, perciò anche l'Italia è governata da Lui, ogni autorità e potere è nelle Sue mani. Egli è il Re perfetto, non è mai stato corrotto, è impensabile che potesse esserlo considerando le scelte che ha fatto, tra le quali una cosa eccezionale è che Egli ha anche scelto di restare uomo per sempre. E' un'eresia pensare che fu uomo per soli 33 anni, la Bibbia dice che si fece uomo per sempre. Quando ritornerà noi vedremo ritornare un essere umano, non è stupefacente? Ora c'è un essere umano preposto al controllo di tutto l'Universo, c'è un essere umano che intercede per noi su nel cielo.

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16/06/2011 18:02

Una volta chiesi ad una donna cattolica il perché pregasse Maria; ella mi rispose che lo faceva perché Maria è un essere umano. Allora perché non pregare direttamente Gesù? Lei rispose: "Non potrei; lui è divino, ed io ho bisogno di un essere umano che mi comprenda." Questa è un'eresia! Gesù è ancora un essere umano! La sua era una idea sbagliata, pensava che Gesù lo fosse stato solamente nel periodo che visse sulla terra e che poi fosse ritornato ad essere soltanto divino. Questa è un'eresia! Lui è ancora un essere umano, non abbiamo perciò bisogno di pregare Maria o qualunque altra persona, perché Lui è ancora vivo. Abbiamo un Sommo sacerdote che comprende le nostre debolezze perché è stato tentato proprio come lo siamo noi. E' di vitale importanza insegnare questo alle persone; gli increduli hanno difficoltà ad accettare la Sua divinità, ma quello che mi sorprende è che molti credenti trovino difficile credere che lui è ancora umano. Lui è ancora il figlio dell'uomo, è ancora il figlio di Davide, è ancora Giudeo ed è ancora il nostro Signore. Ma non basta; Egli scelse anche di diventare uno schiavo, poteva scegliere di nascere in qualsiasi strato sociale, ma scelse di diventare uno schiavo, perché come tale si è comportato: è venuto per servire e non per essere servito, scelse di essere il minimo della società, non il massimo.

Ricapitolando: Egli scelse di diventare un uomo, di comportarsi come uno schiavo e di morire a 33 anni. Per queste tre scelte straordinarie Dio ha deciso di affidarGli il dominio di tutto l'Universo, perché Egli è il solo che ha dimostrato di essere adatto a questo scopo.

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16/06/2011 18:02

LA DELUSIONE

Finalmente ora il Regno è stato stabilito, ma si tratta di un Regno con un solo suddito, non è gran che rispetto alle speranze che in esso erano riposte, perciò ora c'è il problema della sua estensione. Prima di affrontarlo però cerchiamo di capire come mai siano rimasti tutti delusi da un così straordinario personaggio, come mai la sua morte sembrò la fine di tutto quanto. Prima di tutto voglio farvi notare che nei suoi tre anni di insegnamento non specificò mai se il Suo fosse un Regno nazionale o internazionale, parlò semplicemente degli uomini, del Regno e di come entrarvi; disse che se un uomo non nasce di nuovo non può vederlo, che se non nasciamo di acqua e di spirito non possiamo entrarvi, presentandolo così come qualcosa di individuale e personale. Quello di Gesù è infatti un insegnamento molto personale, Lui non parlava di un Regno composto da nazioni, ma soltanto da singoli individui. Come abbiamo visto, sembrava che non fosse riuscito a formare un solo uomo adatto al Suo regno, morì senza avere alcun suddito realmente fedele, nessuno era disposto a morire per Lui, come Lui era disposto a morire per loro.

Tutti coloro che acclamavano Gesù ebbero da Lui una grandissima delusione qualche giorno prima della Sua morte, infatti per ben tre anni avevano molto discusso sul fatto se Egli fosse o no il Messia, ed in quei giorni pensarono che forse lo era veramente. Quando lo videro entrare in Gerusalemme riconobbero in Lui quello di cui Zaccaria profetizzò alcuni secoli prima dicendo: "Ecco il tuo Re viene cavalcando un asinello", per questo si entusiasmarono e Lo accolsero con canti ed auguri; essi ricoprirono perfino il terreno con i propri mantelli formando un tappeto come per un Re, poiché finalmente il loro liberatore era arrivato.

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16/06/2011 18:03

La Bibbia ci racconta che in questa occasione Egli fu accolto con grida di osanna. I Giudei non usavano quella parola né in segno di saluto né di lode, per loro era una implorazione il cui significato è: salvaci, rendici la libertà. Certamente vista la presenza del Re pensarono che il Regno Nazionale di Israele stesse per tornare in vita, per questo la città era in preda all'euforia. Ma se le cose stavano così, come mai il mercoledì seguente tutti Lo volevano crocifisso? Ebbene la ragione è che furono profondamente delusi da Lui, e quando la folla rimane delusa ha un atteggiamento di netto rifiuto verso chi non si è mostrato all'altezza delle sue aspettative. Ciò si verificò perché quando Gesù cavalcò verso Gerusalemme entrando in città dal monte degli ulivi, si diresse a sinistra invece che a destra; tutto il popolo sperava che Egli usasse la Sua potenza contro i soldati romani e liberasse tutti dal quel giogo, dirigendosi verso la fortezza Antonia, ma non lo fece, anzi, con gran stupore di tutti, quando si trovò nel tempio prese una sferza ed inveì contro i Giudei; non contro i romani, ma contro i Giudei. Potete certamente immaginare il sentimento di quelli che avevano camminato con Lui per due miglia e mezzo acclamandoLo, e che adesso, invece di vederLo fustigare i romani, Lo vedono fustigare i Giudei. Tutto ciò ci mostra ancora una volta quale fosse lo scopo che Gesù si prefiggeva, Egli attaccò violentemente la Sua gente nel loro tempio anche se sapeva che per loro questo era insostenibile, affinché capissero che erano loro stessi la causa delle loro disgrazie. Il cortile del Tempio era l'unica parte in cui i non Ebrei potevano entrare, l'unico posto in cui le nazioni potevano pregare ed adorare il Dio d'Israele, ma adesso nessuno poteva più farlo perché era diventato un mercato, i cambiamonete erano occupati nei loro affari, i sacerdoti vendevano i sacrifici a prezzi esosi e nessuno poteva pregare in quel caos, così coloro che avrebbero dovuto mostrare la gloria del Dio d'Israele ne erano la vergogna; per questo Gesù si comportò così. Una cosa che manca nella chiesa di oggi è l'ira di Gesù, Gesù ha bisogno di uomini pieni di ira contro ciò che viene commesso, ma di solito questa ci fa vergognare perché ci arrabbiamo per motivi sbagliati, al momento sbagliato, con le persone sbagliate e nella maniera sbagliata. L'ira è qualcosa di potente e distruttivo e noi possiamo usarla per distruggere cose buone o cose cattive. Gesù l'ha usata sempre per distruggere cose cattive, ed abbiamo bisogno di imparare a piangere come Gesù ha pianto per tutta la strada cavalcando quell'asino.
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16/06/2011 18:03

Anche se forse nessuno se ne accorse, piangeva pensando: "Oh Gerusalemme Gerusalemme, quante volte ho cercato di radunarti come una chioccia fa con i suoi pulcini, ma voi non avete voluto. Adesso la vostra casa è abbandonata e desolata." E presa la sferza da solo fece piazza pulita in quel cortile. Come osavano fare un mercato di quel cortile, doveva essere una casa di preghiera per tutte le nazioni, ma ora era rovinata e resa accessibile solo ai Giudei, ".. lo zelo per la Tua casa mi consuma..." diceva Gesù, ed io credo che Dio stia cercando uomini dello stesso stampo emotivo. Mi sento pieno d'ira quando vedo cosa viene perpetrato ai nostri giorni; perfino coppie omosessuali vengono sposate nel nome di Gesù e questo mi riempie di rabbia. Voi condividete l'ira di Gesù? Egli con la Sua svolta inaspettata voleva dire questo ai Giudei: "Siete voi che non siete pronti per questo regno! Non sono i Romani che stanno trattenendo il Regno di Dio, ma voi; la mia propria gente lo sta trattenendo!."

Poi, due giorni più tardi raccontò loro una storia: "Un uomo possedeva una vigna che aveva dato in affitto ed un giorno, allo scadere del tempo fissato, mandò i suoi servi a riscuotere il reddito, ma i servi furono malmenati e fatti tornare a mani vuote; allora il proprietario mandò altri servi, ma anche questi fecero la stessa fine. Perciò il proprietario di questa vigna non ebbe da essa alcun ricavo, e fu così che decise di mandare il figlio pensando che almeno questo sarebbe stato rispettato; invece fu addirittura ucciso perché non solo era figlio ma anche erede e così facendo la vigna, un giorno, sarebbe stata loro." Alla fine di questo racconto Gesù chiese: "A questo punto cosa dovrebbe fare, secondo voi, il proprietario della vigna?" Ed essi diedero la risposta giusta: "Dovrebbe togliere la vigna a quelli che la stanno coltivando e darla ad altri che paghino il giusto frutto." Avevano ragione; difatti Dio ha agito proprio così: il Regno è stato tolto dalle mani di quella gente e dato a persone che producano frutti per il proprietario. Questa fu una delle cose più importanti che Gesù disse riferendosi al regno e spiegò anche il motivo di tanta delusione; poiché Lui stava praticamente dicendo che loro non si erano mostrati all'altezza di questo compito, perciò lo avrebbe affidato a qualcun'altro. Questa è la ragione per cui noi ne stiamo parlando; perché il Regno è stato affidato a noi.

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16/06/2011 18:03

C'è una strana gioia nel fatto che i Giudei lo abbiano rifiutato, Paolo diceva che i gentili avevano il Regno perché i Giudei lo avevano rifiutato, perciò dovremmo essergli molto grati, perché così hanno permesso che il Regno arrivasse fino a noi. Questo significa che c'è stato un cambiamento nel piano di Dio, il progetto iniziale era quello di ristabilire il Regno dei Cieli in Israele e che tutte le nazioni si volgessero ad esso, che il quartier generale di tutte le nazioni fosse a Gerusalemme e che tutti gli armamenti fossero banditi; ma questo piano è stato cambiato. Invece delle nazioni che vanno verso Israele, sarà il Vangelo che da Israele andrà verso tutte le nazioni, partirà da Gerusalemme ed andrà verso le estremità del mondo.

La parola chiave del Vangelo non è più "Vieni!", ma "Vai!" Invece di vedere tutto il mondo venire ad Israele, i pochi Giudei che conoscono il Regno devono andare verso l'esterno, questo è il grande cambiamento che si è verificato riguardo al Vangelo del Regno. In un senso molto pratico si può dire che il primo piano di Dio è fallito; Egli è venuto in casa Sua ed i Suoi non lo hanno ricevuto: questa è la più grande tragedia della storia. Le persone che Dio aveva preparato per secoli a ricevere il Regno non lo hanno voluto ed hanno addirittura ucciso il figlio del Re. Ma ancora non vi ho rivelato il segreto del Regno, perché c'è un grosso segreto che Gesù insegnò principalmente attraverso le parabole tenendolo nascosto alle folle, ma che poi condivideva segretamente con i suoi discepoli dicendo loro: "A voi è dato di conoscere il segreto del Regno." Prima, però, proviamo a pensare allo stato d'animo dei discepoli in quei momenti: loro erano arrivati alla conclusione che Gesù non era pazzo e neppure malvagio, pertanto doveva essere Dio. Pietro era stato il primo uomo sulla faccia della terra ad averlo affermato, ed alcune settimane dopo anche Marta fece la stessa cosa diventando così la prima donna a farlo.

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16/06/2011 18:03

La morte di Cristo fu come una prova per tutti, Lui fu condannato a morte per bestemmia dai Giudei, i quali cambiarono poi l'accusa da bestemmia in tradimento per farLo uccidere dai romani perché si dichiarava Re. Pilato, comunque, si rese conto che stavano mentendo, sua moglie aveva avuto un sogno su questo avvenimento e poiché era una buona moglie, lo mise in guardia.

Sapete che cosa successe a Pilato in seguito? Fu rimosso dal suo incarico, così si costruì una casa vicino al mare a Pompei, ed ora là da qualche parte sotto la cenere si trova Ponzio Pilato; ha fatto davvero una strana fine. Lui scrisse il motivo della condanna a morte di Cristo: "Re dei Giudei", egli cercò di liberare Gesù dandoGli una via di uscita. Dette infatti una scelta al popolo: la libertà di un terrorista o quella di Gesù. Il nome del terrorista era abbastanza interessante, infatti aveva due nomi, il primo nome era Gesù e il secondo Barabba che significa "figlio del padre", questa è stata una coincidenza davvero molto strana. Pilato, in pratica, dette questa scelta al popolo: "Chi volete che vi sia liberato; questo Gesù figlio del Padre, o quest'altro Gesù figlio del padre?" Non è strano quello che successe? La loro risposta la conosciamo: "Vogliamo il Gesù che combatterà i romani per noi, non quello che ha percosso i Giudei, vogliamo uno che si dedichi alla lotta per la nostra liberazione." Ed il mondo sta facendo anche oggi la stessa scelta. La Sua condanna era però vista dai Giudei anche come la prova che avrebbe confermato o meno la Sua messianicità. Secondo loro se Lui avesse detto la verità sulla Sua persona, Dio non avrebbe permesso che fosse ucciso per bestemmia, difatti anche Gesù lo aveva preannunciato dicendo: "Quando mi innalzerete saprete chi sono." Così c'era tra loro anche questa aspettativa, per vedere se Dio fosse intervenuto o meno a fermare l'esecuzione. Ma Dio non fece nulla! Lui permise che Suo figlio fosse messo a morte per bestemmia, e questo aveva infranto qualcosa dentro ai discepoli, sapevano che doveva essere il Messia, ma Dio non intervenne, ed a questo punto non sapevano più cosa pensare. Non avevano nessuna spiegazione da darsi e la croce diventava per loro una completa tragedia, Gesù era ormai soltanto un cadavere. Credevano che fosse Figlio di Dio, ma Dio aveva permesso che morisse per bestemmia, quindi come poteva esserlo? Vorrei che comprendessimo la confusione dei loro pensieri.

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16/06/2011 18:04

Vi ricordate che cosa dicevano i due discepoli sulla via di Emmaus?: "Speravamo liberasse Israele, che fosse il liberatore tanto atteso; ma adesso non c'è più, e non si trova neppure il Suo corpo. Noi non sappiamo più cosa pensare." - "Poveri voi", disse Gesù, "perché non credete a ciò che i profeti hanno scritto?." Gesù dimostrò loro come stessero sbagliando, come fosse necessaria la Sua morte, perché non poteva avere il Regno prima di morire; e mentre ascoltavano i loro cuori ripresero a sperare, ma non Lo riconobbero fino a quando, dopo averlo invitato a cena, spezzò il pane mostrando i segni dei chiodi sulle Sue mani. In quel momento i loro occhi si aprirono, il pane cadde sulla tavola e Lui sparì. Così corsero verso Gerusalemme gridando che era vivo e che era stato con loro, ed una voce dietro di loro disse: "Pace." Questa fu la prima parola che il Signore risorto abbia pronunciato, una parola meravigliosa: "Shalom", che significa armonia con Dio, armonia con le persone, armonia con la natura e con sé stessi. Qual è il vero significato della Sua resurrezione? Per mezzo della resurrezione Dio ha capovolto il verdetto della corte umana che aveva decretato la Sua morte, Dio disse che quell'uomo non la meritava perché era Suo figlio. 1000 anni prima David aveva detto: "Se mai una vita santa vivrà in questo mondo, Dio non permetterà che il Suo corpo rimanga nella tomba per essere corrotto." Un giorno il mio corpo morirà e voi non avrete alcun desiderio di toccarlo, non sarà piacevole a vedersi né tanto meno a sentirne l'odore, quale fine tragica per ogni corpo umano. Perché ci accade questo? Perché il mio corpo si corromperà nella tomba? Poiché il mio spirito è stato corrotto con il peccato, così, anche il mio corpo farà la stessa fine. Ma per la stessa ragione, se un essere umano avrà vissuto una vita santa, Dio non potrà mai permettere che il suo corpo si corrompa nella tomba. Un corpo incomincia a decomporsi al quarto giorno, per questo Dio doveva risuscitare il corpo di Gesù il terzo giorno.

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16/06/2011 18:04

Fu il Salmo 16 che Pietro menzionò nel giorno di Pentecoste, quando disse che Gesù non poteva essere lasciato nella tomba; Davide era rimasto lì, lui è ancora nella tomba, ma Gesù doveva essere risuscitato il terzo giorno se era il santo di Dio, e quello è accaduto. Per quanto io ho capito, Gesù non è morto un venerdì. Ogni indicazione biblica fa intendere che doveva essere stato un mercoledì pomeriggio e anche tutti i dati che abbiamo al di fuori della Bibbia fanno intendere che doveva essere un mercoledì pomeriggio Forse con la tradizione ecclesiastica è stato frainteso il contenuto biblico. Nella Scrittura leggiamo che doveva essere sepolto presto perché alle 6 di pomeriggio sarebbe iniziato il sabato. Ma abbiamo posto la giusta attenzione a ciò che Giovanni ha detto nel suo Vangelo? Ossia che quel sabato non era un sabato normale di una settimana qualsiasi, ma era un sabato speciale che precedeva la Pasqua. Gesù stesso aveva predetto che sarebbe stato tre giorni e tre notti nella tomba, e non riuscirete a mettere insieme tre giorni con un venerdì ed un sabato a disposizione. Ma grazie a Dio la nostra salvezza non dipende da quale giorno fosse, voglio solo farvi capire che Gesù ha detto la verità. Se Lui ha detto tre giorni e tre notti, voleva dire veramente tre giorni e tre notti! Ogni cosa si combinerebbe armoniosamente se tutto fosse avvenuto un mercoledì alle tre e fosse risuscitato fra le 6 e le 24 del sabato.

Il primo giorno della settimana, ovvero la domenica secondo i Giudei, la tomba era già vuota prima del sorgere del sole, ma cosa accadde quel primo giorno della settimana? Vorrei invitarvi a riflettere attentamente sulla resurrezione, poiché molti credenti non comprendono bene il suo vero significato. Quella resurrezione non riportò all'esistenza il vecchio corpo di Gesù. Lui fu cosciente e molto attivo in quei tre giorni in cui il Suo corpo era nella tomba; Gesù, fuori dal corpo predicò alle persone che avevano perso la vita durante il diluvio ai tempi di Noè, Egli era fuori dal corpo ma assolutamente conscio di ciò che stava facendo, come tu ed io lo saremo subito dopo la nostra morte, perché questa non metterà fine al nostro essere cosciente. In Inghilterra i riti per i servizi ecclesiastici della settimana precedente la Pasqua terminano di venerdì sera e riprendono la domenica mattina, come se in quel tempo nulla fosse accaduto; nessuno si chiede che cosa stesse facendo Gesù quel sabato.
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16/06/2011 18:04

Comunque Egli era attivamente operante e cosciente ed io mi chiedo se mentre Gesù predicava, il ladrone che era morto con Lui non stesse dando anch'egli la sua testimonianza insieme a Gesù. In sostanza la cosa che desidero precisare è questa: la resurrezione non fu, dunque, riportare alla vita cosciente Gesù, e neppure la rianimazione del Suo corpo fisico. Anche se questo era già successo in altre circostanze non accadde nel caso di Gesù, era accaduto ad esempio a Lazzaro, al figlio della vedova di Nain, alla figlia di Jairo; quando furono risuscitati il loro corpo fu riattivato e risanato, ma morirono una seconda volta perché tornarono nel loro vecchio corpo. Questo non è accaduto a Gesù, Egli non è morto una seconda volta, perciò, qual è la differenza? Ci sono persone che vengono risuscitate anche oggi; a Berlino, per esempio, dove un giorno predicai, un uomo dette la sua testimonianza e dopo averla udita, non volevo più predicare perché non avevo mai sentito niente del genere in vita mia. Questa fu la sua testimonianza: "Sono stato morto per dieci giorni, e Gesù mi ha risuscitato." Che testimonianza! Cosa potevo dire dopo questo? Quel fratello rimase veramente morto per dieci giorni, in quel periodo non c'era in lui nessuna attività cerebrale; era tenuto in vita da macchine, ma Gesù lo tolse da quello stato ed ancora vive. Purtroppo, però, anch'egli dovrà morire di nuovo. C'è solo un uomo risuscitato dalla morte che non morirà mai più, ed è Gesù, perché il corpo con cui uscì dalla tomba non era lo stesso con cui vi entrò, era un corpo nuovo. Le bende con cui era stato avvolto e posto nella tomba non erano state svolte, Giovanni vide che erano ancora arrotolate, il vecchio corpo era sparito e Gesù ritornò con un corpo nuovo, somigliante al vecchio, aveva addirittura gli stessi segni delle ferite, ma completamente nuovo. Egli non sarebbe né invecchiato né morto perché era una nuova creatura. Solo Dio era capace di fare ciò, perché solo Dio ha la capacità di darci un corpo nuovo e di creare qualcosa dal niente. Vi siete mai posti la domanda da dove Gesù abbia preso i vestiti per il Suo nuovo corpo? Tutte le volte che Egli si presentò, dopo la Sua resurrezione, non era nudo, eppure i Suoi vecchi abiti erano rimasti nella tomba. Allora dove prese quelli che indossava? Forse qualcuno lo vide nudo e lo vestì? No, non ce ne fu bisogno, perché quel Dio che creò un nuovo corpo provvide anche dei nuovi vestiti. Tu sarai vestito in cielo, ma i tuoi abiti non li prenderai da qui, non avrai bisogno di fare la valigia prima di andare in cielo. Dio che ha il potere di creare tutto dal niente ha deciso di avviare una nuova creazione. Vi rendete conto di cosa significa?
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16/06/2011 18:04

Dio si era rimesso all'opera, alla Sua opera di creazione. Il giorno di riposo di Dio aveva finito ed ora Egli aveva di nuovo iniziato a lavorare. Noi non abbiamo mantenuto l'usanza ebraica del riposo nel giorno di sabato, noi ricordiamo il fatto che Dio si è rimesso all'opera l'ottavo giorno, la nostra domenica rappresenta il primo giorno della seconda settimana della creazione di Dio. La prima creazione ha impiegato sei giorni per essere compiuta, ed anche se non so dirvi quanto fosse lungo un giorno, poiché erano giorni divini, il settimo giorno durò per molti secoli, infatti durante tutto l'Antico Testamento Dio non creò niente, ed il libro dell'Ecclesiaste ce lo conferma: "Non c'è niente di nuovo sotto il sole." Ma in quella tomba ebbe inizio la nuova creazione, un nuovo corpo per il Suo figliuolo. Questo fu l'inizio della seconda settimana, ed ovviamente ciò doveva accadere di domenica, in quanto il giorno seguente il sabato è la prima giornata lavorativa per i Giudei. Anche lo Spirito Santo è sceso sulla chiesa nello stesso giorno, infatti Dio sta creando cose nuove nella sequenza opposta alla prima creazione; la prima volta ha creato prima il cielo e la terra e per ultimo l'uomo, ma la seconda volta crea prima l'uomo nuovo, poi il nuovo cielo e la nuova terra. Se un uomo è in Cristo, in lui c'è una nuova creatura, ed io vi dico che ci sono più persone che diventano nuove di domenica che in qualsiasi altro giorno della settimana. Dio si è rimesso all'opera, sta già creando cose nuove, ed un giorno ti darà un corpo nuovo, io lo sto già aspettando con ansia. Sapete quale età avrà quel corpo? 33 anni. Io ora ho 60 anni, ma già vedo il momento in cui avrò di nuovo 33 anni. Questo è ciò che dice la mia Bibbia; Dio, un giorno, mi darà un corpo come quello di Gesù risorto, un corpo che farà parte della nuova creazione, un corpo che non invecchierà mai.

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